ANSELMO D'AOSTA

ORAZIONE A SAN BENEDETTO

 

Testo latino con italiano a fronte


 

Introduzione estratta e tradotta da: “The prayers end meditations of St Anselm",

a cura di Benedicta Ward, S.L.G., Penguin Books 1973

 

Questa orazione sembra essere stato scritta mentre Anselmo era priore dell’abazia di Le Bec (in Normandia, Francia, 1063-1078), ma non ci sono informazioni dirette sulla sua composizione. È stata inclusa nella raccolta inviata a Matilde di Canossa (o di Toscana, 1046-1115), e difficilmente sarebbe stata composta appositamente per questo scopo. Non fa nessun cenno alla gestione degli incarichi di guida abbaziale, ciò che sembra indicare una data antecedente alla sua nomina ad abate. Ne consegue l'insegnamento di Anselmo sulla vita monastica come conversione, come un continuo volgersi a Dio, e si basa sulla Regola di san Benedetto. Non cita tanto la Regola quanto il suo linguaggio; la dottrina della reminiscenza è applicata tanto alla Regola quanto alla Scrittura: conoscerle entrambe significa averle rese parte della vita. La parte principale della preghiera è costruita attorno a tre immagini, tutte presenti nella Regola: il re ed il suo cavaliere, il maestro ed il suo allievo, l'abate ed il suo monaco. La vita monastica è descritta come una guerra in cui il soldato è impegnato a «combattere sotto la tua guida»: è un addestramento, perché «mi hai assoggettato al tuo insegnamento». Ed in ogni caso il rapporto si basa sull'obbedienza completa e sincera. Il contrasto avviene durante tutta la preghiera tra "il nome e l'abito" del monaco e la realtà della vita. Il falso monaco è colui che non adempie ciò che ha promesso ed è legato nelle "corde dei delitti"; il monaco obbediente e genuino è colui che è veramente libero. A bilanciare questa consapevolezza di non essere all'altezza c'è anche la gioia della vita monastica e di Cristo. Alla fine riecheggia il penultimo capitolo della Regola: " Non antepongano assolutamente nulla a Cristo, che ci conduca tutti insieme alla vita eterna ".


 

XV

ORAZIONE A SAN BENEDETTO

 Estratta da "Anselmo d'Aosta - Orazioni e Meditazioni",

a cura di I. Biffi e C. Marabelli, Jaca Book 1997

 

San Benedetto beato,

la grazia del cielo ti ha ricolmato di virtù

e la benedizione fu tanto rigogliosa

da sollevarti alla gloria desiderata,

5

alla beata pace,

alla casa celeste non da solo;

ma con innumerevoli altri.

Alla tua stessa beatitudine

li ha attirati la tua ammirevole vita,

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li ha esortati il tuo dolce monito,

RB (Regola Benedetto), Prol. 2

istruiti la tua dottrina soave,

RB, Prol. 2 e altri

richiamati i tuoi miracoli.

Gregorio Magno, Dialoghi II

Benedetto di Dio

e benedetto da Lui con tale abbondanza:

15

proprio da te corre a rifugiarsi la mia anima piena di sventure.

Si prostra a te umiliandosi quanto può;

ti prega con tutto il suo affetto.

Con tutto il suo desiderio supplica il tuo aiuto.

È troppo smisurata, troppo pesante per lei

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la difficoltà in cui si trova.

Io faccio pubblica professione di vita monastica,

l’ho promessa col nome e con l’abito.

RB, Cap. 58, 39-40.

Ma la mia stessa coscienza mi attesta

che mentisco a Dio, agli angeli e agli uomini

RB, cap. 1, 18-19.

25

e vado ben lontano da una vita come quella.

Ascolta, dolce Padre, ascolta la mia supplica.

RB, Prol. 3.

Ti prego, non avere in orrore uno così rovinato e così bugiardo:

guarda invece alla sua confessione

e, più di quanto meriti, abbi pietà del suo dolore.

30

Sì, splendido condottiero,

grande negli eserciti di Cristo,

io mi sono posto sotto la tua guida,

anche se sono un soldato pauroso.

RB, Prol. 3; cap. 1, 3; e altri.

Mi sono assoggettato al tuo insegnamento,

RB, Prol. 1; cap. 2, 67; e altri.

35

eppure sono un allievo indolente.

Ho deciso di vivere sotto la tua regola,

RB, cap. 58, 18 ss.

ma, come monaco, sono carnale.

Il mio cuore perverso infatti,

se deve condannare i peccati compiuti,

40

è come dura ed arida pietra.

Cfr. Ez 11,19; 36,26.

Ma se deve resistere, quando essi lo attirano,

eccolo molle come il fango.

La mia mente corrotta

è veloce, infaticabile,

45

se deve trattare futilità perniciose.

Se deve invece anche solo pensare al suo bene,

si infastidisce, resta immobile.

La mia anima accecata e distorta

è facile e pronta a precipitarsi

50

e ad avvoltolarsi nei vizi.

Diventa difficile e pigra

anche al solo ricordarsi delle virtù.

Padre carissimo, è troppo lungo

nominare le cose ad una ad una.

55

Troppo lungo

enumerare la gola, la sonnolenza,

Cfr. Cassiano, Istituzioni, V.

la leggerezza, l’impazienza,

la vanagloria, la maldicenza, la disobbedienza

Cfr. Cassiano, Istituzioni, XI.

e gli altri vizi,

60

dai quali la mia anima disgraziata è resa ogni giorno 

oggetto di scherno.

Ora l’attirano a sé e ora la respingono,

beffandosi di questo pover’uomo

strapazzato e quasi a brandelli.

65

Ora lo insultano in folla, calpestandolo,

e lo calpestano insultandolo.

Ecco, beato Benedetto,

quale coraggiosa battaglia combatte

questo soldato di Cristo sotto la tua guida!

RB, Prol. 8 e altri.

70

Ecco quali progressi è riuscito a fare

questo tuo discepolo alla tua scuola!

RB, Prol. 117.

Ecco un vero monaco,

che ha mortificato i vizi e i desideri carnali

RB, cap. 1,12; 5,25; e altri.

e vive appassionato delle sole virtù!

75

Ecco piuttosto un falso monaco:

in lui le virtù sono spente,

domina una folla di vizi,

opprime una massa di peccati.

Che vergogna! Monaco spudorato,

80

con quale sfrontatezza ti fai chiamare soldato di Cristo, 

RB, Prol. 8; e altri.

discepolo di san Benedetto?

Con quale coraggio, falso religioso,

accetti di farti vedere con la tonsura

RB, cap. 1, 18-19.

e la veste della professione religiosa,

RB, cap. 58,63 ss.

85

senza tuttavia averne la vita?

Ahimè,

«che pericoli mi trovo attorno»!

Cfr. Dn 13,22.

Perché, se rinnego il mio Re e il mio buon maestro

RB, Prol. 8; cap.61,24.

e la professione che ho fatto,

90

è per me la morte.

Cfr. Dn 13,22.

Ma se mi dichiaro loro soldato,

discepolo e monaco,

dal momento che la mia vita mi accusa di mentire,

vado incontro al giudizio.

95

Spirito mio, affliggiti pure dentro di me,

Cfr. Sal 143 (142),4.

conturbati, mio cuore,

Cfr. Sal 143 (142),4.

sfogati e grida, anima mia.

Cfr. Gal 4,27.

Gesù, Signore buono,

«guarda la mia tristezza e il mio affanno

100

e perdona tutti i miei peccati».

Cfr. Sal 25(24),18.

«Sii il mio aiuto», Signore,

«non abbandonarmi e non scacciarmi»,

Sal 27(26),9.

ma «insegnami a compiere il tuo volere»,

Cfr. Sal 143(142),10.

così che la mia vita confermi

105

quello che il cuore e le labbra volentieri professano. 

«Ascolta la voce della mia preghiera,

o mio Re e mio Dio»,

Sal 5,3.

per i meriti e l’intercessione del buon Benedetto,

colui che ti è caro,

110

colui che è mia guida e mio maestro.

Tu, mia buona guida, maestro soave,

dolce padre, Benedetto benedetto,

RB, Prol. 3.

supplico e invoco per quella misericordia

che tu hai avuto verso altri

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e per quella che verso te ha avuto Dio:

fatti partecipe della mia sofferenza nella miseria,

come io godo con te della tua letizia.

Vieni in soccorso di chi ti invoca come patrono,

libera dal peso chi è coperto di peccati,

120

sciogli chi è legato nelle corde dei delitti,

fa’ camminare chi è irretito nelle trasgressioni.

Rialza un uomo a terra,

sorreggilo nell’incertezza,

istruiscilo nelle armi dello spirito

RB, Prol. 9.

125

perché non ha le armi delle virtù;

ammaestralo e proteggilo nel combattere

«e quelli che lo combattono sconfiggili».

Cfr. Sal 35(34),1.

Donami la vittoria e conducimi al premio.

Su, avvocato dei monaci:

130

in nome della carità che ti ha sollecitato ad insegnarci

il modo giusto di vivere,

sii ora sollecito con noi

perché abbiamo sufficiente volontà

e compiamo nei fatti quello che è nostro dovere.

135

Fa’ che possiamo essere fieri, tu del nostro discepolato

e noi del tuo magistero, davanti al Dio

che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.



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7 luglio 2021                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net