Regola di S. Benedetto

Capitolo XVIII - L'ordine dei salmi nelle ore del giorno

22. Ci teniamo però ad avvertire che, se qualcuno non trovasse conveniente tale distribuzione dei salmi, li disponga pure come meglio crede, 23. purché badi bene di fare in modo che in tutta la settimana si reciti l'intero salterio di centocinquanta salmi e con l'Ufficio vigiliare della domenica si ricominci sempre da capo. 24. Infatti i monaci, che in una settimana salmeggiano meno dell'intero salterio con i cantici consueti, danno prova di grande indolenza e fiacchezza nel servizio a cui sono consacrati, 25. dato che dei nostri padri si legge che in un sol giorno adempivano con slancio e fervore quanto è augurabile che noi tiepidi riusciamo a eseguire in una settimana.

Capitolo XIX - La partecipazione interiore all'Ufficio divino

1. Sappiamo per fede che Dio è presente dappertutto e che "gli occhi del Signore guardano in ogni luogo i buoni e i cattivi", 2. ma dobbiamo crederlo con assoluta certezza e senza la minima esitazione, quando prendiamo parte all'Ufficio divino. 3. Perciò ricordiamoci sempre di quello che dice il profeta: "Servite il Signore nel timore" 4. e ancora: "Lodatelo degnamente" 5. e ancora: " Ti canterò alla presenza degli angeli". 6.Consideriamo dunque come bisogna comportarsi alla presenza di Dio e dei suoi Angeli 7. e partecipiamo alla salmodia in modo tale che l'intima disposizione dell'animo si armonizzi con la nostra voce.

Capitolo XLVIII - Il lavoro quotidiano

13. Dopo il pranzo si dedichino alla lettura personale o allo studio dei salmi.


 

Salmo 62

Il salmo dei salmi

Charles de Foucauld

Estratto da “Insegnaci a pregare – Meditazioni sui salmi” – Centro Ambrosiano 2011 - *

  

1 Salmo. Di Davide, quando dimorava nel deserto dell’Idumea.

2 O Dio, tu sei il mio Dio,

all’aurora io veglio,

di te ha sete l’anima mia,

continuamente anela a te la mia carne,

3 in terra deserta, senza vie, senz’acqua

così nel santuario sono venuto,

per contemplare la tua potenza e la tua gloria.

4 Poiché la tua misericordia vale più della vita,

le mie labbra ti loderanno.

5 Così ti benedirò nella mia vita,

nel tuo nome alzerò le mie mani.

6 Come di burro e di grasso si riempia la mia anima,

le mie labbra con gioia loderanno il tuo nome.

 

Mio Dio come sei buono ad averci dato questo salmo per il nostro cuore, che noi ripetiamo ogni giorno con gioia! È il salmo dei salmi! Le sue parole sono più dolci del miele. Recitandolo, si sente, per la tua grazia, la bocca piena «di burro e di grasso», tanto le sue parole si susseguono, deliziosamente dolci! Grazie, grazie, grazie di averci dettato queste parole che è così dolce lasciare cadere sulle tue ginocchia, queste parole così tenere, così amorose, così commoventi! Grazie!

C’è solo una cosa da dire di questo salmo: che bisogna ripeterlo spesso, molto spesso; non soltanto recitando l’ufficio, ma anche come preghiera, quando si è soli davanti al Santissimo Sacramento, soli con te, Gesù… lì lasciar cadere, una dopo l’altra, molto dolcemente, le parole di questo salmo, meditandole a lungo, gustandole, sentendole: quand’anche ci si mettesse un’ora a recitare tre o quattro versetti, non sarebbe troppo… fare di queste parole divine una dolce preghiera.

 

7 Così mi sono ricordato di te nel mio letto

e penso a te nelle veglie notturne,

8 perché sei stato il mio aiuto,

esulterò all’ombra delle tue ali.

9 A te si stringe l’anima mia

e la tua destra mi sostiene.

10 Ma quanti attentarono invano alla mia vita

scenderanno nel profondo della terra,

11 saranno dati in potere alla spada,

diverranno preda di sciacalli.

12 Il re gioirà in Dio,

saranno lodati tutti coloro che giurano per lui,

perché è stata chiusa la bocca

di quanti pronunciano iniquità.

 

Grazie, mio Dio, di tutte le parole di questo salmo. Come ringraziarti di una in particolare, se tutte sono ugualmente dolci? Tutto è dolcezza, soavità, delizia, in questo salmo beato. Tu ci ricordi in esso tutto ciò che è dolce per i nostri cuori, le nostre veglie notturne, il dolce ricordo della tua presenza nel quale chiudiamo gli occhi sul nostro letto, i desideri con cui ci stringiamo a te. Grazie, grazie, mio Dio, di questo salmo così amoroso, così tenero!

«Se mi sono ricordato di te nel mio letto, nelle veglie del mattino penserò a te…» Addormentiamoci pensando a Dio, a Gesù, e il mattino svegliamoci prima possibile, non appena piace a Dio, non appena ce lo permette, per pensare a lui e il nostro pensiero non lo lasci più… Che la meditazione dia inizio alla nostra giornata e che non finisca, fino a quando è possibile; continui sempre, sempre, almeno attraverso la consapevolezza che ciò che facciamo, ciò a cui pensiamo, noi lo facciamo, noi ce ne occupiamo per Dio e davanti a Dio, per Gesù e sotto gli occhi di Gesù, e attraverso frequenti sguardi al divino Gesù: qualunque cosa facciamo, noi non smettiamo di essere sotto i suoi occhi e il nostro solo desiderio è piacergli il più possibile, in ogni istante della nostra vita… Questo ricordo della presenza di Gesù e questi sguardi frequenti devono accompagnarci sempre, sempre, qualunque cosa facciamo, da soli o con altri, e in questo modo che noi preghiamo continuamente, meditiamo continuamente… Il ricordo della sua presenza e questi sguardi siano i nostri ultimi pensieri addormentandoci e i primi svegliandoci. La nostra anima si addormenti non qui, non oggi, ma tra Gesù e Maria, a Betlemme, a Nazaret, nel luogo dove ci conduce la meditazione dei misteri della sua vita; e la nostra anima si svegli non qui, non oggi, ma ai piedi di Gesù, nel luogo in dove l’abbiamo lasciata qualche ora prima; i primi slanci del nostro cuore, il nostro primo pensiero vadano a cercarlo là e si leghino a lui per non lasciarlo più per tutto il resto del giorno…

Oltre a questa presenza continua, per alcune anime una buona pratica è dedicare qualche momento, mattina e sera, a raccogliersi e a pensare solo a fare una breve meditazione, mentale o scritta, sulla presenza di Gesù nella quale si trovano e nella quale stanno per passare la notte o il giorno.

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* Traduzione delle meditazioni dal francese a cura di Anna Barbarini – Marcello Fidanzio
Traduzione dei salmi del Salterio romano, dal latino a cura di Anna Barbarini

 


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21 giugno 2025                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net