REGOLA DEL MAESTRO

 (Libera traduzione da "Patrologia Latina" - J. P. Migne)

 

CAPITOLO XVIII

Domanda dei discepoli:

I settimanari di cucina. [RB 35]

Il Signore ha risposto per mezzo del Maestro:

1 Abbiamo detto sopra che due prepositi hanno una decania di fratelli sotto la loro cura. 2 Questi dieci fratelli, a due a due, serviranno ciascuno sette giorni in cucina. 3 E quando, secondo questo metodo di successione, tutti e dieci (i fratelli della decania) avranno terminato il loro servizio, il cellerario consegnerà tutti gli utensili ad un’altra decania che succederà nell'incarico. Quando questo sarà terminato, si susseguiranno i fratelli di un’altra decania a turni settimanali. 4 Tuttavia, i due prepositi cucineranno uno dopo l'altro, con l'aiuto di uno dei loro fratelli a loro scelta. 5 Se abbiamo detto che i prepositi cucineranno uno dopo l'altro, in settimane diverse, con l'aiuto di qualche fratello, è per fare in modo che, non essendo entrambi occupati contemporaneamente al servizio di cucina, uno possa rimanere fuori con i fratelli della sua decania per tenere sotto controllo le varie colpe e vizi che sono in loro. 6 E se si distaccheranno dei fratelli per vari lavori, si distacchino quelli che sono più capaci di temere la presenza di Dio 7 e, mentre un preposito è impegnato in cucina, l'altro, che rimane a disposizione, rimarrà con i più negligenti. 8 Così avranno a turno l'onore di correggere ed a turno praticheranno l’umiltà nel prestare servizio. 8 Quindi, tutte le decadi compiranno in questo modo (il loro servizio) e lo ricominceranno.

10 Ecco come funzionerà il servizio settimanale in ogni decania: ogni settimana i prepositi designeranno due fratelli per servire in cucina. 11 Il cellerario darà loro, quando entreranno in carica, tutta l'attrezzatura da cucina. 12 Se vogliamo che i fratelli siano in due, è perché si prestino mutuo sostegno. 13 Ecco come deve essere l'ingresso nel loro incarico settimanale:

 

CAPITOLO XIX

Domanda dei discepoli:

Come devono entrare i fratelli nella loro settimana di cucina. [RB 35]

Il Signore ha risposto per mezzo del maestro:

1 I fratelli che devono entrare nella settimana (di servizio in cucina) saranno condotti dai loro prepositi davanti all'abate, dopo aver recitato l’ora Prima nell'oratorio, e si attirerà su di loro l'attenzione del superiore, dicendo: 2 Per favore, signore abate, chiama tutta la comunità e prega per questi fratelli che entrano nella loro settimana di cucina, 3 affinché, grazie alle vostre preghiere, ottengano di non temere gli ostacoli del demonio e di compiere tutto senza errori per la comunità di Dio". 4 A queste parole i due fratelli si prostreranno davanti all’abate per la preghiera; tutta la comunità dietro di loro ed anche l’abate faranno così. 5 E quando si saranno tutti rialzati, i due (fratelli) diranno il seguente versetto: “Custodiscimi, Signore, come pupilla degli occhi, all’ombra delle tue ali nascondimi" (Sal 17(16),8). 6 Quando tutti avranno pregato per loro, i due sopraddetti fratelli si alzeranno, baceranno le ginocchia dell'abate e daranno (l’abbraccio di) pace ai loro prepositi ed all'intera comunità. 7 Dopo che avranno dato la pace, i loro prepositi diranno: “Andate, fratelli, nel nome del Signore Gesù Cristo, entrate nella settimana 8 e chiedete la benedizione prima di fare qualsiasi cosa. Ad ogni azione, direte: "Benedicite", in modo che qualunque cosa facciate sia essa benedetta ed il diavolo maledetto non abbia il potere in questo luogo di mettervi in difficoltà”.

9 Da quel giorno in poi, e tutti i giorni, se i fratelli devono consumare il pasto alla sesta ora, gli ebdomadari usciranno dall'oratorio con la comunità dopo aver detto l’ora Terza ed insieme al cellerario andranno a prendere gli ordini dell'abate ed a chiedergli cosa vuole che si prepari per il pasto della comunità. 10 Così cominceranno a cucinare a partire dalla terza ora e in modo che tutto sia pronto dopo la recita dell’ora Sesta e ci si sieda direttamente a tavola. 11 Se invece il pasto deve essere pronto per la nona ora, gli ebdomadari ed il cellerario interroghino l'abate dopo la recita dell’ora Sesta 12 e subito dopo la sesta ora comincino ad accendere il fuoco, in modo che, dopo aver recitato l’ora Nona, tutti si siedano a tavola.

13 Se per caso accadesse che gli ebdomadari fossero in ritardo, essi subiranno la pena della scomunica per aver fatto soffrire per la loro pigrizia la comunità affaticata da un doppio lavoro, cioè dal digiuno e dal lavoro. 14 E questa sia la sentenza di scomunica: se per sesta, sette; se per nona, dieci. 15 In altre parole, se gli ebdomadari hanno sbagliato facendo attendere il pasto della sesta ora non essendo pronti (all’ora stabilita), essi perderanno una fetta di pane a ciascuno dei sette pasti seguenti. 16 Se hanno fatto aspettare alla nona ora, si toglierà loro allo stesso modo una fetta per ciascuno dei dieci pasti seguenti. 17Questa sentenza di scomunica sulla razione di pane persisterà per gli scomunicati finché, in un giorno successivo, la promessa di soddisfazione avrà dato un segnale di emendamento.

18 Tuttavia, se la comunità è numerosa o se giungono in gran numero dei forestieri, aggiungeremo loro dei fratelli come rinforzi ed essi inizieranno a cucinare dopo che si sarà recitata l’ora Prima, chiedendo all'abate riguardo al pasto, in modo che all'ora stabilita siano pronti per il pasto.

19 Proprio in quella settimana serviranno a tutti i tavoli e provvederanno a tutto ciò che occorre nel monastero. 20 In quella stessa settimana toglieranno le scarpe a tutti i fratelli, insieme con i fratelli della loro decania che saranno loro aggiunti per questo scopo. 21 Con l'aiuto di costoro toglieranno le scarpe, le puliranno e la mattina dopo le consegneranno pulite ai fratelli seduti in ordine. 22 Questa stessa settimana, inoltre, puliranno il monastero, laveranno i servizi, taglieranno la legna, 23 porteranno l'acqua per il viso, verseranno l'acqua sulle mani dei fratelli quando entreranno per la comunione, laveranno i tovaglioli, gli strofinacci, gli asciugamani e gli indumenti sporchi dei fratelli, nelle ore in cui non cucinano. 24 La lampada notturna del monastero, preparata dal cellerario, sono loro che la accenderanno e la spegneranno ogni giorno.

25 Ora, non appena saranno entrati nella settimana, come abbiamo detto, il primo giorno, dopo aver detto l’ora Prima, il primo atto del loro servizio sarà quello di pulire l'oratorio e di rimettere le stuoie sulla pavimentazione dell'oratorio: 26 in ciascuno dei sette giorni della settimana facciano questo primo servizio nell'oratorio, dopo che è stato detto l’ufficio del Mattutino.

27 Quando stanno svolgendo il servizio settimanale, se oltre a loro entrano in cucina dei fratelli, chiedano subito di pregare per loro insieme a loro.

 


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28 dicembre 2020      a cura di Alberto "da Cormano" Grazie dei suggerimenti alberto@ora-et-labora.net