REGOLA DEL MAESTRO

 (Libera traduzione da "Patrologia Latina" - J. P. Migne)

 

CAPITOLO XV

Domanda dei discepoli:

I FRATELLI DEVONO RIVELARE I LORO CATTIVI PENSIERI AI LORO PREPOSITI ED ALL'ABATE. [Cfr. RB 46,5; 28,4]

Il Signore ha risposto per mezzo del Maestro:

 

1 Fratelli, i rami dell'albero sono puliti solo se il tronco è purificato fin dalla radice. 2 Non è neanche giusto pulire la porta all'esterno, mentre la sporcizia è disseminata all'interno della stanza. 3 È opportuno farlo solo quando lo sporco è stato gettato all'esterno dal di dentro: solo allora è possibile pulire anche l'esterno. 4 Né il campo trincerato può essere al sicuro quando il nemico è dentro. 5 Allo stesso modo, la porta è prigioniera della sua stessa chiusura quando, invece di respingere l'avversario, le mura lo tengono rinchiuso all’interno.

6 D'altra parte, la ferita si infiamma     quando è piena di marciume; 7 se non viene spremuto il marcio che c’è dentro per farlo uscire e se la ferita non viene espurgata dalla suppurazione spremendola, l’infezione può andare più in profondità. 8 Questo è ciò che anche noi dovremmo pensare della nostra anima. In altre parole, dobbiamo prima respingere dal nostro cuore ciò che non vogliamo portare nel nostro corpo 9 dicendo a noi stessi: “Perché taci, anima mia? 10 Perché non emetti un grido ed esprimi ciò che brucia nella tua mente? 11 Perché non buttare via l’ardore maligno dal tuo petto e dare riposo alla tua tormentata sofferenza? "

12 Dunque, quando un brutto pensiero viene al cuore di un fratello e costui si sente travolto dalle sue onde, lo confesserà subito ai suoi prepositi 18 e subito costoro faranno una preghiera e ne informeranno l'abate. 14 Inoltre, i prepositi devono costantemente, di loro iniziativa, interrogare i loro subordinati su questo argomento 16 perché, a causa della semplicità di alcuni o anche della vergogna che il male ispira, il fratello potrebbe trattenersi con pudore dal confessare cose brutte o oscene. 16 Ma se l'iniziativa del superiore dà loro fiducia, i fratelli saranno incoraggiati a manifestare i loro pensieri peccaminosi senza falsa vergogna. 17 Se gli stessi prepositi sentono questa medesima tentazione, riferiranno anche il loro caso all'abate. 18 E quando lo stesso superiore sentirà dentro di sé questa tentazione, chiederà a tutta la comunità di pregare per lui nell’oratorio.

19 Perciò, quando i prepositi riferiranno all'abate il caso di un fratello, l'abate convocherà subito tutta la comunità 20 e dirà a tutti: "Venite, fratelli, in nome della carità, aiutiamoci a vicenda presso il Signore, 21 con le parole dell'Apostolo: “Fratelli, anche se qualcuno è colto in fallo, voi che siete spirituali, rimproveratelo con spirito di benevolenza. 22 Incoraggiate i timorosi. 32 Veglia su te stesso, perché anche tu potresti essere tentato 24 e, tu che stai in piedi, stai attento a non cadere” (Cfr. Gal 6,1; 1 Ts 5,14). 25 Con un cuore solo preghiamo dunque il Signore per questo nostro fratello, perché si degni di frenare in lui le tentazioni del diavolo grazie al segno della sua croce e con il comando della sua autorità. 26 Quando dunque tutti avranno pregato per lui per un lungo periodo di tempo, l’abate si alzerà insieme a tutti e concluderà (la preghiera). 27 Subito dopo usciranno tutti e ciascuno riprenderà il lavoro che stava facendo.

28 Allora l'abate terrà con sé solo questo fratello che soffre di pensieri maligni. Tirerà fuori dei libri 29 e leggerà un rimedio divino adeguato alle necessità della sua ferita. 30 Ogni giorno, inoltre, finché questo fratello, interrogato dall'abate, risponderà che (i pensieri maligni) non sono passati, 31 si leggeranno alla decania a cui appartiene questo fratello, durante le ore di lettura, sia in inverno che in estate, brani di libri relativi alle esigenze dei suoi pensieri. 32 Se, per esempio, questi suggeriscono la fornicazione, gli si leggeranno i testi di vari libri in cui Dio ama la castità. 38 Se gli suggeriscono spesso la menzogna, gli si leggeranno i testi di diverse opere in cui Dio ordina la verità. 84 Se si tratta di un desiderio mondano, gli si leggeranno i testi in cui il Signore ha comandato di disprezzare questo mondo che passa e di cercare l'eterno regno dei cieli. 85 Anche l'abate deve essere molto istruito nella legge, per poter insegnare tutto con la testimonianza dei testi o per affidare i passaggi appropriati che devono essere letti sul posto. 88 Non è forse vero che il discepolo malato quando si ristabilirà grazie a questa pozione, non solo recupererà le sue forze precedenti, 37 ma ne acquisirà di nuove contro il nemico? E l'avversario perderà il terreno che credeva di aver guadagnato.

38 Inoltre, la mattina dopo, l'abate interrogherà di nuovo il discepolo: il pensiero del nemico è cessato o no? 39 Se risponderà che non è cessato, tutti osserveranno un digiuno completo. 40 Se il giorno dopo, interrogato di nuovo, risponderà ancora che non è successo, si toglierà il vino a tavola al pasto di tutti. 41 Se il terzo giorno - Dio non voglia che parliamo così, perché potremmo essere giudicati uomini di poca fede e lenti nel credere che l'aiuto di Dio possa venire in nostro aiuto, 42 tanto più che sappiamo che è molto misericordioso, buono e pronto a concedere, 48poiché "Dio non dimentica la pietà e non trattiene nell’ira la sua misericordia" (Cfr. Sal 77(76),10), - 44 dunque, come abbiamo detto sopra, se (il fratello) interrogato di nuovo il terzo giorno, risponderà che non sono passati (i pensieri malvagi), si toglierà l'olio a tavola oltre al vino. 45 Così, grazie alle sofferenze collettive ed ai tormenti dell'astinenza, nessuno perirà ma tutti si salveranno. 46 Così, nell'afflizione generale, si aspetterà il rimedio della misericordia divina. 47 In questo modo sarà messo in pratica il precetto dell'Apostolo, che dice: " Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo ". (Gal 6,2)

48 In quanto al fratello mandato in viaggio, i suoi prepositi devono avvertirlo di stare in guardia dal diavolo in ogni momento ed ovunque, 49 perché egli guida alcuni di noi nei loro viaggi e cerca di condurci via con lui per tenergli compagnia nell'inferno, 50 perché non può tollerare che un uomo per le sue buone azioni sia innalzato al cielo, da dove egli stesso è stato gettato a causa della sua arroganza. 51 Pertanto, il servo di Cristo deve stare in guardia ovunque, anche quando il superiore è assente, 52 e vegliare attentamente per evitare azioni cattive e pensieri disonesti. 53 E dobbiamo avvertire il fratello che, quando gli viene un pensiero non opportuno, 54 egli deve immediatamente piegare le ginocchia e la testa verso terra, farsi il segno della croce sulla fronte e rifugiarsi presso il Signore in preghiera, affinché si degni di difendere i suoi soldati contro il diavolo. 55 Perché se non si sopprimono i vizi quando sono piccoli, non si possono più strappare quando diventano grandi, 56 ed una volta che i cattivi pensieri si trasformano in azioni, il compimento del peccato porta al compimento della morte.


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10 gennaio 2017      a cura di Alberto "da Cormano" Grazie dei suggerimenti alberto@ora-et-labora.net