Scrivo questi precetti, che il Signore ha messo sulle mie labbra, per coloro
che vogliono porsi sotto il grave giogo della vita monastica. È necessario che
li osservino e «chi trasgredirà uno solo di questi, sarà considerato minimo nel
regno dei cieli» (Mt 5,19).
1. Prima di ogni cosa prega senza interruzione e ringrazia sempre Dio per tutte
le cose che ti capitano.
2. Quando ti alzi ogni giorno di buon mattino, prenditi cura dei malati che son
presso di te.
3. Digiuna tutti i giorni, ad eccezione del sabato e della domenica, fino alle
tre del pomeriggio. All’avvicinarsi di quest’ora, ritirati nella tua cella e
prega prima di mangiare; dopo aver mangiato, prega e leggi continuamente.
4. Non parlare con i ragazzi e con i giovani e non stringere amicizia cori loro;
non accoglierli come monaci affinché non offrano occasioni al diavolo.
5. Non dormire sulla stessa stuoia con uno più giovane di te.
6. Osserva le ore stabilite per la preghiera, non trascurarne nessuna e non
addurre per essa delle scuse.
7. Non costringere con insistenza chi è ammalato a mangiare; non privarlo però
nemmeno del cibo affinché il suo animo afflitto non sia turbato.
8. Se dopo un certo tempo verrà da te un fratello, accoglilo con gioia perché
egli ringrazi Dio e lodi te.
9. Non unirti mai ai laici; non imitare il fariseo che faceva ogni cosa per
ostentazione (Mt 23,5-6; Lc 18,9-14).
10. Non permettere che una donna si avvicini a te, né che entri nella tua
abitazione: dopo di lei segue la passione.
11. Non rivedere i tuoi congiunti e non permettere che essi ti rivedano; non
recarti da loro.
12. Non trattenere per te più di quanto ti sia necessario, né dare più di
quanto ti sia possibile; dona ciò che puoi ai bisognosi del monastero.
13. Di notte recita la tua preghiera prima di andare in chiesa.
14. Non mangiare con chi spende molto per te.
15. Se scoppia uno scandalo per qualche giovane che non ha ancora indossato
l’abito monacale, non vestirlo ma allontanalo dal monastero.
16. Non parlate mai con un ragazzo perché non vi sia occasione di scandalo.
17. Se per necessità devi recarti in città, non andarci mai solo.
18. Non seminare su un terreno soggetto a tributi e non stipulare patti con i
padroni.
19. Non andare dove si versa il vino.
20. Non mangiare mai carne.
21. Non interrompere il digiuno il mercoledì e il venerdì se non per gravissimi
motivi di salute
22. Non mormorare durante il tuo lavoro
(Fil 2,14).
23. Non rinfacciare agli altri i difetti che hanno.
24. Se vai a visitare un tuo confratello, non trattenerti a lungo nella sua
cella.
25. Non parlare mai in chiesa.
26. Non sederti mai nelle sale del monastero.
27. Non giurare mai né la verità, né il dubbio
(Mt 5,33-36).
28. Non andare in quella chiesa in cui si reca una moltitudine di persone.
29. Non seppellire in chiesa i tuoi morti.
30. Non precipitarti dove ci sono banchetti e simposi.
31. Ogni giorno impara dagli anziani i buoni costumi.
32. Non fare mai un lavoro, qualunque sia, senza il consenso del superiore del
monastero.
33. Se vai ad attingere l’acqua, oppure sei per strada, leggi e medita il più
possibile.
34. Quando fai l’elemosina, non metterla in mostra
(Mt 6,2-4).
35. Se ti trovi dove ci sono mense per i poveri, mangia e rendi grazie a Dio.
36. Rattristati a lungo per i tuoi peccati.
37. Sii avvolto e coperto di giorno e di notte dal tuo cappuccio, dalla tua
tunica, da tutto il tuo abito.
38. Accendi la lucerna con l’olio dei tuoi occhi, cioè con le tue lacrime.
39. Se con zelo ti dedichi alla pietà religiosa, non gloriartene.
40. Non respingere colui che cerca il Cristo.
41. Non manifestare i tuoi pensieri a tutti, ma soltanto a coloro che possono
salvare la tua anima.
42. Quando esci per la messe, non perdere tempo, ma rientra presto nel
monastero.
43. Non indossare un abito di cui potresti gloriarti.
44. Non alzare la voce, se non durante le preghiere prescritte.
45. Prega nella tua cella prima di recarti in chiesa.
46. Mortifica ogni giorno la tua anima.
47. Non rinfacciare a nessuno la propria infermità.
48. Non gloriarti e non ridere sempre.
49. Sii sempre mesto per i tuoi peccati come se tu avessi un morto in casa.
50. Impegnati il più possibile «perché rendano gloria al vostro Padre che è nei
cieli» (Mt 5,16).
51. Punisci i tuoi figli, non risparmiarli: a te sarà imputata la loro
condanna.
52. Non mangiare fino alla sazietà.
53. Dormi poco e moderatamente: gli angeli verranno a vederti.
54. Quando preghi e pensi a Dio fa’ che il tuo abito sia come le ali per volare
sul mare del fuoco.
55. Recati dai malati e riempi le loro brocche di acqua.
56. Evita di combattere con la lingua.
57. Fa’ in modo che tutti gli uomini dicano bene di te.
58. Sii sollecito nel tuo lavoro: il timore di Dio abiterà in te.
59. Se vedi che un tuo confratello ha commesso un peccato che non sia mortale,
non disprezzarlo, né abbandonarlo o condannarlo (1 Gv 5,16); finirai infatti nelle mani
dei tuoi nemici.
60. Fa’ in modo che la tua mente non sia allettata dal ricordo dei peccati
passati, affinché questi non si ripetano.
61. Ama l’umiltà: essa ti proteggerà dai peccati.
62. Non essere importuno e cerca di non disporre delle tue parole affinché il
male non ti colga (Pr 10,19; Pr 18,21).
63. Non reputarti saggio; la tua anima diventerà superba e tu cadrai nelle mani
dei tuoi nemici.
64. La tua lingua si abitui a dire «perdonami» e l’umiltà albergherà in te.
65. Quando sei nella tua cella, abbi cura di questi tre doveri: il lavoro, la
lettura dei salmi le preghiere.
66. Pensa di te e di’: mi fermerò in questo mondo soltanto per oggi; così non
peccherai contro Dio.
67. Non essere goloso e dedito ai cibi, affinché non si rinnovino in te i
peccati passati.
68. Nessun lavoro ti annoi: Dio presto ti concederà il riposo.
69. Come i ruderi fuori della città si prestano per le fetide sconcezze degli
uomini, così l’anima di colui che ha abbracciato la vita monastica con
pigrizia e con fiacchezza diventa ricettacolo di ogni passione e di ogni fetore.
70. Cerca di pregare sempre con le lacrime affinché Dio abbia molta
misericordia dite e ti spogli dell’uomo vecchio (Rm 6,5-7; Ef 4,20-24; Col
3,9-10).
71. Persevera nelle cose che ti dico, cioè nel lavoro, nella povertà, nel
pellegrinaggio, nella tribolazione, nel silenzio. Queste sono le cose che ti
rendono umile. L’umiltà consiste nel reputarsi peccatore perché non si fa nulla
di buono davanti a Dio; nell’attendere al silenzio; nel non avere alcuna
considerazione di sé; nel non imporre ad altri le proprie parole; nel
rinunciare alla propria volontà, nell’abbassare lo sguardo, nell’avere la morte
davanti agli occhi, nel guardarsi dalla menzogna, nel non pronunciare parole
vane, nel non rispondere al superiore, nel sopportare pazientemente le offese,
nell’affrontare le fatiche e le tristezze.
Abbiate cura, fratelli, di osservare
questi precetti perché la vostra vita non sia infruttuosa.
72. Qualunque cosa tu possa ascoltare, sii sollecito nel dire «perdonami»
perché l’umiltà distrugge tutte le macchinazioni del nemico.
73. Non insuperbire per le tue azioni, quali che siano.
74. Il tuo volto sia sempre mesto ma, se vengono da te dei fratelli forestieri,
mostrati gioioso affinché il timore di Dio dimori in te.
75. Quando cammini con i confratelli, allontanati un po’ da loro per poter
osservare il silenzio.
76. Quando cammini, non voltarti a destra o a sinistra, ma recita i tuoi salmi,
prega Dio con la tua mente in qualunque posto ti trovi; non mostrare fiducia
agli abitanti del luogo.
77. Mostrati modesto in tutte le tue azioni.
78. Non allungare subito le mani sulle cose che ti sono davanti.
79. Se sei giovane, non allungare per primo le mani oppure, senza ritegno, non
mangiare il boccone di un altro.
80. Se vai a dormire da qualche parte, non coprirti con un altro sotto la stessa
coperta; prima di andare a letto, prega molto.
Nostro Signore Gesù Cristo ci aiuti ad agire secondo la sua volontà. Amen.