I notevoli contrasti tra Gesù e Qumrân/gli Esseni
Riassunto dal cap. 30 del libro: "Un
ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico. Vol. 3, Compagni e antagonisti"
- John P. Meier - Queriniana 2010
(Prelevato e tradotto dal sito https://www.mystereetvie.com)
Il contesto
Gli Esseni
erano un gruppo settario ebraico che apparve nella metà del II secolo a.C. e
durò fino alla prima guerra giudaica (66-70 d.C.). Un loro sottogruppo si
stabilì a Qumrân, nel deserto della Giudea, verso la metà o alla fine del 2°
secolo a.C. e scomparve intorno all'anno 68 d.C. Questa comunità, detta dei
Qumraniani, fu fondata dal "Maestro di Giustizia", una figura anonima che
apparteneva senza dubbio all'aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme.
Successivamente, tale comunità costruì diversi edifici, sviluppò
un'organizzazione interna complessa, specificando le regole della vita di
tutti i giorni e sostenendo un intero gruppo di scribi che copiavano
manoscritti o che sviluppavano una propria letteratura religiosa.
Da parte sua,
Gesù era un laico ebreo di Nazareth in Galilea, che di mestiere faceva il
falegname e non possedeva alcuna istruzione professionale come scriba o
studioso della legge. Senza esserne certi, probabilmente sapeva leggere. Per
oltre due anni si spostò sulle strade della Palestina (dall'anno 28 al 30),
in particolare in Galilea, facendo diversi pellegrinaggi al tempio di
Gerusalemme ed insegnando partendo dalla tradizione orale dei profeti
d'Israele. Né lui né i suoi immediati discepoli produssero opere scritte.
Gesù ed i suoi discepoli si comportavano come la maggior parte degli ebrei
del loro tempo e, quindi, non potevano essere considerati una setta. Ma
quando guardiamo ai diversi ruoli esercitati da Gesù, noi vediamo un profeta
escatologico che parla della fine dell'attuale ordine delle cose, un
operatore di miracoli che compie guarigioni ed esorcismi alla maniera di
Elia, un leader che cerca di riunire le tribù di Israele e che crea un
gruppo ristretto di Dodici discepoli, un maestro di saggezza che insegna
alle folle e forse anche, verso la fine della sua vita, un profeta che
afferma implicitamente di essere il messia. Quest'ultimo punto ha
contribuito alla sua esecuzione da parte di Pilato che ha composto
l'iscrizione col motivo della condanna: il re degli ebrei.
1. Il ruolo
della Halakhah dettagliata (regole specifiche sulla condotta concreta
in conformità con la legge ebraica)
I Qumraniani in
particolare, e gli Esseni in generale, si applicavano ad una severa ed
estrema osservanza della Legge, secondo la percezione della maggioranza
degli ebrei palestinesi. Si potrebbero portare diversi esempi, come il
divieto di defecare nel giorno di sabato o di sputare in una riunione della
comunità, l'obbligo di fare molte abluzioni d'acqua e di vivere il celibato
per molti membri della comunità, tutte le regole di purezza relative ai
fluidi corporei, al cibo od ai sacrifici degli animali nel tempio.
D'altra parte,
se sembra accettare le abituali regole ebraiche, Gesù non mostra alcun
interesse particolare per la Halakhah come lo si vede presso gli
Esseni. Al contrario, egli si scaglia contro un'eccessiva preoccupazione per
i dettagli della Legge (cfr. Mt 23 ,23 ║ Lc 11, 42). Egli si concede anche
una certa libertà, ad esempio in relazione alle pratiche di purezza rituale,
mangiando con i peccatori pubblici e con gli esattori delle tasse (Mc
2,13-17), lasciandosi toccare dai lebbrosi (Mc 1, 40-45) o accettando di
farsi accompagnare da donne senza accompagnatori (Lc 8, 1-3). Ma quando si
concede questa libertà, non è solo per certi principi superiori come
l'amore, ma principalmente nel nome di un'autorità personale che gli viene
da una profonda conoscenza della volontà di Dio, ponendosi come un profeta
carismatico.
I vangeli ci
raccontano di una guarigione di Gesù in un giorno di sabato, vietata dalla
legge ebraica (Mc 3, 1-6 ║ Lc 6, 6-11 ║ Lc 14, 1-6 ║ Mt 12, 9 -14). Anche se
abbiamo in questi testi diverse versioni dell'indulgenza di Gesù in
relazione alla regola del sabato, che lui conosceva bene, l'argomentazione
di Gesù non si basa su alcuna casistica, ma sulla pratica usuale degli Ebrei
che andavano spontaneamente in aiuto di un animale (una pecora, un bue) in
caso di emergenza, nonostante ciò che diceva la Legge. Partendo da questa
pratica, Gesù costruisce un argomento a fortiori: se anche gli
animali possono richiedere un intervento immediato di sabato, quanto più lo
esige una persona malata.
b. A Qumran i
pasti comunitari erano regolati da regole molto rigide e vi partecipavano
solo gli iniziati che rispettavano i riti della purezza rituale. Questi
pasti avevano un carattere sacro ed escatologico ed anticipavano quello
degli ultimi giorni che avrebbe avuto luogo alla presenza dei due messia (si
veda il manoscritto 1QSa 2, 17-21).
L'atteggiamento
di Gesù offre un contrasto sorprendente: con molta libertà egli accetta di
bere e mangiare con quella che era considerata la feccia sociale e religiosa
in Israele: i peccatori ed i pubblicani. Come profeta escatologico, la sua
intenzione è di riunire persone emarginate per celebrare la loro inclusione
alla stessa tavola fraterna di tutto Israele alla fine dei tempi. Perfino i
Farisei, che potevano essere considerati liberali rispetto agli Esseni,
erano inorriditi dall'atteggiamento di Gesù. Quindi è facile capire che i
Qumraniani e Gesù non sarebbero stati sullo stesso piano religioso e qualora
ci fosse stato un contatto tra Gesù ed i Qumraniani, costoro non l'avrebbero
mai preso sul serio.
2. Interesse
per i calendari
I Qumraniani
erano legati al tradizionale calendario solare e l'introduzione del
calendario lunare
[1] al tempio di Gerusalemme intorno al II
secolo a.C. fu probabilmente una delle cause che fecero precipitare la
partenza del Maestro di Giustizia. Gesù, da parte sua, non ha mai mostrato
alcun interesse per la questione del calendario religioso e sembra seguire
le festività religiose senza alcun problema, secondo il calendario all'epoca
in vigore.
3. Odio o amore
verso i nemici
Se ci si
attiene alla Regola della Comunità ed al Rotolo (o Regola) della Guerra
[2], i Qumraniani insegnavano l'odio verso
tutte le persone al di fuori della comunità, ovvero i "figli delle tenebre",
che includevano sia i Gentili, ovvero i non appartenenti al popolo di
Israele, che gli Ebrei che non accettavano la loro pratica. Essi avevano una
visione dualistica delle cose e si sentivano coinvolti in un combattimento
escatologico per il futuro del mondo.
Gesù, d'altra
parte, anche se la sua visione aveva un lato escatologico con elementi
apocalittici, parla di combattere contro gli spiriti maligni, ma non contro
gli uomini malvagi. Al contrario, egli esorta il suo uditorio all'amore,
alla compassione, alla misericordia ed al perdono. Egli cerca
incessantemente di radunare le pecore disperse di Israele. Il suo approccio
è inclusivo e non esclusivo come a Qumrân.
4. Un gruppo di
comando gerarchico
Dato che il
gruppo di comando di Qumrân proviene dalla gerarchia del Tempio di
Gerusalemme, non ci sorprenderà di trovare una comunità altamente
gerarchizzata con una precedenza attribuita ai sacerdoti ed ai Leviti. Essi
si consideravano come la comunità della "nuova alleanza"
[3].
Una tale
struttura è assente da quel movimento escatologico iniziato da Gesù. Come
abbiamo già sottolineato, si distinguono tre gruppi che gravitano attorno a
lui: la folla in generale, i discepoli che ha chiamato e l'intimo gruppo dei
Dodici che invia per delle brevi missioni. Oltre a questo, c'erano dei
gruppi di supporto che probabilmente contribuivano alla borsa comune. Ma si
cercherebbe invano una struttura solida e non si parla mai di formare un
gruppo di "nuova alleanza".
5. La
taumaturgia
Guarigioni ed
esorcismi erano al centro del ministero di Gesù e della sua identità.
All'opposto, a Qumrân, non si associa mai il Maestro di Giustizia od anche
gli attesi messia con delle azioni taumaturgiche (con la possibile eccezione
del manoscritto 4Q521). Testi come l'Apocrifo
della Genesi o la Preghiera di
Nabonide
[4] sembrano raccontare una guarigione ed un
esorcismo, ma in realtà sono piuttosto preghiere indirizzate a Dio affinché
intervenga. Inoltre, nella visione dualista di Qumran, la magia e la
divinazione erano considerate una brutta cosa. E lo storico ebreo Giuseppe
non può riferire alcuna storia miracolosa operata da un Esseno.
In conclusione,
possiamo affermare che le differenze tra Qumrân e Gesù erano numerose e
profonde. Non siamo sorpresi dal fatto che non ci sia stata nessuna
interazione tra i due. D'altro canto entrambi sono esempi di un fenomeno più
ampio in Palestina all'inizio dell'era moderna, quando gruppi ebraici
escatologici con uno stile di vita radicale proclamarono la loro speranza in
un rinnovato Israele e la loro ostilità nei confronti della classe dirigente
sacerdotale di Gerusalemme. Ma, mentre ciò che è stato avviato a Qumrân è
scomparso per sempre, ciò che Gesù ha iniziato continua ancora oggi.
(Note del traduttore)
[1]
Il calendario solare è corrispondente a quello del
libro dei Giubilei e del
libro di Enoc, regolato
cioè sull’anno solare: l’anno consta di 364 giorni divisi in 12 mesi
di 30 giorni e di un giorno supplementare per ognuna delle quattro
stagioni; quindi 52 settimane divise in quattro stagioni di 13
settimane, 26 settimane ogni due stagioni.
Il
calendario lunare considera l'anno formato da dodici mesi, detti
lunari o sinodici, ovvero lunghi quanto una fase lunare, cioè 29,5
giorni. Risulta così composto da 354 giorni e quindi più corto
dell'anno solare.
[2]
Una delle opere più note tra quelle rinvenute a
Qumran è il Rotolo della
Guerra (QM), che descrive la guerra di 40 anni che avverrà tra i
figli della luce e quelli delle tenebre, con il concorso delle
schiere angeliche. L’opera è ricca di riferimenti alla strategia
militare, alle armi, alle formazioni di battaglia, persino alle
bandiere che verranno utilizzate e alla funzione rivestita dai
sacerdoti. Manca l’attesa del Messia davidico, in quanto il ruolo
predominante è quello del sommo sacerdote. La datazione oscilla tra
il 110 a.C. e il 25 d.C.
[3]
Si veda la pagina sulla
Storia e la vita della
comunità di Qumrân a questo link. Riporto solo alcune
righe del testo citato: "Per quanto riguarda la corrente degli
Esseni, come abbiamo appena detto, è emersa nel primo terzo del
secondo secolo a.C., guidata da uno o più sacerdoti. Sorti da
vecchie famiglie sacerdotali, questi ultimi non accettano
l'usurpazione da parte dei Maccabei della funzione di sommo
sacerdote, opposizione che li porta a lasciare Gerusalemme. In
questo contesto, la Comunità di Qumrân sarebbe nata essa stessa
all'interno di questa corrente di Esseni. Un primo personaggio
chiamato il "Sacerdote" avrebbe addestrato la Comunità. Per
iniziare, lasciando Gerusalemme, essi avrebbero vagato in un certo
numero di luoghi (forse sull'altipiano di Efraim o di Damasco?) ed
infine, verso l'anno 100 prima della nostra era, si stabilirono a
Qumrân."
[4]
Apocrifo
della Genesi
e la Preghiera di Nabonide sono dei testi che mostrano in modo diverso la
presenza di uno studio sull'arte della divinazione e sulla magia
presso gli Esseni. Nel primo si tratta di Abramo che, da uomo
superiore in quanto di cultura mesopotamica, impone le mani agli
astrologi egizi e prega per la guarigione del faraone. Nel secondo
si parla di una guarigione di Nabonide, babilonese, ad opera di un
taumaturgo giudeo. Questo testo ha degli stretti collegamenti anche
col libro canonico di Daniele.
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26 gennaio 2019
a cura di Alberto "da Cormano" alberto@ora-et-labora.net