SAN FRUTTUOSO VESCOVO DI BRAGA

REGOLA MONASTICA COMUNE

PATTO

 (Libera traduzione dal testo latino)

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NEL NOME DEL SIGNORE INIZIA IL PATTO

Nel nome della Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Ciò che noi crediamo nel nostro cuore, noi professiamo anche con la nostra bocca. Crediamo nel Padre non generato, nel Figlio generato e nello Spirito Santo che procede da entrambi. Crediamo che solo il Figlio ha ricevuto la carne dalla Vergine ed è disceso nel mondo per la salvezza di tutti coloro che credono in Lui, e che Lui non ha mai lasciato il Padre e lo Spirito Santo. Egli infatti ha detto: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (Gv 10,30). E ancora: "Chi possiede me possiede anche il Padre" e poi: "Chi vede me vede anche il Padre" (Gv 14,9). Lo stesso ha anche detto: "I cieli sono il mio trono, la terra è il mio sgabello» (Is 66,1; At 7,49). In cielo gli angeli adorano tutta la Trinità e sulla terra il Signore predica agli uomini, dicendo: "Va’, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi" (Mt 19,21; Lc 12,33). E ancora: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16,24; Lc 9,23). E altrove: "Chi ama il padre o la madre, la moglie, i figli, o tutte le cose che periscono con il mondo, più di me, non è degno di me" (Mt 10,37; Lc 14,26). E di nuovo: "Chi non odia la sua vita per causa mia, non è degno di me" (Mt 10,37; Lc 14,26).  E: "Chi perde la sua vita per causa mia, la troverà nella vita eterna" (Mt 16,25; Lc 17,33; Gv 12,25).

 Quindi è meglio, molto meglio, disprezzare il mondo, ascoltare Cristo, adempiere il Vangelo e possedere una vita beata con i santi angeli in eterno per tutti i secoli.

Così, infervorati di ardore divino, ecco che tutti noi, i cui nomi sono qui controfirmati, affidiamo le nostre anime a Dio e a te, nostro maestro e nostro padre, affinché possiamo vivere in un monastero sotto la guida di Cristo e sotto il tuo insegnamento, secondo la disposizione degli apostoli e la Regola, e come sancito dalla sacra autorità dei Padri del passato. Qualunque cosa, per la sicurezza delle nostre anime, tu voglia pronunciare, insegnare, eseguire, rimproverare, comandare, scomunicare o correggere in conformità con la Regola, noi la eseguiremo interamente con umile cuore, mettendo da parte ogni arroganza, con animo intento, con zelo ardente, con l'aiuto della grazia divina, senza scusanti, e con la benevolenza del Signore. Se uno di noi si mostrerà mormoratore, arrogante, disobbediente o diffamatorio nei confronti della Regola e del tuo comando, allora avrai il potere di riunirci tutti in un’assemblea e, letta la Regola in presenza di tutti, la colpa sarà corretta pubblicamente ed ogni colpevole riceverà ciò che gli spetta: la sferzata o la scomunica. Se qualcuno di noi dovesse tramare segretamente con i suoi genitori, fratelli, figli, parenti o vicini di casa, o soprattutto con un confratello in assenza del nostro Padre di cui sopra, avrai il potere su chiunque avesse tentato un tale crimine di interdirlo o di scomunicarlo e di confinarlo in una cella buia per sei mesi con solo pane e acqua, con indosso un cilicio od un indumento raso, senza cingolo e senza scarpe. Se un monaco non è disposto a sottostare ad una tale penitenza con pieno consenso, egli deve essere steso nudo e gli si diano settantadue colpi con una frusta; sia privato ​​dei vestiti del monastero e sia espulso dall'istituzione con riconoscibile disonore, indossando i vestiti che portava con sé quando è entrato, ma lacerati. E questo lo dichiariamo sia per gli uomini che per le donne. Promettiamo anche a Dio ed a te, nostro Padre, che se qualcuno, con peccaminosità, va altrove a vivere senza la benedizione dei fratelli od il tuo comando, avrai il potere di perseguire la volontà imprudente di qualsiasi monaco che abbia provato una tale cosa, e di prenderlo e portarlo davanti ai giudici e di ridurlo alla censura della Regola: e se qualche vescovo o qualcuno dello stesso ordine o qualunque laico desiderasse difenderlo e, dopo aver sentito il tuo parere, desiderasse mantenere l'autore della colpa nella sua casa, la sua associazione sarà con il diavolo e la sua comunione con Giuda Iscariota all'inferno: chi agirà così nel mondo attuale sarà scomunicato da ogni assemblea Cristiana e nemmeno alla fine della sua vita potrà ricevere l’Estrema Unzione.

Tuttavia ti ricordiamo, signore nostro, che se tu dovessi trattare uno di noi ingiustamente o con orgoglio o rabbia - il che non è ragionevole credere e che Dio non possa permettere che ciò accada - o se tu dovessi amare uno e mostrare odio e rancore per un altro, o se tu dovessi dominare uno ma adulare un altro, come spesso fa la gente, allora avremo il diritto, concessoci da Dio, di presentare al priore la nostra lamentela, senza orgoglio e senza rabbia, attraverso il decano; il priore  dovrà umilmente baciare i tuoi piedi,  signore nostro, e  dovrà presentarti i dettagli della nostra lagnanza. Tu dovrai essere disposto ad ascoltare con pazienza ed a chinare la testa con umiltà alla Regola comune ed a correggere e riformare te stesso. Se tu non sarai disposto a correggere te stesso, allora potremo anche avere il potere di consultare altri monasteri, oppure un vescovo che vive sotto la Regola, o un conte cattolico difensore della Chiesa, e potremo invitarli ad incontrarci affinché tu, in loro presenza, ti possa correggere e rispettare i principi della Regola; noi dobbiamo comportarci come tuoi discepoli sottomessi o come bambini adottati, umili, obbedienti in tutte le cose necessarie e, quando noi moriremo, tu potrai offrirci a Cristo redenti e senza macchia. Amen.

Questi sono i nomi di coloro che hanno sottoscritto questo patto con la propria mano o con il segno. Cioè il tale ed il tal altro; o la tale e la tal altra.


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6 febbraio 2016                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net