Regola di S. Benedetto

Prologo: 36 Ed è proprio per permetterci di correggere i nostri difetti che ci vengono dilazionati i giorni di questa vita 37 secondo le parole dell'Apostolo: "Non sai che con la sua pazienza Dio vuole portarti alla conversione?"...50 Così, non allontanandoci mai dagli insegnamenti di Dio e perseverando fino alla morte nel monastero in una fedele adesione alla sua dottrina, partecipiamo per mezzo della pazienza ai patimenti di Cristo per meritare di essere associati al suo regno.

Capitolo IV - Gli strumenti delle buone opere: 29 non rendere male per male, 30 non fare torti a nessuno, ma sopportare pazientemente quelli che vengono fatti a noi; 31 amare i nemici,...

Capitolo VII - L'umiltà: 41 E per indicare che dobbiamo assoggettarci a un superiore, prosegue esclamando: "Hai posto degli uomini sopra il nostro capo". 42 Quei monaci, però, adempiono il precetto del Signore, esercitando la pazienza anche nelle avversità e nelle umiliazioni, e, percossi su una guancia, presentano l'altra, cedono anche il mantello a chi strappa loro di dosso la tunica, quando sono costretti a fare un miglio di cammino ne percorrono due...

Capitolo LXXII - Il buon zelo dei monaci: 1 Come c'è un cattivo zelo, pieno di amarezza, che separa da Dio e porta all'inferno, 2 così ce n'è uno buono, che allontana dal peccato e conduce a Dio e alla vita eterna. 3 Ed è proprio in quest'ultimo che i monaci devono esercitarsi con la più ardente carità 4 e cioè: si prevengano l'un l'altro nel rendersi onore;5 sopportino con grandissima pazienza
le rispettive miserie fisiche e morali;

 

 

LA PAZIENZA

Fr. Ambroise O.S.B.

Estratto da , “Saint-Benoît pour tous...”, La lettre aux amis,

- Monastero Sainte-Marie de la Garde, n. 35, 11 luglio 2020,

trad. it. di fr. Romualdo Obl. S.B.

 

P come pazienza

Sarebbe stato sorprendente che san Benedetto, il quale sa perfettamente cos’è una vita di famiglia, non avesse un insegnamento da proporci a proposito di questa bella virtù! Notiamo anzitutto una differenza di punto di vista fra san Benedetto e noi. Per noi, l’orizzonte della virtù di pazienza si limita essenzialmente, se non esclusivamente, a ciò che dobbiamo sopportare del nostro prossimo. Quanto a san Benedetto, quando evoca per la prima volta la pazienza nel Prologo della Regola, citando san Paolo, egli inizia per parlarci della “pazienza [di] Dio” nei nostri confronti. Che lezione! In effetti, è bene ricordare che il primo a praticare la pazienza è proprio Dio, e siamo certi che non avremo mai così tanto da sopportare nel prossimo, rispetto a quanto diamo da sopportare a Dio. A partire da ciò, san Benedetto vuole farci fare un autentico percorso spirituale, grazie alla pazienza.
Nel capitolo 72, egli ci ricorda che la pazienza è una delle grandi note della carità. Per vivere di carità nel quotidiano, non cerchiamo quindi delle cose straordinarie, ma pratichiamo questa ingiunzione della Regola: “Sopportino con grandissima pazienza le rispettive miserie fisiche e morali” (RB LXII,5). Vi è qui già materia per una carità autentica, che potrà addirittura reclamare in noi, in certe circostanze, fino all’eroismo.
Infine, per san Benedetto la pratica della pazienza deve configurarci a Nostro Signore. Quando ci dice di “non fare torti a nessuno, ma sopportare pazientemente quelli che vengono fatti a noi” (RB IV,30), non c’invita a entrare nella medesima attitudine di Cristo?
Uniamo dunque i nostri piccoli atti di pazienza alla grande pazienza di Gesù. Non inganniamoci, vi è in questo un modo assai efficace onde “partecipiamo per mezzo della pazienza ai patimenti di Cristo per meritare di essere associati al suo regno” (RB Prologo,50).


Testo della Regola    Temi della Regola


| Ora, lege et labora | San Benedetto | Santa Regola | Attualità di San Benedetto

| Storia del Monachesimo | A Diogneto | Imitazione di Cristo | Sacra Bibbia |


18 giugno 2024          a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net