Regola di S. Benedetto

Prologo

1. Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro e apri docilmente il tuo cuore; accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno e mettili in pratica con impegno, 2. in modo che tu possa tornare attraverso la solerzia dell'obbedienza a Colui dal quale ti sei allontanato per l'ignavia della disobbedienza. 3. Io mi rivolgo personalmente a te, chiunque tu sia, che, avendo deciso di rinunciare alla volontà propria, impugni le fortissime e valorose armi dell'obbedienza per militare sotto il vero re, Cristo Signore.

 

Capitolo V - L'obbedienza

1. Il segno più evidente dell'umiltà è la prontezza nell'obbedienza. 2. Questa è caratteristica dei monaci che non hanno niente più caro di Cristo 3. e, a motivo del servizio santo a cui si sono consacrati o anche per il timore dell'inferno e in vista della gloria eterna, 4. appena ricevono un ordine dal superiore non si concedono dilazioni nella sua esecuzione, come se esso venisse direttamente da Dio. 5. E' di loro che il Signore dice: " Appena hai udito, mi hai obbedito" 5. mentre rivolgendosi ai superiori dichiara: "Chi ascolta voi, ascolta me".


 

Obbedienza

Carlo Maria Martini

Estratto da “Dizionario spirituale – Piccola guida per l’anima” - Edizioni Piemme 1997

 

La relazione di Gesù con il Padre è la sorgente di luce che illumina la sua vita, la sua passione, la sua morte. Non si tratta soltanto di dire che Gesù sceglie coraggiosamente tra la vita e la morte, tra la gioia e il dolore, che sceglie la via stretta e difficile come via della testimonianza.

Egli sceglie, come Figlio, tra il proseguimento di una vita senza il Padre e l’accettazione della morte con il Padre, sceglie l’obbedienza, la volontà del Padre, l’essere con lui fino in fondo.

L’intensa, appassionata conoscenza che Gesù ha del volto del Padre, che contempla sempre, gli fa comprendere che la scelta di stare dalla parte del Padre, anche se comporta dolore e morte, per essere totalmente solidale con noi, uomini peccatori, è tuttavia la scelta che attraverso l’amore lo porterà alla pienezza della risurrezione.

Così, ogni nostra scelta va interpretata in questa prospettiva. Quando il cristiano sceglie di dare la propria vita, di metterla a servizio degli altri, di prendere la croce, di lavare i piedi ai fratelli, di accogliere le esigenze della vita trasformata dal Vangelo in famiglia, nella società, nella scuola, nel lavoro, di accogliere anche le sofferenze che ciò comporta, di partecipare talora, per questa sua scelta, alla solitudine di Cristo nella sua passione, non lo fa per una strana voglia di soffrire, ma perché ha scoperto il volto del Padre e ha capito che la sorgente della vita sta nella volontà del Padre, anche quando essa indica un cammino di sacrificio e di dedizione fino alla morte.


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24 settembre 2024                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net