AMBROGIO AUTPERTO

LIBELLO SUL CONFLITTO DI VIZI E VIRTÙ


 

BREVE SINTESI

 

(Estratto da “Le fonti del “De conflictu vitiorum atque virtutum” di Ambrogio Autperto”, di Sonia Faustini, Tesi di Laurea all’Università degli studi di Padova, Anno Accad. 2018-2019 [1])

 

Il De Conflictu vitiorum atque virtutum è un libello composto nell’VIII secolo dal monaco Ambrogio Autperto e inviato ad un certo Lantfredo, abate in Germania. L’opera prende le mosse da un versetto di una lettera paolina (2 Tim 3,12: et omnes qui volunt pie vivere in Christo Iesu persecutionem patientur), nel quale si afferma che subisce persecuzioni chiunque voglia vivere nel Signore. Autperto rende ancora attuali le parole dell’Apostolo e spiega che la persecuzione di cui si parla va intesa come la lotta che si svolge nell’animo umano, costantemente in balia di forze che spingono per farlo cedere, o resistere, alle varie tentazioni. È infatti la lotta dei vizi capitanati dalla superbia contro le virtù al seguito dell’humilitas a costituire la parte più cospicua del testo. Ogni vizio prende la parola cercando di conquistare l’anima del fedele con discorsi logici e accattivanti ai quali la virtù ribatte citando vari passi delle Sacre Scritture. Da vari elementi all’interno del discorso si può ipotizzare che il «destinatario ideale» siano i monaci, coloro che più di tutti hanno il dovere di non cedere al peccato e quindi per questo maggiormente tentati, anche se il testo può in ogni caso indirizzarsi a qualsiasi persona dotata di fede.

L'obiettivo di questa tesi è quello di fornire una traduzione del testo e analizzare le varie opere che hanno influenzato l’autore durante la composizione.

Nel primo capitolo ne viene delineata la storia. Il Conflictus, data l’enorme fortuna che ha avuto durante il medioevo, è stato tradito sotto il nome di vari autori, il più delle volte grandi personalità, e quindi tratteggio brevemente le paternità che gli sono state attribuite, facendo principalmente affidamento alla Patrologia Latina che riporta il testo sotto il nome di quattro autori diversi. È stato infatti soltanto alla fine del XVII secolo che l’opera è stata restituita al vero autore, Ambrogio Autperto, grazie al lavoro dei monaci Maurini, come viene spiegato nell’appendice al tomo VI delle opere di sant'Agostino. Successivamente esamino i punti critici del testo, in particolare il problema dell’unità dell’opera, poiché gli studiosi si sono interrogati se considerarlo completamente autentico o ritenere invece aggiunti in un secondo momento gli ultimi due capitoli. La critica ha risolto i vari problemi affidandosi principalmente alla testimonianza dei manoscritti bavaresi, gli unici a riportare il nome dell’autore.

Nel secondo capitolo propongo la mia traduzione in italiano, dal momento che fino ad oggi l’opera non è ancora stata trasposta in alcuna lingua moderna; precede la traduzione una breve spiegazione su come il testo è stato strutturato.

Nel terzo capitolo, dopo aver fatto un brevissimo excursus sul genere letterario, che nel corso del medioevo ha avuto largo successo, mi concentro sull’analisi delle fonti, tutte le opere e gli autori che hanno influenzato la composizione del Conflictus sia a livello stilistico sia a livello ideologico, operando una prima divisione tra quelle bibliche e quelle letterarie. Inizio la mia analisi partendo dalla Sacra Scrittura, ovvero due passi delle lettere di Paolo, l’autore preferito di Autperto, per poi concentrarmi maggiormente sulle fonti letterarie. Confronto così il Conflictus con la Psychomachia di Prudenzio, la prima grande opera a rappresentare la battaglia tra vizi e virtù, e il De agone christiano di Agostino. Infine, opero una comparazione con la Regula di san Benedetto, i Moralia in Job di Gregorio Magno e il Sermo XLVII di Leone Magno mettendoli in relazioni con i vari passi del testo.

Il confronto con la Psychomachia mira soprattutto a mettere in luce le differenze che intercorrono tra i due testi piuttosto che le somiglianze, sicché l’autore latino risulta una fonte meramente ideologica o, meglio, solo colui che aveva messo in versi lo stesso argomento quasi quattro secoli prima.

Dal raffronto con il De agone christiano evidenzio che lo spunto fornito dal grande Padre della Chiesa sta nell’aver interiorizzato il conflitto che ogni cristiano vive, fornendo quindi un nuovo terreno di battaglia, interiore e privato, ad uno scontro che Prudenzio aveva reso quasi epico. Tuttavia, anche in questo caso le somiglianze non sono così forti e calzanti e le vere e proprie fonti del Conflictus sono da individuarsi altrove. Passo quindi ad analizzare la Regula di Benedetto rendendomi conto di come i concetti cardine dell’ordine monastico siano stati trasfusi in tutto il testo da Autperto e mi accingo così a fare una comparazione tra i passi che riportano le medesime idee. Dal confronto con Gregorio Magno emerge che Autperto vi attinge a piene mani, non solo prendendo dalla lista dei vizi gregoriani tutti, o quasi, i suoi venticinque vizi, ma facendo esprimere quelli indicati come principali con le stesse parole e argomentazioni presenti nel paragrafo 90 del libro XXXI dei Moralia. Essendo le parole esattamente le stesse ho deciso di non riportarle nel mio lavoro ma di indicare semplicemente il rimando ai capitoli dei due testi. Anche il confronto con l’opera di Leone Magno si basa sull’analisi del testo per mettere poi in luce i passi in comune.

Sulla base dei pochi studi che gli studiosi moderni hanno dedicato a quest’opera, l’obiettivo che questo mio lavoro si prefigge è mostrare quanto l’autore abbia abilmente intrecciato tra loro fonti diverse e porre l’attenzione su un’opera ancora troppo poco indagata, dal momento che gli studi, rivitalizzati per un brevissimo spazio di tempo dopo l’edizione critica di Robert Weber per il CCCM (1979), si sono fermati agli anni ‘80 del secolo scorso.


[1] Questo testo è il capitolo conclusivo della Tesi di Laurea da cui ho anche estratto il testo del “Libello” in lingua italiana.

- A questo link si trova l’intera "Tesi senza il testo latino ed italiano" in formato .pdf.

- Il testo originale e competo della Tesi di Laurea lo si trova al link dell'Università di Padova: http://tesi.cab.unipd.it/62751/1/Sonia_Faustini_2019.pdf (URL verificato il 13 marzo 2021).


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13 marzo 2021      a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net