PROLOGO DELLE “REGOLE DIFFUSE”
DI
S. BASILIO DI CESAREA
Estratto dal sito “Monastero Clarisse Eremite” https://clarisseremite.xoom.it/
1. Per
grazia di Dio ci siamo riuniti insieme, nel nome del Signore Gesù Cristo,
noi che ci siamo proposti un unico e medesimo fine, la vita vissuta nella
pietà. Chiaramente, voi bramate ricevere qualche insegnamento che conduca
alla salvezza; a me, invece, incombe l'obbligo di proclamare i precetti di
Dio1, poiché notte e giorno ricordo che l'Apostolo dice: “Per tre anni non
ho smesso di ammonire notte e giorno, tra le lacrime, ciascuno di voi”2.
2. Questo, d'altra parte, è per noi un tempo molto favorevole, come pure lo
è questo luogo, che ci offre ogni tranquillità e piena libertà dai fastidi
che provengono dall'esterno. Preghiamo, perciò, tutti insieme, così che io
possa dare al momento opportuno la misura di cibo3 a voi, miei compagni di
servizio, e voi, a vostra volta, possiate accogliere la parola come la terra
buona, e produrre il frutto della giustizia perfetto e moltiplicato, come è
scritto 4.
3. Vi prego dunque, per l'amore del Signore
nostro Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati5:
preoccupiamoci una buona volta della cura della nostra anima; rattristiamoci
per la vanità della vita passata; impegniamoci nella lotta per i beni
futuri, a gloria di Dio, del suo Cristo e del suo Santo Spirito degno di
ogni adorazione.
4. Non restiamo fermi in questa
indolenza e fiacchezza, perché non accada che, gettando sempre via il tempo
presente per indolenza e rimandando al domani, e anche oltre, l'inizio
dell'impegno attivo nelle opere, veniamo poi sorpresi sprovvisti di opere
buone da Colui che ci chiederà indietro la nostra anima6, e così siamo
gettati fuori dalla festa di nozze7 e ci troviamo a dover piangere troppo
tardi e inutilmente, lamentando il tempo della vita sprecato malamente,
proprio quando non sarà più concesso alcuno spazio al pentimento.
5. “Adesso è il momento favorevole - dice l'Apostolo -, adesso è il giorno
della salvezza”8. Questo è il tempo della conversione, quello sarà il tempo
della ricompensa; questo è il tempo della pazienza, quello sarà il tempo
della consolazione.
6. Adesso Dio viene in aiuto a chi
torna indietro dalla cattiva strada, allora sarà scrutatore tremendo e
inflessibile delle azioni, delle parole e dei pensieri umani. Adesso godiamo
della sua longanimità, allora conosceremo i suoi giudizi, quando
risorgeremo, gli uni per una punizione eterna, gli altri per la vita
eterna9, e ciascuno riceverà la ricompensa secondo il proprio agire10.
7. A quale tempo rimandiamo l'obbedienza dovuta a Cristo, che ci ha chiamati
al Suo regno celeste? Non ci decideremo a scrollare via l'ubriachezza? Non
richiameremo noi stessi dalla vita consueta all'esatta osservanza del
Vangelo?
8. Non ci metteremo davanti agli occhi quel
giorno del Signore tremendo e a tutti manifesto11, quando il regno dei cieli
accoglierà quanti si avvicinano alla destra del Signore per mezzo delle loro
azioni, mentre la geenna di fuoco e una tenebra eterna inghiottiranno coloro
che, per mancanza di opere buone, si troveranno rigettati alla sua sinistra?
“Lì, è detto, sarà pianto e stridore di denti” 12.
9. Noi
diciamo, sì, di desiderare il regno dei cieli, ma non ci diamo pensiero di
una vita mediante la quale è possibile ottenerlo; anzi, senza accettare di
sostenere alcuna fatica per adempiere il comando del Signore, nella
stoltezza della nostra mente supponiamo di ottenere gli stessi onori di
coloro che si sono opposti al peccato resistendo fino alla morte13.
10. Chi mai, quando arriva la stagione della mietitura, riesce a riempirsi
il grembo di manipoli se al tempo della seminagione se ne resta in casa
seduto o a dormire? Chi mai può vendemmiare
in una vigna
che non sia stata da lui piantata e lavorata? A quelli che hanno faticato
spettano i frutti; gli onori e le corone appartengono ai vincitori. Chi mai
incorona l'atleta che non si è neppure spogliato per lottare contro
l'avversario? E non bisogna solo vincere, ma anche gareggiare correttamente,
secondo l'Apostolo14.
11. Ciò vuol dire non trascurare
neanche una cosa minima tra quelle che sono state comandate e compiere
invece ciascuna cosa come ci è stato ordinato. “Beato - è detto infatti -
quel servo che il Signore, venendo, troverà ad operare”15 non in un modo
qualsiasi, ma così come deve; e “se presenti l'offerta come si conviene, ma
non dividi come si conviene, hai peccato” 16.
12. Noi
invece, presumendo di aver adempiuto un solo comandamento, non ci rendiamo
conto che dobbiamo attenderci l'ira di Dio per quanto abbiamo trascurato, ma
per giunta ci aspettiamo gli onori dovuti al nostro preteso successo. E dico
“presumendo di aver adempiuto”, non “avendo adempiuto”, perché i
comandamenti, secondo il sano scopo di tutto il discorso, sono legati l'uno
all'altro, cosicché violandone uno si violano insieme, di necessità, anche
tutti gli altri.
13. Chi, di dieci talenti ricevuti in
deposito17, ne trattiene uno o due e restituisce gli altri, non è affatto
considerato generoso per via della restituzione della maggior parte, ma è
sbugiardato come ingiusto e prepotente per via della sottrazione della parte
minore.
14. Ma che dico “per via della sottrazione”,
quando colui al quale era stato affidato un solo talento, e che poi restituì
intero e intatto quanto aveva ricevuto, viene condannato perché non aveva
fatto fruttare il talento a lui dato?
15. Se uno onora
suo padre per dieci anni, ma alla fine lo percuote anche con un solo colpo,
non viene onorato come benefattore, ma viene condannato come parricida.
“Andate - dice il Signore -, fate discepole tutte le genti insegnando loro”
18 non ad osservare alcune cose e a trascurarne altre, ma “ad osservare
tutto quello che vi ho comandato” 19.
16. Anche
l'Apostolo, di conseguenza, scrive: “Non dando in nulla alcun inciampo,
perché non venga biasimato il ministero, ma in ogni circostanza presentando
voi stessi come ministri di Dio”20. Se per ottenere la salvezza non fossero
stati necessari tutti i comandamenti, essi non sarebbero neppure stati
scritti tutti quanti e non sarebbe stata proclamata come una necessità
quella di osservarli tutti.
17. Che giovamento trarrei
dal successo nell'osservare gli altri comandamenti, se poi, chiamando
“stolto” il fratello, risulterò meritevole della geenna? 21Che giovamento
trae dalla libertà dalla dipendenza da molte cose uno che poi è tenuto in
schiavitù anche da una sola? “Chi fa il peccato – è detto infatti - è
schiavo del peccato” 22 Che guadagno ricava dall'immunità da molte malattie
chi ha il corpo distrutto anche da una sola?
18. Dunque,
potrebbe dire qualcuno, la massa dei cristiani che non osserva tutti i
comandamenti, non avrà alcun vantaggio dall'osservanza di alcuni? A questo
proposito è bene ricordare il beato Pietro, lui che dopo tanti successi,
dopo tali proclamazioni di beatitudine, per una cosa sola si sentì dire: “Se
non ti lavo, non hai parte con me” 23. Ometto peraltro di dire che nemmeno
in quella occasione intendeva mostrare trascuratezza o disprezzo, anzi,
quella era espressione di onore e di venerazione.
19. “Ma
- potrebbe obiettare qualcuno -, non è forse scritto: „Chiunque invocherà il
nome del Signore sarà salvato'? 24 Sicché, basta anche questa semplice
invocazione del nome del Signore a salvare chi lo invoca”. L'obiettore,
però, ascolti anche l'Apostolo, che dice: “Come dunque invocheranno colui
nel quale non hanno creduto?” 25. E, se sei credente, ascolta il Signore,
che
dice: “Non chiunque mi dice „Signore, Signore!'
entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei
cieli” 26.
20. Quindi, anche chi compie la volontà di
Dio, ma non come vuole Dio, e non la fa nella disposizione richiesta
dall'amore per Dio, non riceve alcun giovamento dal suo impegno nell'azione,
secondo la parola dello stesso Signore nostro Gesù Cristo, che ha detto: “Lo
fanno per essere guardati dagli uomini27: in verità vi dico, hanno già la
loro ricompensa” 28. E da questo l'apostolo Paolo fu educato a dire: “Se
anche dessi in elemosina tutto ciò che ho, e se consegnassi il mio corpo per
essere bruciato, ma non avessi l'amore, a nulla mi giova” 29.
21. Insomma, rispetto all'imprescindibile necessità dell'obbedienza, io
constato le tre seguenti disposizioni. O ci allontaniamo dal male per paura
della punizione, e allora siamo nella disposizione dello schiavo; oppure
perseguiamo il guadagno prodotto dalla ricompensa e adempiamo gli ordini per
il nostro proprio vantaggio, e allora in questo siamo simili a mercenari; o,
infine, agiamo per il bene stesso e per amore verso Colui che ci ha dato la
legge, con gioia, perché siamo stati considerati degni di servire un Dio
così glorioso e così buono, e allora siamo nella disposizione d'animo di
figli.
22. Certamente, dunque, non avverrà che chi compie
i comandamenti con timore e tiene sempre presente la punizione dovuta alla
trascuratezza, alcune delle cose a lui ordinate le faccia ed altre ne
tralasci, ma penserà che sia in ugual misura temibile per lui la sanzione
imposta ad ogni disobbedienza.
23. E per questo viene
chiamato beato chi prova per ogni cosa un santo timore 30; egli sta saldo
nella verità e può dire: “Vedevo sempre innanzi a me il Signore, poiché è
alla mia destra, perché io non vacilli” 31 - e questo perché ha deciso di
non trascurare nessuno dei suoi doveri; e anche: “Beato l'uomo che teme il
Signore” -32. Perché? Perché “nei suoi comandamenti si compiacerà
grandemente” 33.
24. Non è dunque un comportamento adatto
a chi sente timore quello di tralasciare qualche comando o di eseguirlo alla
meno peggio; ma neppure il mercenario deciderà di trasgredire qualche
disposizione datagli.
25. Come potrà, infatti, riscuotere
il compenso del suo lavoro nella vigna se non ha adempiuto tutti gli
accordi? In realtà, anche se tralascia uno solo dei lavori necessari, egli
ha reso la vigna inutilizzabile per il padrone. Chi dunque a chi gli ha
fatto un torto pagherà per giunta anche un compenso per il danno subito?
26. Terzo era il servizio reso all'amore. Quale figlio, che abbia per scopo
di compiacere suo padre, lo rallegrerà nelle cose più importanti e deciderà
invece di rattristarlo per quisquilie? Tanto più se tiene a mente le parole
dell'Apostolo: “E non rattristate lo Spirito Santo di Dio, nel quale avete
ricevuto il sigillo” 34.
27. E allora, quelli che
trasgrediscono la maggior parte dei comandamenti, in quale categoria
vogliono situarsi? Non servono Dio come un padre, non gli obbediscono come
ad uno che promette grande ricompensa, non lo servono come un padrone. “Se
io sono padre - dice infatti -,dov'è la gloria che mi spetta? Se sono
Signore, io, dov'è il timore a me dovuto?” 35. “Chi teme il Signore, molto
si compiacerà dei suoi comandamenti” 36, mentre “con la trasgressione della
legge tu disonori Dio” 37.
28. Se dunque preferiamo una
vita di piacere a quella conforme ai comandamenti, come possiamo supporre
che ci venga data una vita beata, la concittadinanza con i santi e la gioia
condivisa con gli angeli al cospetto di Cristo? Tali fantasticherie sono
davvero degne di una
mente infantile.
29. Come potrò stare in compagnia di Giobbe, io che non ho accolto con
gratitudine nemmeno una qualunque afflizione? 38 O di David, io che non sono
stato magnanimo col nemico? 39 O di Daniele, io che non ho ricercato Dio con
astinenza prolungata e con faticose suppliche? 40 O di ciascuno dei santi,
io che non ho camminato sulle loro orme? Quale giudice di gara è così
scriteriato da assegnare la stessa corona al vincitore e a colui che non ha
neppure gareggiato? Quale generale ha mai chiamato a spartire il bottino,
alla pari con i vincitori, coloro che in battaglia non hanno fatto nemmeno
una comparsa?
30. Buono, si, è Dio, ma anche giusto. Ed è
caratteristica di chi è giusto rendere secondo il merito, come è scritto:
“Sii buono, Signore, con i buoni e con i retti di cuore; ma quelli che
deviano verso i sentieri storti il Signore li porterà via insieme agli
operatori d'iniquità” 41.
31. Egli è misericordioso, sì,
ma anche giudice: “Il Signore - è detto - ama misericordia e giudizio” 42.
Perciò aggiunge: “Misericordia e giudizio canterò a te, Signore” 43.
32. Abbiamo anche imparato chi sono coloro ai quali è riservata la
misericordia: “Beati i misericordiosi, perché riceveranno a loro volta
misericordia” 44.
33. Vedi bene, dunque, come Dio fa uso
della misericordia con un giudizio differenziato: Egli non usa misericordia
senza giudicare e non giudica senza misericordia: “Misericordioso è il
Signore e giusto” 45. Non facciamoci, quindi, un'idea di Dio a metà, e non
prendiamo il suo amore per l'uomo come pretesto per la nostra trascuratezza.
34. I tuoni 46 e i fulmini ci sono proprio perché la sua bontà non abbia ad
essere disprezzata. Colui che fa sorgere il sole47 condanna anche la cecità
volontaria48. Colui che concede la pioggia49, fa anche piovere fuoco50.
Quelli sono segni della sua generosità, questi della sua severità; o
amiamolo per quelli, o temiamolo per questi, perché non debba essere detto
anche a noi: “O forse tu disprezzi la ricchezza della sua generosità, della
sua pazienza, della sua longanimità, ignorando che la bontà di Dio intende
condurti a conversione? Nella tua durezza e col tuo cuore impenitente tu
accumuli per te stesso la sua ira nel giorno dell'ira” 51.
35. Non è quindi possibile salvarsi senza fare le opere conformi al
comandamento di Dio, e non è cosa esente da pericolo tralasciare qualcuno
dei suoi ordini, giacché è terribile presunzione impancarci noialtri come
giudici del legislatore e, delle sue leggi, approvarne alcune e lasciar
perdere le altre. Perciò, dunque, noi che siamo i lottatori della pietà, noi
che abbiamo apprezzato la vita quieta e libera da affanni come strumento
prezioso per l'osservanza dei precetti evangelici, proponiamoci un intento
ed una decisione comuni, perché nessuno dei comandi ricevuti abbia a
sfuggirci.
36. Se l'uomo di Dio deve essere perfetto,
come è scritto52 e come la precedente trattazione ha dimostrato, è
assolutamente necessario che egli si purifichi attraverso l'osservanza di
ogni comandamento, fino a giungere alla misura della pienezza di Cristo”,
poiché, sempre secondo la legge divina54, una vittima mutilata, anche se è
pura, non è accetta come sacrificio a Dio.
37. Ognuno
quindi proponga alla ricerca comune ciò di cui crede di aver bisogno, poiché
nella laboriosa indagine di parecchie persone si può scoprire più facilmente
quanto è nascosto: è chiaro che, secondo la promessa del Signore nostro Gesù
Cristo, Dio ci fa la grazia di trovare quello che cerchiamo, poiché è lo
Spirito Santo che ce lo insegna e ce lo richiama alla memoria55.
38. A me, dunque, incombe l'obbligo di annunciare – e guai a me se non lo
facessi56; ma ugualmente anche per voi c'è lo stesso rischio, se vi lasciate
andare alla trascuratezza nella
ricerca o se vi
abbandonate all'inerzia e alla fiacchezza al riguardo dell'osservanza delle
consegne e dell'adempimento delle opere.
39. Perciò il
Signore dice: “La parola che vi ho dato, sarà essa a giudicarvi nell'ultimo
giorno”57, e: “Il servo che non conosceva la volontà del suo padrone, ma ha
fatto cose meritevoli di percosse, riceverà poche percosse; quello invece
che, pur conoscendola, non l'ha fatta e non si è conformato alla sua
volontà, ne riceverà molte” 58. Preghiamo dunque perché a me sia concesso di
essere un amministratore irreprensibile della Parola e per voi
l'insegnamento sia fruttuoso.
40. Sappiamo perciò che le
parole della Scrittura divinamente ispirata ci fronteggeranno davanti al
tribunale di Cristo – “Ti accuserò e ti rinfaccerò i tuoi peccati” 59 -;
allo stesso modo stiamo attenti con vigilanza a quanto ci viene detto, ed
affrettiamoci seriamente a porre in atto gli insegnamenti divini, perché non
sappiamo in quale giorno o in quale ora il Signore nostro viene60.
_______________________________
1 Cfr. 1Cor 9,16
2 At 20,31.
3 Cfr. Lc 12,42.
4 Cfr. Mt
13,23.
5 Cfr. Tt 2,14.
6 Cfr. Lc
12,20.
7 Cfr. Mt 22,12.
8 Cfr. 2Cor
6,2.
9 Cfr. Mt 25,46.
10 Cfr. Mt
16,27.
11 Cfr. Gal 2,11.
12 Cfr. Mt
25,30.
13 Cfr. Eb 12,4.
14 Cfr. 2Tm
2,5.
15 Lc 12,43.
16 Gen 4,7.
17 Cfr. Mt 25,15.
18 Mt 28,19.
19 Mt
28,20.
20 2Cor 6,3-4.
21 Cfr. Mt 5,22.
22 Gv 8,34.
23 Gv 13,8.
24 Rm 10,13
(Gl 2,32).
25 Rm 10,14.
26 Mt 7,21.
27 Mt 23,5.
28 Mt 6,5.
29 1Cor 13,3.
30 Cfr. Pr 28,14.
31 Sal 15,8.
32 Sal
111,1.
33 Sal 111,1.
34 Ef 4,30.
35 Ml 1,6.
36 Sal 111,1.
37 Rm 2,23.
38 Cfr. Gb 1,21-22.
39 Cfr. 1Sam 24,4-16.
40 Cfr. Dn 9,3.
41 Sal 124,4-5.
42 Sal
32,5.
43 Sal 100,1.
44 Mt 5,7.
45 Sal 114,5.
46 Cfr. Ap 10,3.
47 Cfr.
Mt 5,45.
48 Cfr. 2Re 6,18.
49 Cfr. Zc
10,1.
50 Cfr. Gen 19,24.
51 Rm 2,4-5.
52 Cfr. Col 1,28; Ef 4,13.
53 Ef 4,13.
54 Cfr. Lv 22,17-25.
55 Cfr. Gv 14,26.
56 Cfr. 1Cor 9,16.
57 Gv 12,48.
58 Lc
12,47-48.
59 Sal 49,21.
60 Mt 24,42.
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25 giugno 2020 a cura di Alberto da Cormano alberto@ora-et-labora.net