REGOLA DI VITA DEL TERZO ORDINE DEI MINIMI
DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
Dal sito “santuariopaola.it”, ottobre 2022
Capitolo I: L'osservanza
dei comandamenti di Dio e dei precetti della Chiesa quale via della salvezza
1. L'osservanza dei divini comandamenti è necessaria per entrare nella vita
eterna e ottenere la ricompensa futura. Questo è vero anche per voi fedeli,
uomini e donne, che appartenete all'Ordine dei Minimi. Vi siete posti a servizio
del Re del cielo abbracciando questa Regola e, in virtù dell'osservanza di essa,
sperate di possedere la vita eterna. Perciò, innanzitutto, siete esortati ad
osservare fedelmente i precetti di Dio e della santa Chiesa, ad onorare con
devota riverenza l'unico Dio in tre Persone, ad amarlo con tutto il cuore e con
tutte le forze sopra ogni cosa. Voi siete chiamati ad essere i servi fedeli di
Dio e coloro i quali ripongono in Lui il proprio cuore.
2. Non nominerete mai invano il nome santo di Dio. Anzi, in tutto quello che
dite e fate, voi, i vostri figli e i vostri familiari, vi asterrete
completamente da ogni giuramento. Quando poi doveste ascoltare dei giuramenti
per bocca di fratelli o di sorelle di questa vostra Congregazione, cercherete,
con carità, di correggerli, ricordando l'esortazione di Gesù Cristo: «Il vostro
parlare sia: Si, sì no, no». Difficilmente, infatti, il male è lontano da chi ha
l'abitudine di giurare.
3. Farete anche attenzione di evitare la maldicenza e qualunque forma di offesa.
Sentirete come vostro dovere di santificare la domenica, dedicata al Signore, e
le altre feste della santa Chiesa. Nei giorni festivi offrirete il vostro tempo
a Dio, tanto con l'esercizio di opere buone e salutari, quanto con la
meditazione attenta, la preghiera personale, la lettura spirituale, la
partecipazione alla santa Messa e all'Ufficio divino e l'ascolto della Parola di
Dio.
4. Inoltre, animati dalla virtù dell'umiltà, tratterete con ogni riguardo i
genitori e le persone con le quali avete un vincolo spirituale. Vi comporterete
allo stesso modo nei confronti dei Correttori, delle Correttrici e di coloro che
appartengono allo stato ecclesiastico. Allontanerete da voi tutto ciò che può
recare male al vostro fratello. Di più, vi prodigherete nell'istruzione sapiente
di coloro che sono affidati alle vostre cure, affinché sappiano bene operare,
come pure non nutrirete sentimenti di odio, rancore e sdegno. Direte bene di
coloro che dovessero parlar male di voi e pregherete per coloro che dovessero
farvi del male. Per il bene della vostra anima, eviterete con tenacia il furto,
la rapina, il prestito ad usura, ogni contratto illecito e qualunque forma di
avarizia. Inoltre, poiché non viene rimesso il peccato se non si restituisce
quanto è stato ingiustamente preso, cercherete di farlo al più presto.
Capitolo II: La
lode divina e i suffragi per i defunti
5. In atteggiamento di vigile osservanza dell'invito evangelico: «Cercate
innanzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia», col gusto delle realtà celesti
innalzerete a Dio canti di lode per tutti i benefici che vi ha elargiti.
Anzitutto voi, partecipi dell'ordine sacerdotale, e che appartenete al
Terz'Ordine, reciterete l'Ufficio divino secondo il rito della Chiesa Romana e
nelle modalità previste dal vostro impegno nella Chiesa particolare. Non siete
tenuti a rinunciare al vostro eventuale Beneficio, dal momento che non vi si
oppone la professione di questa Regola.
6. Per quanto riguarda voi terziari laici, uomini e donne, reciterete con
devozione, per l'Ufficio delle letture, sette Pater Noster e sette Ave Maria;
per le Lodi, tre; per il Vespro, cinque; per la Compieta e per l'Ora media, tre,
aggiungendo con riverenza, alla fine dell'ultima Ave Maria di ciascuna di tali
ore, i versetti del Gloria Patri. Inoltre, poiché è un pensiero santo e salutare
pregare per i defunti, affinché siano liberati dai loro peccati, reciterete per
loro, ogni giorno, tre Pater noster e tre Ave Maria, aggiungendo analogamente,
all'ultima Ave Maria, il versetto Requiem aeternam.
7. Alla morte di un fratello o sorella di questa Congregazione, quelli di voi
che risiedono nella stessa città dove avverrà la sepoltura, a meno che ne siano
impediti, prenderanno parte alle esequie. In suffragio del defunto, entro gli
otto giorni, anzitutto voi che siete insigniti dell'ordine sacerdotale, se
presbiteri celebrerete una Messa, se diaconi reciterete l'Ufficio delle letture.
Tutti gli altri terziari, poi, uomini e donne, reciteranno con devozione
quindici Pater noster e altrettante Ave Maria. Inoltre, alla morte di un
Religioso Minimo, i terziari della più vicina Fraternità diranno gli stessi
suffragi, e pregheranno allo stesso modo, nel giorno della Commemorazione dei
defunti, per tutti i fedeli defunti; e lo stesso, per una volta, faranno in
Quaresima e in Avvento, per i fratelli e le sorelle dell'Ordine e per tutti i
fedeli defunti.
8. Inoltre, al fine di ricevere grazie e acquistare le indulgenze annesse, a
lode della beata vergine Maria, vi dedicherete specialmente nei giorni festivi
alla recita del Santo Rosario. In onore della Santissima Trinità, poi, i
fratelli e le sorelle di questa Congregazione diranno devotamente l'antifona
Benedicta sit Sancta Trinitas, con il versetto Benedicamus Patrem e il
responsorio Laudemus, insieme con l'orazione: Onnipotens sempiterne Deus.
Capitolo III: I
sacramenti della confessione e dell'Eucarestia. La partecipazione alla S. Messa
9. Poiché il caro, amabile e meraviglioso Gesù Cristo riceve grande gioia dai
fiori delle virtù, esortiamo umilmente tutti voi, fratelli e sorelle di questa
Congregazione, a purificare e abbellire la coscienza con la confessione
sacramentale, che farete con ogni riverenza. I vostri confessori saranno
designati opportunamente dal Correttore Generale dell'Ordine dei Minimi, dai
Vigili o dai Provinciali. Almeno quattro volte all'anno, cioè nella Cena del
Signore o nel giorno della sua Risurrezione, a Natale e a Pentecoste, e nella
festa dell'Assunzione della gloriosa vergine Maria, riceverete devotamente la
santa Comunione. Rimane sempre il dovere di rendere le decime parrocchiali.
10. Inoltre, parteciperete con attenzione alla S. Messa, affinché, corroborati
in modo salutare dalla dolorosa passione di Cristo che si rinnova in essa, vi
conserviate forti e saldi nell'osservanza dei comandamenti di Dio. Vi suggeriamo
anche di supplicare con devozione, durante la Messa, che la morte preziosa di
Cristo diventi vita per voi, il suo dolore vostra medicina e la sua fatica
eterno riposo.
Capitolo IV: Rinuncia
alle vanità del mondo
11. Intenti ad osservare in modo particolare l'insegnamento del discepolo
prediletto: «Non amate il mondo, né le cose che appartengono al mondo» - poiché
chi vorrà essere amico di questo mondo diverrà nemico di Dio - esortiamo nella
carità di Cristo tutti voi che abbracciate questa Regola, a non star dietro a
iniziative di carattere puramente mondano e a non esercitare attività disoneste.
12. Non userete armi contro alcuno, piuttosto vi prodigherete per la
salvaguardia e la custodia della santa Chiesa e per la difesa della fede e della
giustizia. Inoltre, per quanto è possibile eviterete di partecipare a conviti,
quando non si tratti di banchetti nuziali o altri conviti di vostri familiari.
Rifuggirete salutarmente anche le vanità del mondo; gli onori, l'ambizione, il
fasto di questo mondo che passa, la sua gloria e le sue ricchezze. Allo stesso
modo, eviterete con ogni cura di prendere parte a giochi o spettacoli proibiti e
scandalosi, al fine di ricevere poi felicemente, dalla mano del Signore, la
palma incorruttibile della gloria eterna. Infatti, la gloria di questo mondo è
falsa, come pure le sue ricchezze. Felici, invece, senza dubbio alcuno, coloro i
quali pongono attenzione a una vita virtuosa, piuttosto che longeva e a una
coscienza pulita piuttosto che alle ricchezze.
Capitolo V: Digiuno,
astinenza e opere di misericordia
13. Siete chiamati a mettere in pratica l'insegnamento dell'Apostolo:
«Mortificate le vostre membra terrene. Poiché, se vivete secondo la carne, voi
morirete; se, invece, con l'aiuto dello Spirito, voi fate morire le opere della
carne, vivrete». Per questo, tutti voi, che siete al servizio di Cristo sotto
questa Regola e che, a motivo dello stesso Cristo, non vi lasciate vincere dalla
carne, vi asterrete dalle carni, dal giorno successivo alla festa di S. Lucia
fino al Natale del Signore; nei tre giorni che precedono quelli prima indicati
per ricevere la S. Comunione; in tutti i mercoledì dell'anno. Inoltre
osserverete il digiuno dal giorno seguente alla festa di S. Lucia fino al Natale
e in tutti i venerdì dell'anno. Ogni venerdì, poi, reciterete devotamente cinque
Pater noster e altrettante Ave Maria, in memoria della passione di Gesù Cristo.
14. Dal digiuno e dall'astinenza saranno esclusi, per una forma di affettuosa
tenerezza, le partorienti, le donne in stato di gravidanza e durante il periodo
dell'allattamento, coloro che sono in viaggio, come pure le persone anziane e di
malferma salute e coloro che sostengono lavori pesanti. Questi ultimi
chiederanno la dispensa al confessore, che potrà lecitamente commutare i
suddetti digiuni, a seconda delle personali condizioni o situazioni, in alcune
opere di pietà o particolari devozioni e orazioni.
15. Inoltre tutti voi, secondo le vostre possibilità, compirete le pie opere di
misericordia a favore dei poveri, degli orfani, delle vedove e degli invalidi. E
se, oltre all'osservanza dei santi digiuni della Chiesa, a scopo di devozione,
vorrete praticare per sempre la vita quaresimale, osservatela pure lodevolmente
con la benedizione di Dio. In questo, però, ognuno sia lasciato pienamente e
assolutamente libero.
Capitolo VI: Abito
e professione
16. Il vostro abbigliamento, secondo lo stato e la condizione di ciascuno, sia
possibilmente serio, come quello dei frati dell'Ordine dei Minimi, e il suo
colore non sia vistoso. Tutti voi, poi, fratelli e sorelle di questa
Congregazione, riceverete con devozione dai Correttori dello stesso Ordine dei
Minimi, o dai loro Delegati, un cordone con due nodi e, a tempo opportuno,
emetterete la Professione nelle loro mani, se desidererete impegnare la vostra
vita sotto questa Regola di salvezza.
17. Inoltre, per amore di Gesù Cristo, già nei primi anni della giovinezza
potrete intraprendere con frutto il cammino spirituale in questa regola e vita,
e portare il cordone ricevendolo dalle mani del Padre Correttore o dal suo
Delegato. Poi, all'età di quindici anni (e non prima), emetterete regolarmente
la Professione. Qualora però, tra i membri di questa Congregazione, si
trovassero di quelli che si danno ad attività disoneste o proibite, o vi fossero
dei bestemmiatori incalliti, siano caritatevolmente ammoniti per tre volte da
qualcuno di voi. E, se dopo questa triplice ammonizione non si correggessero, né
si emendassero, siano privati del detto cordone e di tutte le grazie e i
privilegi di quest'Ordine dal Padre Correttore del medesimo Ordine dei Minimi,
con il consiglio dei Seniori.
18. D'altra parte, questi tali sappiano che essi non sono dispensati, né
esonerati, dall'osservanza della presente Regola; anzi si riconosceranno e
giudicheranno indegni del detto cordone, delle grazie e dei privilegi. Tuttavia,
se vi sarà il loro pentimento, a loro umile richiesta, si potrà restituire loro
il cordone e potranno essere nuovamente ammessi alla salutare penitenza e alla
precedente lodevole vita in questa fraternità.
Capitolo VII: I
correttori e le correttrici. Pace fraterna e santa perseveranza
19. Infine, per ciascuna Fraternità, i Correttori Provinciali dell'Ordine dei
Minimi o i loro Vicari o Superiori dell'Ordine, nomineranno un Correttore o una
Correttrice, che potranno cambiare secondo l'occorrenza. Quando, poi, i suddetti
Provinciali visiteranno il convento dei frati e la sede dei fratelli e delle
sorelle di questa Congregazione, potranno far convocare i terziari, ai quali
rivolgeranno un discorso di salutare esortazione all'osservanza dei comandamenti
e alla perseveranza nel bene.
20. Inoltre, tutti voi, Correttori e Correttrici di questa Congregazione, farete
di tutto per comporre ogni sorta di liti che potessero sorgere tra i fratelli e
tra le sorelle, e li condurrete amorevolmente alla vera concordia e alla pace.
Avrete poi amore scambievole tra tutti e non temerete di chiamarvi tra voi
fratelli e sorelle. Nelle vostre tribolazioni, avversità e infermità visitatevi
scambievolmente e confortatevi nel Signore.
21. Carissimi, queste sono le cose che vi esortiamo ad osservare quali mezzi di
salvezza e che conducono pei il retto sentiero alla vita eterna. Se, infatti,
sarete fedeli nell'osservarle, il Signore sarà fedele nella ricompensa. Affinché
la dimenticanza, forse, o l'ignoranza della Regola non siano per voi motivo per
trasgredirla, secondo la opportunità vi sia letta le presente Regola almeno una
volta al mese, in forma intelligibile, in modo che, comprendendola più
pienamente, vi si imprima più profondamente nel cuore e quindi sia da voi meglio
osservata. Attraverso tale osservanza alla fine possiate ricevere felicemente
dalle mani del Signore, come benedizione perenne, la grazia e la gloria eterna.
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22 ottobre 2022 a cura di Alberto "da Cormano" alberto@ora-et-labora.net