EVAGRIUS MONACHUS

SENTENTIAE

AD EOS QUI IN COENOBIIS ET XENODOCHIIS HABITANT FRATRES

EVAGRIO MONACO

SENTENZE

AI MONACI DEI MONASTERI E DELLE COMUNITÀ

Estratto da "Patrologia Latina" Vol. 20, col. 1181B-1186C, J. P. Migne 1845
Libera traduzione dal latino
(PL 20, 1181B)
1. Haeredes Dei, audite sermones Dei; cohaeredes autem Christi, percipite eloquia Christi, ut detis ea cordibus filiorum vestrorum; verba autem sapientum doceatis eos.
2. Pater bonus erudit filios suos: pater autem nequam disperdet eos.

3. Fides initium charitatis: finis autem dilectionis scientia Dei.
4. Timor Domini custodiet animam: continentia autem bona confortat illam.
5. Sufferentia viri generat spem: spes autem bona glorificabit eum.
6. Qui servituti subjicit carnes suas, impassibilis erit: qui autem nutrit eas, dolebit super illas.
7. Spiritus fornicationis in corporibus intemperantium: spiritus autem pudicitiae in animis abstinentium.
8. Secessio cum charitate purificat cor: separatio autem cum odio conturbat illud.
9. Melior millesimus in charitate, quam solus cum odio in abditis et speluncis.
10. Qui alligat memoriam malitiae in animam suam, similis est ei, qui abscondit ignem in paleis.
11. Ne dederis escas multas corpori tuo, et non videbis in somnis phantasias malas: sicut enim exstinguit flammam aqua, sic phantasmata turpia exstinguit esuries.
12. Vir iracundus terrebitur; mansuetus autem intrepidus erit.
13. Ventus validus fugat nubes, memoria autem malitiae sensum a scientia.
14. Qui orat pro inimicis, hic immemor est malitiae: qui autem parcit linguae, non contristabit proximum suum.
15. Si exacerbaverit te frater tuus, induc eum in domum tuam, et ad ipsum ne pigeat te introire: sed manduca cum eo panem tuum: hoc enim faciens, eripies animam tuam, et non erit tibi offendiculum in tempore orationis.

1. Eredi di Dio, ascoltate le parole di Dio; coeredi anche di Cristo (Rm 8, 16-17), ricevete i detti di Cristo, affinché possiate darli al cuore dei vostri figli ed insegnare loro le parole dei saggi.

2. Un buon padre istruisce i suoi figli; un padre malvagio sarà invece la loro rovina.

3. La fede è l'inizio dell'amore; il fine dell'amore, la conoscenza di Dio.

4. Il timore del Signore preserva l'anima; una buona astinenza la rafforzerà.

5. La perseveranza di una persona fa nascere la speranza; una buona speranza anche la glorificherà (cfr. Rm 5, 3-5).

6. Colui che sottomette la sua carne sarà impassibile; chi invece la nutre ne soffrirà.

7. Uno spirito di fornicazione si trova nei corpi degli incontinenti; uno spirito di castità si trova invece nelle anime degli astinenti.

8. L'anacoresi nella carità purifica il cuore; l'anacoresi accompagnata dall'odio lo turba.

9. Meglio una comunità di mille nella carità che un individuo solitario accompagnato dall'odio in caverne remote.

10. Chi lega il risentimento nella sua anima è come chi nasconde il fuoco nella paglia.

11. Non dare cibo in abbondanza al tuo corpo e non vedrai fantasie malvagie nel sonno, perché nello stesso modo in cui una fiamma divora la boscaglia, così la fame spegne le fantasie vergognose.

12. Una persona irascibile sperimenterà terrori; una persona gentile non avrà timori.

13. Un vento violento allontana le nuvole; così anche il risentimento allontana la mente dalla conoscenza.

14. Chi prega per i suoi nemici sarà libero dal risentimento; chi è anche parsimonioso con la sua lingua non offenderà il suo prossimo.

15. Se tuo fratello ti infastidisce, invitalo a casa tua o non esitare ad andare da lui: ma mangia il tuo pane con lui, perché così facendo salverai la tua anima e non ci saranno ostacoli per te nel tempo della preghiera.

16. Sicut charitas gaudet paupertate, sic odium delectatur divitiis.
17. Non potietur dives scientia, et camelus non introibit in foramen acus: sed nihil horum impossibile est apud Dominum.
18. Qui diligit pecuniam, non videbit scientiam; et qui congregat illam, contenebrabitur.
19. In tabernaculis humilium commorabitur Dominus: in domibus autem superborum multiplicabitur maledictum.
20. Inhonorat Deum qui transgreditur legem ejus: qui autem custodit eam, glorificat factorem suum.
21. Si aemularis Christum, beatus efficieris: morte autem ejus morietur anima tua, et non contrahes a carne tua malitiam: sed erit processus tuus sicut ortus stellae; et resurrectio tua, tamquam sol fulgebit.
22. Vae iniquo in die mortis, et injustus peribit in tempore malo. Quemadmodum enim evolavit corvus e nido suo, sic immunda anima e corpore suo.
23. Animas justorum deducent Angeli: animas autem malorum suscipient daemones.
24. Quocumque ingressa fuerit malitia, ibi et ignorantia: corda autem justorum implebuntur scientia.
25. Immisericors monachus inops erit: enutriens autem pauperes haereditabit thesauros.
26. Melior est paupertas cum scientia, quam divitiae cum ignorantia.
27. Ornamentum capitis corona; ornamentum autem cordis scientia Dei.
28. Posside scientiam, et non argentum; et sapientiam super divitias multas.
29. Justi haereditabunt Dominum: sancti autem nutrientur ab eo.
30. Qui miseretur pauperibus, exterminat iram: et qui nutrit eos, implebitur bonis.

16. Come la carità si rallegra nella povertà, così l'odio si diletta nella ricchezza.

17. La persona ricca non raggiungerà la conoscenza; un cammello non entrerà per la cruna di un ago. Ma niente di ciò sarà impossibile per il Signore (Mt 19, 23-26).

18. Chi ama il denaro non vedrà la conoscenza; e chi lo accumula conoscerà le tenebre.

19. Nelle tende degli umili il Signore farà la sua dimora; nelle dimore degli orgogliosi prevarranno i malefici.

20. Disonora Dio che trasgredisce la sua legge; chi invece la osserva glorifica colui che lo ha creato.

21. Se imiti Cristo, sarai benedetto: allora la tua anima sperimenterà la sua morte (cfr. 2 Cor 4, 10-11; 2 Tm 2,11) e non attirerà a sé il male dalla sua carne; ma la tua riuscita sarà come il sorgere di una stella; e la tua risurrezione splenderà come il sole.

22. Guai all'uomo empio il giorno della sua morte e l’ingiusto perirà in un tempo malvagio. Allo stesso modo in cui un corvo abbandona il suo nido, così un'anima impura abbandonerà il proprio corpo.

23. Gli Angeli guidano le anime dei giusti; invece i demoni prendono con sé le anime dei malvagi.

24. Ovunque entri il male, c'è anche ignoranza; i cuori dei giusti saranno pieni di conoscenza.

25. Il monaco che non fa l'elemosina si troverà bisognoso; ma uno che nutre i poveri erediterà tesori (cfr. Mt 19,21).

26. Meglio la povertà con la conoscenza che la ricchezza con l'ignoranza.

27. Ornamento per la testa, una corona; ornamento per il cuore, la conoscenza di Dio.

28. Acquisisci conoscenza, non denaro; e saggezza invece che grandi ricchezze.

29. I giusti erediteranno il Signore; i santi saranno nutriti da lui.

30. Chi mostra misericordia ai poveri distrugge l'irascibilità; chi li nutre si sazierà di cose buone.

31. In corde mansueto requiescit sapientia: sedes autem impassibilitatis anima bene operans.
32. Fabricatores malorum percipient mercedem malam: fabricatoribus autem bonorum dabitur merces bona.
33. Qui ponit laqueum comprehenditur in eo: et qui occultat illum, disperiet ab eo.
34. Melior est saecularis mansuetus, quam Monachus furiosus et iracundus.
35. Scientiam disperdit iracundia; longanimis autem congregat eam.
36. Sicut ventus auster vehemens est in pelagus, sic furor in corde viri.
37. Qui orat frequenter effugiet tentationes: negligentis autem cor conturbabunt cogitationes.
38. Non te delectet vinum et te non illiciat caro. Ne enutrias carnes corporis tui, et cogitationes turpes deficient a te.
39. Ne dicas: hodie festus dies, et bibamus vinum; et crastino Pentecoste, et manducabo carnem: eo quod non est festivitas apud monachos in terra ad replendum ventrem suum.
40. Pascha Christi transitus a malitia est: Pentecoste autem ejus, resurrectio animae.
41. Pentecoste Domini, suscitatio charitatis: qui autem odit fratrem suum, cadit in ruina magna.
42. Festivitas Dei oblivio malorum: retinentem autem malitiam apprehendit luctus.
43. Festivitas Dei scientia vera: qui autem intendit falsae scientiae, morietur turpiter.
44. Melius est jejunium cum mundo corde, quam epulatio in immunditia animae.
45. Qui disperdit cogitationes malas de corde suo, similis est ei, qui allidit parvulos ad petram.

31. In un cuore mite la saggezza trova un luogo di riposo; una sede dell’impassibilità è l'anima che si dedica al bene.

32. Gli artigiani delle azioni malvagie riceveranno una ricompensa malvagia; agli artigiani delle buone azioni sarà data una buona ricompensa (cfr. Pr 14,22).

33. Chi posiziona una trappola vi rimarrà bloccato; chi la nasconde ne rimarrà intrappolato.

34. Meglio un gentile secolare che un monaco irascibile ed arrabbiato.

35. L'irascibilità disperde la conoscenza; la pazienza la raccoglie.

36. Come un forte vento del sud sul mare, così l’irascibilità nel cuore di una persona.

37. Chi prega incessantemente sfugge alle tentazioni; ma i pensieri turbano il cuore dei negligenti.

38. Il vino non sia la tua allegria, né la carne la tua delizia. Non nutrire di carne il tuo corpo ed i pensieri vergognosi si allontaneranno da te.

39. Non dire: "Oggi è la festa (di Pasqua) e beviamo vino"; e "Domani è la Pentecoste e mangerò carne": perché non c’è un giorno di festa per i monaci sulla terra che permetta di riempire la loro pancia.

40. La Pasqua del Signore, un passaggio dal male; e la sua Pentecoste, la risurrezione dell'anima.

41. Pentecoste del Signore, risurrezione d'amore; ma chi odia suo fratello subirà una grave caduta.

42. Festa di Dio, oblio delle azioni malvagie; ma i dolori si impadroniranno di chi nutre risentimento.

43. Festa di Dio, vera conoscenza; ma chi presta attenzione alla falsa conoscenza giungerà ad una fine vergognosa.

44. Meglio un digiuno con un cuore puro che una festa celebrata nell'impurità dell'anima.

45. Chi sradica i pensieri malvagi dal suo cuore è come colui che ha scagliato i suoi piccoli contro la pietra (Sal 137(136), 9).

46. Monachus somniculosus incidit in mala: qui autem vigilat, sicut passer volabit.
47. Ne dederis te in vigiliis narrationibus supervacuis, et non abjicias sermones spiritales: quoniam Dominus inspicit cor tuum, et non te statuit innocentem ab omni malo.
48. Somnus multus incrassat cor: vigiliae autem bonae acuunt mentem.
49. Somnus multus superducit tentationes; qui autem vigilat effugit eas.
50. Sicut ignis liquefacit ceram, sic vigiliae bonae cogitationes malas.
51. Melior est vir dormiens, quam monachus vigilans in sermonibus vanis.
52. Somnium angelorum laetificat cor; somnium autem daemonum conturbat illud.
53. Poenitentia et humilitas erexerunt animam: eleemosyna autem et mansuetudo confirmaverunt eam.
54. Memento semper patris tui, nec obliviscaris judicium aeternum, et non erit delictum in anima tua.
55. Si spiritus acediae ascenderit super te, ne relinquas domum tuam, et non declines in tempore tristitiae: sicut enim quis confricat argentum, sic splendidum fiet cor tuum, si perseveraveris.
56. Spiritus taedii abigit lacrymas: spiritus autem tristitiae contribulat orationem.
57. Cupiens divitias sollicitus eris multum, et amplectens illas lugebis amarissime.
58. Non remoretur scorpius in sinu tuo; sic nec cogitatio mala in corde tuo.
59. Occidere genimina serpentum ne parcas, et non parturies cogitationes eorum.
60. Sicut enim aurum et argentum probat ignis, sic cor monachi tentatio.

46. Un monaco assonnato cadrà nei mali; quello che veglia sarà come un passero (Salmo 102(101), 8).

47. Non abbandonarti a storie vuote durante la veglia e non rifiutare i discorsi spirituali: perché il Signore esamina la tua anima, ma non ti considererà innocente da ogni male.

48. Il molto sonno ispessisce il cuore; una buona veglia raffina la mente.

49. Il molto sonno provoca tentazioni; chi invece veglia le sfugge.

50. Come il fuoco scioglie la cera, così una buona veglia scioglie i pensieri malvagi.

51. Meglio un uomo addormentato che un monaco vigile su pensieri vani.

52. Un sogno angelico allieta il cuore; un sogno demoniaco lo turba.

53. Il pentimento e l'umiltà ripristinano l'anima; anche la compassione e la mansuetudine la rafforzano.

54. Ricorda sempre il padre tuo e non dimenticare il giudizio eterno, così non ci sarà colpa nella tua anima.

55. Se lo spirito dell'accidia viene su di te, non lasciare il tuo posto (cfr. Qo 10, 4) e non allontanarti da essa al tempo della tristezza: perché nello stesso modo in cui si lucida l'argento, così il tuo cuore diventerà splendido se persevererai.

56. Lo spirito dell'accidia fa cessare le lacrime (Ndt. Il pianto è la prova che si riconosce la propria debolezza e si sente il bisogno di Dio); lo spirito di tristezza annienta la preghiera.

57. Se desideri ricchezze avrai molte preoccupazioni; se ti aggrappi ad esse proverai amari dolori.

58. Non lasciare che uno scorpione rimanga in una piega della tua veste, né un pensiero malvagio nel tuo cuore.

59. Non trattenerti dall'uccidere la prole dei serpenti (Mt 23,33) e non farti affliggere dai pensieri del loro cuore.

60. Come il fuoco mette alla prova l'argento e l'oro (cfr. Pr 17, 3), così le tentazioni mettono alla prova il cuore di un monaco.

61. Aufer a te superbiam, et vanam gloriam, et jactantiam longe facito a te. Qui enim expetita privatur gloria contristabitur: qui vero adeptus est, fiet superbus.
62. Ne dederis superbiam cordi tuo, et ne dixeris in conspectu Domini, potens sum; ut non Dominus derelinquat animam tuam, et maligni daemones humilient illam. Tunc enim de aere conturbabunt te inimici, noctes autem terribiles suscipient te.
63. Conversationem monachi custodit scientia: qui autem ab ea discedit, incidit in latrones.
64. De petra spiritali manat fluvius; anima autem bene agens bibit ex eo.
65. Vas electionis anima munda: immunda autem replebitur amaritudine.
66. Absque lacte non enutrietur infans: et sine impassibilitate non exaltabitur cor.
67. Charitatem antecedit impassibilitas: scientiam autem praecedit dilectio.
68. Scientiae adjicietur sapientia: impassibilitatem vero generat prudentia.
69. Timor Domini generat sapientiam: fides autem Christi donat timorem Dei.
70. Sagitta candens incendit animam; vir autem operator boni exstinguit eam.
71. Clamorem et blasphemiam aversatur scientia: sermones autem dolosos fugit sapientia.
72. Suave est mel, et dulcis favus: scientia autem Dei dulcior ambobus.
73. Audi, monache, sermones patris tui, et ne irritas facias eruditiones ejus. Cum miserit te, obaudi ei, et quantum ad mentem comitere cum eo: hoc enim modo effugies cogitationes malas, et maligni daemones non praevalebunt adversum te. Si crediderit tibi pecuniam, non dispergas illam: et si superoperatus fueris, non detineas apud te.
74. Malus dispensator contribulabit animas fratrum; et memor malitiae non miserebitur eorum.
75. Qui disperdit substantiam monasterii, fraudat Deum: et qui negligit eam, non erit impunitus.

61. Elimina l'orgoglio da te stesso ed allontana da te la vanagloria e la presunzione. Chi, infatti, non riesce a conseguire la fama desiderata sperimenterà la tristezza: chi invece la raggiunge ne sarà orgoglioso.

62. Non offrire il tuo cuore all'orgoglio e non dire davanti al volto di Dio: "Io sono capace"; affinché il Signore non abbandoni la tua anima ed i demoni malvagi la umiliano; poiché allora i nemici ti terrorizzeranno attraverso l'aria e notti spaventose ti seguiranno.

63. La conoscenza veglia sul modo di vivere del monaco; chi scende dalla conoscenza cade nelle mani dei briganti (cfr. Lc 10, 30).

64. Dalla roccia spirituale scorre un ruscello (1 Cor. 10, 4); l'anima che agisce nel bene ne berrà.

65. Un vaso di elezione (At 9,15) è l'anima pura; ma l'anima impura sarà piena di amarezza.

66. Senza latte un bambino non può essere sfamato (cfr. Eb 5, 12-14; 1 Cor 3, 1—3); senza impassibilità il cuore non può elevarsi.

67. L'impassibilità apre la via alla carità; invece l'amore precede la conoscenza.

68. La saggezza si aggiunge alla conoscenza; la prudenza fa nascere l'impassibilità.

69. Il timore del Signore genera la sapienza; invece la fede in Cristo conferisce il timore di Dio.

70. Una freccia infuocata accende l'anima; un uomo che agisce bene la spegne (cfr. Ef 6,16).

71. La conoscenza allontana il clamore e l’empietà; la saggezza fugge le parole ingannevoli.

72. Piacevole è il miele e dolce il favo; la conoscenza di Dio è invece più dolce di entrambi.

73. Ascolta, o monaco, le parole di tuo padre e non rendere vani i suoi insegnamenti (cfr. Pr 5, 7). Ogni volta che ti congeda, obbediscigli e nella tua mente cammina con lui (cfr. Pr 6,22): perché in questo modo sfuggirai ai pensieri malvagi ed i demoni malvagi non prevarranno contro di te. Se ti affida del denaro, non sprecarlo: e se ne farai in abbondanza, non tenerlo con te.

74. Un amministratore malvagio opprimerà le anime dei fratelli; e memore di astuzie non mostrerà loro pietà.

75. Chi sperpera i beni del monastero offende Dio; chi è negligente con essi non rimarrà impunito.

76. Iniquus dispensator, distribuit male; justus autem ut dignum est dispensabit.
77. Qui male loquitur de fratre suo exterminabitur: negligens autem egentem non videbit lumen.
78. Melior est saecularis in infirmitate serviens fratri, quam anachoretes qui non miseretur proximo suo.
79. Insipiens monachus negligit instrumenta artis suae; sapiens autem curam habebit illorum.
80. Ne dixeris, hodie maneo, et cras exibo: quia non in sapientia cogitasti de hoc ipso.
81. Circuitor monachus meditabitur sermones falsos; proprium autem ludificabitur patrem.
82. Qui exornat vestimenta sua, et implet ventrem suum, hic pascit cogitationes turpes, et cum sanctis concilium non habebit.
83. Si introiveris vicum, non proximaveris mulieribus; et non moratus fueris sermocinari cum eis; quemadmodum enim si quis glutiat hamum, sic abstrahetur anima tua.
84. Longanimis monachus impassibilitate gaudebit: qui autem exacerbat fratres suos, odibilis erit.
85. Mansuetum monachum diligit Dominus; turbulentum autem repellit a se.
86. Piger monachus murmurabit: et somniculosus dolorem capitis fingit.
87. Si contristatus fuerit frater tuus, consolare illum; et si dolet, condole illi: hoc enim faciens laetificabis cor ejus, et thesaurum magnum tibi cumulabis in coelis.
88. Monachus, qui dissimulat custodire sermones patris, maledicet canis patris sui, et derogabit vitae filiorum ejus: Dominus autem annullabit eum.
89. Qui occasionem quaerit, separabit se a fratribus; patrem autem suum incusabit.
90. Ne dederis auditum tuum sermonibus qui sunt contra patrem tuum, et non suscites animam inhonorantis illum; ut non Dominus irascatur in operibus tuis, et deleat nomen tuum de libro vivorum.

76. Un amministratore ingiusto distribuirà male; il giusto darà rispetto al merito.

77. Chi maligna suo fratello andrà in completa rovina; chi trascura i malati non vedrà la luce.

78. Meglio un secolare che serve suo fratello malato che un anacoreta che non mostra pietà per il suo prossimo.

79. Il monaco sciocco trascura gli strumenti della sua arte; il prudente si prende cura di essi.

80. Non dire: "Oggi resto e domani uscirò": perché non hai considerato ciò con prudenza.

81. Il monaco errante mediterà false sentenze; tratterà anche con inganno il proprio padre.

82. Chi adorna le sue vesti e si riempie lo stomaco, costui nutre pensieri vergognosi e con avrà legami con i casti.

83. Se entri in un villaggio, non avvicinarti alle donne; e non passare il tempo a conversare con loro, perché nello stesso modo in cui qualcuno potrebbe ingoiare un amo, così la tua anima sarà trascinata via.

84. Un monaco paziente godrà dell’impassibilità: ma uno che provoca i suoi fratelli sarà odiato.

85. Il Signore ama il monaco mite; ma scaccia da sé l'insolente.

86 - Il monaco pigro mormorerà molto; il sonnolento finge di avere mal di testa.

87. Se tuo fratello sarà addolorato confortalo; e se soffre condividi la sua sofferenza; così facendo rallegrerai il suo cuore ed accumulerai un grande tesoro in cielo.

88. Il monaco che è manchevole nel mantenere le parole del padre, parlerà in modo irriverente dei capelli grigi di colui che lo ha generato e diffamerà la vita dei suoi figli: ma il Signore lo tratterà con disprezzo.

89. Chi cerca dei pretesti si separa dai fratelli; ed anche accusa il proprio padre (cfr. Pr 18,1).

90. Non dare ascolto alle parole pronunciate contro tuo padre e non incoraggiare l'anima di chi lo disonora; affinché il Signore non si adiri per le tue azioni e cancelli il tuo nome dal libro dei viventi (cfr. Sal 69(68), 29).

91. Qui obedit patri monasterii, diligit semetipsum: qui autem contradicit ei, incidet in mala.
92. Beatus monachus, qui custodit praecepta Domini: et sanctus, qui servat sermones patrum suorum.
93. Piger monachus multa detrimenta patietur: si autem perstiterit in audacia, et habitum suum adjiciet perdere.
94. Qui custodit linguam suam dirigit vias suas: et qui servat cor suum implebitur scientia.
95. Monachus bilinguis turbat fratres; fidelis autem agit quiete.
96. Qui confidit in sua continentia, hic cadet: qui autem humiliat seipsum, exaltabitur.
97. Ne dederis te saturitati ventris, et non implearis somno nocturno: hoc enim modo efficieris mundus, et spiritus Domini superveniet in te.
98. Psallentis viri conquiescet indignatio: et qui longanimis est, interritus erit.
99. Ex mansuetudine generatur scientia; ex ferocia autem inscitia.
100. Sicut aqua dat incrementum plantationi, sic humiliatio iracundiae exaltat cor.
101. Qui investigat convivia, exstinguetur lumen ejus; anima autem ejus videbit tenebras.
102. Pondera in statera panem tuum, et bibe ad mensuram aquam tuam; et spiritus fornicationis fugiet abs te.
103. Da senibus vinum, et aegrotantibus offer escas; eo quod contriverunt carnes juventutis suae.
104. Non supplantes fratrem tuum, et in ruina ejus ne congratuleris: Dominus enim cognoscit cor tuum, et tradet te in die mortis.
105. Monachus prudens impassibilis erit: imprudens autem exhauriet mala.

91. Chi obbedisce al padre del monastero ama se stesso: ma chi lo contraddice cade nel male.

92. Beato il monaco che osserva i comandamenti del Signore; santo è colui che osserva le parole dei suoi padri.

93. Il monaco pigro dovrà essere abbondantemente punito (cfr. Pr 19,19); se persisterà ancora con arroganza, perderà anche il suo abito (monacale).

94. Chi custodisce la sua lingua dirige i suoi sentieri (cfr. Pr 3, 6; 11, 5); e chi veglia sul suo cuore (cfr. Pr 4, 23) sarà riempito di conoscenza.

95. Il monaco disonesto turba i suoi fratelli; il fedele porta tranquillità (cfr. Pr 11, 12-13).

96. Chi ripone la sua fiducia nella propria astinenza va in rovina; chi invece si umilia sarà esaltato.

97. Non dare da mangiare a sazietà al tuo ventre (Pr 24,15) e non appagarti del sonno notturno; in questo modo, infatti, diventerai puro e lo Spirito del Signore verrà su di te (cfr. Lc 1, 35).

98. Il rancore rimane inattivo in chi pratica la salmodia; e chi è tollerante, sarà imperturbabile.

99. Dalla dolcezza nasce la conoscenza; dall'insolenza invece l’ignoranza.

100. Come l'acqua fa crescere una pianta, così l’abbattimento dell’iracondia esalta il cuore.

101. La lampada di chi ricerca i banchetti si spegnerà (cfr. Pr 23, 30, 24, 20); la sua anima vedrà anche l'oscurità.

102. Pesa il tuo pane sulla bilancia e bevi la tua acqua a misura (cfr. Ez 4, 10-11); allora lo spirito di fornicazione fuggirà da te.

103. Dai il vino agli anziani e offri il cibo ai malati; perché hanno consumato la carne nella loro giovinezza.

104. Non far cadere tuo fratello e non gioire per una sua caduta: il Signore, infatti, conosce il tuo cuore e ti consegnerà al giorno della tua morte.

105. Il monaco prudente sarà impassibile; lo stolto invece spargerà mali.

106. Oculum nequam excaecabit Dominus; simplicem autem eripiet a tenebris.
107. Sicut lucifer in coelo, sicut palma in paradiso; sic in anima mansueta sensus purus.
108. Vir sapiens scrutabitur sermones Dei, insipiens autem irridebit eos.
109. Qui odit scientiam Dei, et rejicit considerationem, similis est ei qui lancea pungit cor suum.
110. Melior est scientia Trinitatis super scientiam incorporalium, et consideratio ejus super rationes omnium saeculorum.
111. Cani senum mansuetudo; vita autem illorum scientia vera.
112. Juvenis mansuetus multa suffert: pusillanimem autem senem quis sustinebit? Vidi iracundum senem elatum ultra tempus suum: spem tamen (non) habuit junior, quam ille.
113. Qui scandalizat saeculares non erit impunitus: et qui exacerbat eos, inhonorabit nomen suum.
114. Conturbantem Ecclesiam Domini exterminabit ignis: resistentem autem sacerdoti deglutiet terra.
115. Qui amat pacem, manducabit favum ejus: et qui colligit eam, implebitur melle.
116. Honora Dominum, et cognosces incorporalia; et servi illi, et ostendet tibi rationes saeculorum.
117.Citra scientiam non exaltabitur cor, et arbor non florebit sine humore.
118. Carnes Christi actuum virtutes: qui autem manducat eas, efficitur impassibilis.
119. Sanguis Christi consideratio factorum; et qui bibit illum, illuminabitur ab eo.
120. Pectus Domini scientia Dei: qui autem recubuerit super illud, praedicator erit divinorum.

106. Il Signore accecherà l'occhio dei malvagi; invece salverà dalle tenebre l'occhio dei semplici.

107. Come la stella del mattino in cielo e come la palma in paradiso; così è la mente pura in un'anima gentile.

108. L’uomo saggio pondererà le parole di Dio, l’uomo stolto le deriderà.

109. Chi odia la conoscenza di Dio e rifiuta la sua ammirazione è come chi trafigge il proprio cuore con una lancia.

110. Meglio la conoscenza della Trinità che la conoscenza delle cose immateriali e la contemplazione della Trinità che le dottrine di tutte le epoche.

111. I capelli grigi degli anziani, dolcezza; la loro vita, inoltre, conoscenza della verità.

112. Un giovane gentile sopporta molte cose; ma chi sopporterà un anziano meschino? Ho visto un anziano irascibile lodato oltre il suo tempo; il giovane però ebbe più speranza di lui.

113. Chi dà scandalo ai secolari non resterà impunito; chi li provoca disonora il suo nome.

114. Il fuoco consumerà chi turba la Chiesa del Signore; la terra inghiottirà chi si mette contro un sacerdote.

115. Chi ama la pace ne mangerà il favo; chi la raccoglie si riempirà di miele.

116. Onora il Signore e conoscerai i significati delle realtà incorporee; servilo e ti mostrerà i significati dei secoli.

117. Senza conoscenza il cuore non sarà esaltato; un albero non fiorirà senza acqua.

118. Carne di Cristo, le virtù pratiche; chi ne mangia diventerà impassibile.

119. Sangue di Cristo, contemplazione delle realtà create; chi lo beve ne riceverà saggezza.

120. Petto del Signore (significa) la conoscenza di Dio; chi si appoggia su di esso (cfr. Gv 13,25; 21,20) diventerà un predicatore di cose divine.

121. Plenus scientia, et actor bonorum obviaverunt sibi: medius autem inter utrumque stetit Dominus.
122. Qui acquisivit dilectionem, acquisivit thesaurum; accepit autem a Domino gratiam magnam.
123. Consilia daemonum cognoscit sapientia: astutiam autem illorum investigavit prudentia.
124. Non spernas decreta sancta, quae posuerunt patres tui: fidem autem baptismi tui non derelinquas, et non repellas signaculum spiritale: ut adsit Dominus animae tuae, et protegat te in die malo.
125. Sermones haereticorum nuntii mortis: qui autem suscipit illos, perdet animam suam.
126. Nunc ergo, fili, audi me, et non accedas ad ostia virorum iniquorum, neque ambules super laqueos eorum, ut non capiaris. Separa animam tuam a scientia falsa: etenim ego saepe locutus sum ad eos; tenebrosos autem sermones eorum investigavi, et venenum aspidum inveni in eis. Non est prudentia, et non est sapientia in viis eorum. Omnes qui suscipiunt eos peribunt, et qui diligunt eos implebuntur malis. Vidi ego patres dogmatum illorum, et in desertis commisi cum illis. Inimici enim Domini obviaverunt mihi, et daemones in verbis concertaverunt adversum me, et non vidi lumen verum in sermonibus eorum.
127. Vir mendax excidet a Deo: seducens autem proximum, incidet in mala.
128. Melior est paradisus Dei super hortum olusculorum, et fluvius Domini super fluvium magnum contenebrantem terram.
129. Fidelior aqua coelestis, super aquam Aegyptiorum sapientium, haurientium de terra.
130. Sicut enim qui rotas ascendunt, deorsum descendunt; sic qui exaltant verba sua humiliantur.

121. Una persona compiuta nella conoscenza ed un esecutore di buone opere si incontrarono; poi tra loro due stava il Signore.

122. Chi ha acquisito l’amore ha acquisito un tesoro; inoltre ha ricevuto una grande grazia dal Signore.

123. La saggezza riconosce i consigli dei demoni; e la prudenza scopre la loro astuzia.

124. Non respingere i santi insegnamenti che i tuoi padri hanno stabilito; non abbandonare la fede del tuo battesimo e non rifiutare il sigillo spirituale, affinché il Signore sia con la tua anima e ti protegga in un giorno malvagio.

125. Parole di eretici, angeli di morte; chi li accoglie perde la propria anima.

126. Allora, figlio mio, ascoltami, non avvicinarti alle porte degli empi e non camminare vicino alle loro trappole, per non essere catturato. Proteggi la tua anima dalla falsa conoscenza: infatti, ho parlato spesso con loro, ho indagato sulle loro parole oscure ed ho trovato in loro il veleno dei serpenti (cfr. Sal 14(13), 3; 140(139), 4). Non c'è prudenza, né saggezza nelle loro parole. Tutti quelli che le accoglieranno saranno condannati quelli che le amano saranno pieni di mali. Ho visto i padri dei loro insegnamenti e nel deserto ho conferito con loro. I nemici del Signore si sono incontrati con me e nelle loro parole i demoni mi hanno combattuto: non vidi vera luce nelle loro parole.

127. Una persona ingannevole si allontana dal Signore; chi inganna il prossimo cade vittima del male.

128. Meglio il paradiso di Dio che un orto di verdure; meglio il fiume di Dio che il grande fiume che oscura la terra (Dt 11, 10-11).

129. L'acqua del cielo è più degna di fiducia dell'acqua dei saggi egiziani che la attinsero dalla terra (Dt 11, 10-11).

130. Allo stesso modo in cui quelli che scalano le ruote (del destino) scendono verso il basso, così quelli che esaltano le loro parole saranno in esse umiliati.

131. Sapientia Domini exaltat cor; intellectus autem ejus purificat illud.
132. Rationes providentiae obscurae; et vix intelligibiles considerationes judicii; vir autem bene agens cognoscit eas.
133. Qui purificat se, conspiciet naturas in telligibiles: rationes autem incorporabilium cognoscet monachus mitis.
(1186C)
134. Qui creaturam dicit Trinitatem, blasphemat Deum: et qui spernit Christum ejus, non cognoscit eum.
135. Considerationes creaturarum dilatant cor: verba autem prudentiae et judicii exaltant illud.
136. Scientia incorporalium elevat sensum, et sanctae Trinitati applicabit eum.
137. Mementote ejus, qui dedit vobis in Domino proverbia luculenta, et non obliviscamini animam ejus humilem in tempore orationis.

131. La saggezza del Signore esalta il cuore; la sua prudenza invece lo purifica.

132. Le ragioni della provvidenza sono oscure e le considerazioni del giudizio sono difficili da capire, ma chi bene agisce nella vita pratica le conoscerà.

133. Chi si purifica vedrà le nature spirituali; il monaco mite conoscerà anche i significati delle realtà incorporee.

134. Chi chiama la Santissima Trinità una creatura bestemmia contro Dio; chi nega il suo Cristo non conosce Dio.

135. Le contemplazioni delle creature espandono il cuore; le ragioni della provvidenza e del giudizio lo esaltano.

136. La conoscenza delle realtà incorporee solleva in alto la mente e la pone davanti alla Santa Trinità.

137. Ricordati di colui che ti ha dato nel Signore luminose sentenze e non dimenticare la sua umile anima nel tempo della preghiera.


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15 aprile 2021           a cura di Alberto "da Cormano"      Grazie dei suggerimenti      alberto@ora-et-labora.net