REGOLA SALERNITANA DELLA SALUTE
(PER CONSERVARE UNA BUONA SALUTE)
Traduzione a cura di Giovanni Sali
A cura della Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche - 2015
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Cap. I
DEI
RIMEDI GENERALI
Così
al re degli inglesi fu spedita:
“Per
serbarti bene in vita”,
scrisser di Salerno le scuole,
“e
tenerti sano sai che ci vuole?
Via le
ansie gravi ed impellenti,
per
l’ira non mostrare mai i denti,
al
vino regala poche parole,
dopo
il pasto il passeggiar ci vuole,
a cena
con garbo tu andrai,
niente
pennichella, a scanso di guai,
l’urina non trattenere,
il
ventre non spremere.
Ti
dico che fare a scanso di guai,
ti
garantisco, così a lungo vivrai.
Se
medici non hai
per
tempo hai da osservare
tre
regole, che voglio ben lasciare:
serenità a far la mente lieta ,
riposo al giusto e ”parca dieta”.
Cap.
II
SUL
RISTORO DEL CERVELLO
Sul
presto, di primo mattino
bagnati con acqua fresca dal catino,
lava
le mani, detergi gli occhi,
distendi le membra in pochi tocchi,
i
capelli sian pettinati,
i
denti ben sfregati;
ciò al
cervello dà ristoro,
e pel
benessere vale tant’oro.
Dopo
il pasto, dopo la cena
Bagno
caldo e passeggio al fresco con lena.
Cap.
III
IL
SONNO POMERIDIANO
Poco o
niente sul divano
consentir al sonno meridiano.
Di
quel riposo ben puoi far senza;
lascia: febbre, mal di capo,
catarro ed indolenza.
Cap.
IV
SUI
GAS DI VENTRE TRATTENUTI
Quattro son le conseguenze
di
mancate flatulenze:
idropisia e spasmi,
coliche e vertigini.
Cap. V
SULLA
CENA
Se
troppo ricca è la cena
soffre
lo stomaco gran pena.
Per
una notte lieve
sia la
tua cena breve.
Cap.
VI
DISPOSIZIONI PRIMA DEL PASTO
Non
accingerti a mangiare,
se lo
stomaco è ancor da svuotare.
Dalla
“vera” fame puoi sapere
se un
pasto leggero potrai avere.
Cap.
VII
CIBI
MALINCONICI DA EVITARE
Pesche, mele, salumi, cacio, e latticini,
carni
di cervo, di lepre, caprine e bovine,
son
malinconiche vivande
da
ogni malato evitande.
Cap.
VIII
SUI
CIBI BUONI E NUTRIENTI
Vai
con uova di giornata,
vai
con vin rosso d’annata,
vai
con brodo ricco assai,
son
genuini, a lungo camperai.
Cap.
IX
DEI
CIBI NUTRIENTI ED INGRASSANTI
Vuoi
nutrirti ed ingrassare?
Grano,
latte e giovin cacio non trascurare:
di
carni porcine, cervella, midollo,
granelli*, dolci vini e cibi saporiti sii satollo;
con
uova da bere, fico maturo
e uva
novella vai al sicuro.
*È il termine gastronomico per indicare i
testicoli
delle diverse specie
Cap. X
LE
QUALITA’ DI UN BUON VINO
Stima
i vini da sapore,
lucentezza, odor, colore.
Cinque
qualità gli danno tono,
e ne
fanno un vino buono:
corpo,
fragranza, bellezza,
ed
anco brio e freschezza.
Cap.
XI
IL
VINO BIANCO E DOLCE
I vini
bianchi e mielati
son
nutrienti ed apprezzati.
Cap.
XII
SUL
VINO ROSSO
Se col
vin rosso talvolta vai su
il
ventre si blocca e la voce va giù..
Cap.
XIII
CONTRO
I VELENI
Questi
son gli strali
contro
i velen mortali:
aglio,
noce, ruta, pera,
rafano
e teriaca vera.
Cap.
XIV
SULLE
QUALITA’ DELL’ARIA
L’aria
ha da esser pura,
respirabile e luminosa;
non
han da esservi miasmi
nè
puteolente sentor di fogna.
Cap.
XV
DOPO
UNA BEVUTA ECCESSIVA DI VINO
Se di
sera troppo vino avrai trincato,
al
mattin presto ribevi e ne sarai sanato.
Cap.
XVI
SUL
VINO MIGLIORE
Umori
migliori produce il buon vino,
specie
se nero molto nel tino,
ed è
pur causa di gran pigrizia.
Chiaro
ha da esser, senza malizia,
vecchio, limpido, maturo,
ben
annacquato, frizzante e puro;
bevine
poco, te ne scongiuro.
Cap.
XVII
SULLA
BIRRA
La
birra di aceto non odori,
se
bella chiara procura favori.
Da
grani fermentati distillata,
e
quanto basti invecchiata.
Cap.
XVIII
SULL’USO DELLA BIRRA
Ber si
deve né poca né molta,
ma
quanta lo stomaco ne sopporta.
Cap.
XIX
SULLE
STAGIONI DELL’ANNO
In
primavera sii sobrio nel mangiare,
in
estate ti devi moderare.
Occhio
dell’autunno ai frutti,
fan
passare momenti brutti.
Quando
nel freddo il sol si giace
mangia
pur quanto ti piace.
Cap.
XX
PER
CURARE LE BRUTTE BEVUTE
La
salvia e la ruta
ti
danno sicura bevuta;
se di
rosa aggiungi il fiore
riduci
il fuoco d’amore.
Cap.
XXI
CONTRO
IL MAL DI MARE
Mal di
mare non soffrirai
se con
vino acqua marina prima berrai.
Cap.
XXII
UN
CONDIMENTO UNIVERSALE
Mescola per benino
salvia, sale, aglio,
pepe,
prezzemolo, vino:
con
miscela ben dosata
ne
vien salsa prelibata.
Cap.
XXIII
SUL
LAVAGGIO DELLE MANI
Per
stare bene e sani,
spesso
lavar le mani.
Regalan due vantaggi
dopo
il pasto i lavaggi:
la
mano pulita,
e la
vista acuta.
Cap.
XXIV
LE
VIRTÙ DEL PANE
Nè
caldo il pane, né invecchiato,
ma ben
cotto, curato e lievitato,
di
scelte farine, poco salato.
La
crosta bruciata non mangiare,
chè
grave danno può causare.
Dunque, il pane sia salato,
ben
cotto e lievitato;
sia
genuino e sano,
altrimenti sarà vano.
Cap.
XXV
SULLE
CARNI SUINE
Senza
vin la carne porcina
è
peggior di quella ovina.
Se vi
bevi del buon vino,
cibo e
farmaco sarà perfino.
Buone
le interiora di maiale,
dell’altre specie però fan male.
Cap.
XXVI
SULLE
QUALITÀ DEL MOSTO
Il
mosto d’uva la diuresi frena
e
diarrea tosto scatena;
a
fegato e milza nuoce,
e mal
di pietra induce.
Cap.
XXVII
L’ACQUA COME BEVANDA
Bever
acqua al pasteggiare
è
dannoso per il mangiare:
lo
stomaco raffreddato
lascia
il cibo indigerito.
Cap.
XXVIII
SULLE
CARNI DI VITELLO
E’nutritiva e fina
la
carne vitulina..
Cap.
XXIX
SULLE
CARNI AVICOLE EDIBILI
Squisiti gallina e cappone,
così
tortora, storno e piccione,
quaglia, pernice urogallo,
fagiana e merlo,
tremula e fringuello.
Cap.
XXX
SUI
PESCI
Pesci
grandi, carne molle, acquista,
ma di
piccoli e duri fai provvista:
luccio
e persico, scoglio e albica,
ghiozzo e sorno, platessa e tinca,
la
carpa e la trota stupenda.
Cap.
XXXI
SULL’ANGUILLA
Dell’anguilla ancor si dice:
se
mangiata è traditrice.
Chi la
scienza non ignora
per
sicuro lo dichiara.
Cacio
e anguilla vanno bene
se
mangiati sono insieme.
Non fa
bene spesso bere,
e
riempir nuovo bicchiere.
Cap.
XXXII
SULL’ALTERNANZA DI CIBO E BEVANDA
Durante il pasto è dovere
poco e
spesso darsi a bere.
Se
t’aggrada poi un uovo,
sia
bel molle e pure “nuovo”.
Cap.
XXXIII
SUI
PISELLI
Dei
piselli non piace parlare,
né dir
male né vantare.
Il
seme ben sbucciato
è di
gusto prelibato;
se con
la buccia lo mangi
ti
gonfia il ventre e poi ..piangi.
Cap.
XXXIV
LE
QUALITÀ DEL LATTE
Il
tisico la porta apra,
al
sano latte di capra;
meno
ben quel di cammella,
più
nutritivo se d’asinella.
Ancor
più è nutriente
di
mucca e pecora certamente,
ma con
febbre o mal di testa
a ber
latte non ti appresta.
Cap.
XXXV
LE
PROPRIETÀ DEL BURRO
Sol
senza febbre agisce:
il
burro umetta, scioglie e lenisce.
Cap.
XXXVI
LE
PROPRIETA’ DEL SIERO
Anche
il siero ammollisce,
monda,
penetra e pulisce.
Cap.
XXXVII
IL
FORMAGGIO
Il
cacio, freddo pesante e duro ostruisce.
Pan
con formaggio è cibo per sani,
ai
malati mai cacio con pani.
Che il
cacio sia causa d’ incidenti
dicon
certi medici inscienti.
Se lo
stomaco è già languente
Lo fa
il cacio più sofferente.
Ma se
a fine pasto viene
il
gustarlo allor fa bene.
Tutto
ciò vien confermato
da chi
è bene addottorato.
Cap.
XXXVIII
DEL
CORRETTO MANGIARE E BERE
Spesso
e poco a pasto bevi;
fra i
pasti ber non devi.
Per
non soffrire pena
col
vino inizia la cena.
Mangiato ogni uovo,
un
bicchier di quello nuovo.
Mangiato il pesce, la noce va bene,
dopo
le carni il cacio conviene.
La
prima noce giova forte,
alla
seconda serra le porte,
la
terza è la morte.
Cap.
XXXIX
A
PROPOSITO DI PERE
Mangiata la pera con piacere
un
buon bicchier s’ha da bere.
Contro
il veleno già bevuto
la
noce corre in aiuto.
Il
pero la pera produce,
che
senza vino a velen si riduce.
Se la
pera è veleno al vero,
maledetto sia il pero.
Dunque, cruda è veleno
ma ben
cotta antiveleno.
Pere
crude appesantiscono,
se son
cotte alleggeriscono.
La
pera richiede il vino,
il
pomo… t’avvìa allo ”stanzino *”.
* Al gabinetto
Cap.
XL
SULLE
CILIEGIE
Grandi
vantaggi otterrai
se
ciliegie mangerai.
Virtù
delle ciliegie:
la
polpa depura e dà tono,
e il
sangue rende buono.
Mentre
il nocciolo da solo
del
mal di pietra toglie il duolo..
Cap.
XLI
LE
VIRTÙ DELLE PRUGNE
Rinfrescanti e lassative,
fan
pro le prugne,
e son
molto attive.
Cap.
XLII
DELLE
PESCHE E DELL’UVA, FRESCA E PASSA
La
pesca col mosto va gustata,
indicazion giusta e ben pensata.
Ed è
cosa ben corretta
che
uva fresca con noci t’alletta.
L’uva
passa va per tosse e rene,
ma per
la milza non fa bene.
Cap.
XLIII
A
PROPOSITO DEI FICHI
Con
fichi un cataplasma prepara,
che
struma, ghiandole e tumori cura.
Aggiungo il papavero se posso
per
estrar frammenti d’osso.
Il
fico genera pidocchi,
esalta
la libido quanto basta,
ma a
qualcuno la contrasta.
Cap.
XLIV
VIRTÙ
DELLE NESPOLE
Minzione e stipsi la nespola induce,
dura è
buona ancora,
ma
tenera migliora.
Cap.
XLV
SUL
MOSTO
Il
mosto fa urinare,
dà
diarrea e fa gonfiare.
Cap.
XLVI
SULLA
BIRRA E SULL’ACETO
La
birra i pingui ingrassa,
rinforza e di carne cresce la massa,
il
sangue fa buono, ti fa urinare,
libera
il ventre, ma lo fa gonfiare.
Un po’
d’aceto è rinfrescante,
ma, se
troppo, asciuttante;
asciuga il corpo in men che si dice,
lo
macera e pure lo intristisce,
anche
lo sperma indebolisce.
E’
dannoso ai nervi stanchi,
e ai
pingui riduce i fianchi.
Cap.
XLVII
SULLE
RAPE
Allo
stomaco rapa è conveniente,
e
diuretica, e flatulente,
ma
dannosa per il dente.
Se
malcotta vien mangiata,
colica
spastica n’è causata.
Cap.
XLVIII
DIGESTIONE DELLE FRATTAGLIE ANIMALI
Il
cuore è digerito lentamente,
e lo
stomaco ugualmente,
la
“busecca” è roba fina,
la
lingua nutrimento e medicina,
il
polmone, assai leggero,
lo
digerisci che non par vero,
il
cervello di gallina
è
leccornia sopraffina.
Cap.
XLIX
I SEMI
DEL FINOCCHIO
Del
finocchio la semenza,
vince
ogni flatulenza.
Cap. L
SULL’ANICE
L’anice fa veder meglio,
allo
stomaco ridona piglio.
Tra le
specie assortite
sian
le dolci preferite.
Cap.
LI
SULLO
SPODIO*
Per
qualunque emorragia
lo
spodio assunto è magìa.
(* è una cenere contenente ruggine di rame ( e
piombo?)
Cap.
LII
SUL
SALE
Sia
ogni piatto ben condito,
prima
d’essere servito;
sana
il sale i cibi infetti
e
insapora quelli inetti;
la
pietanza senza sale
per il
gusto niente vale.
Con
cibi troppo salati
avrai
occhi irritati,
lo
sperma ridotto,
di
scabbia sarai infetto;
il
corpo soffrirà prurito,
oppure
si farà rigidito.
Cap.
LIII
SUI
DIVERSI SAPORI
Pepato, amar, salato
son
sapori riscaldanti.
E’
l’acido rinfrescante,
e
astringente,
così
pure il sapor pontico.*
Dolce,
sciapo ed untuoso
danno
un gusto armonioso.
*sapore di noci provenienti dal Ponto
Cap.
LIV
LE
VIRTU’ DELLA ZUPPA
Son
quattro della zuppa gli effetti:
dà
vista acuta e denti netti,
quel
che manca apporta,
quanto
eccede asporta.
Cap.
LV
SULLA
DIETA
Consiglio di cuore a tutti:
serbar
la dieta darà frutti.
E’
corretto così fare,
se non
serve, mai cambiare;
lo può
Ippocrate attestare.
Un’adeguata dieta
è
mezzo di medicina lieta.
Costante dieta osserverai
se
operare ben vorrai.
Cap.
LVI
SULLA
PRESCRIZIONE DELLA DIETA
Quali
cibi, quanto e quando,
ogni
dì somministrando,
sia
dal medico ordinato
come
cura al suo malato.
Cap.
LVII
LE
VIRTU’ DEL CAVOLO
Brodo
di cavolo scioglie,
il
cavolo tal quale restringe:
e se
assieme il tutto è dato
ne
sarà il ventre purgato.
Cap.
LVIII
SULLA
MALVA
Dai
saggi sulla malva si ragiona,
la
quale sull’alvo ben funziona.
Della
malva le radici
sciolgon ben le dure feci,
tono
alla matrice danno,
e il
flusso sortir ne fanno.
Cap.
LIX
SULLA
MENTA
É
ingannevole la menta
se i
vermi dal ventre
ad
espeller è lenta.
Cap.
LX
SULLA
SALVIA
Perché
l’uom deve morire
se
nell’orto salvia può fiorire?
Contro
la forza della morte
non
v’ha in orto rimedio di sorte.
Protegge i nervi la salvia,
delle
mani il tremito allevia,
il
calo della febbre propizia.
Salvia, castoreo, nasturzio,
lavanda, atanasia e primula:
fanne
assieme miscelata
e ogni
paralisi verrà sanata.
Tu
sei, salvia, salvatrice,
di
natura armonizzatrice.
Cap.
LXI
SULLA
RUTA
La
molto nobile ruta
la
vista rende acuta,
la
libido all’uom attenua,
ma
alle donne l’accentua.
La
ruta rende casto,
e
l’intelletto illumina.
Se col
suo infuso
la
terra vien irrorata
dalle
pulci sarà liberata.
Cap.
LXII
SULLE
CIPOLLE
I
medici discuton dal meno al più
delle
cipolle sulle virtù ;
male
per Galeno fanno
se ai
collerici si danno,
sui
flemmatici fanno effetto,
specie
a stomaco e ad aspetto.
Se sul
cuoio già calvo del capo
tu le
sfreghi spesso,
la
chioma ricrescerà,
e
lustro al capo ridarà.
Cap.
LXIII
SULLA
SENAPE
Della
senape è il chicco
piccolo, caldo, secco.
Fa la
senape lacrimare,
la
testa alleggerire,
e dai
veleni guarire. .
Cap.
LXIV
SULLA
VIOLA
Dicon
che la violetta
la
sbornia risolve in fretta,
che
leva il mal di testa,
e il
mal caduco arresta.
Cap.
LXV
SULL’URTICA
L’urtica al malato il sonno restituisce
e il
vomito inibisce,
tosse
vecchia e coliche guarisce,
nonché
il freddo del polmone
e del
ventre la dilatazione.
E’ tra
le buone cure
per i
mal delle giunture.
Cap.
LXVI
SULL’
ISSOPO
È
l’issopo pianta molto efficace,
di
spurgar la flegma dal petto capace;
cotto
nel miele
al
polmone conviene,
e ridà
un bel colore
a ogni
viso con pallore.
Cap.
LXVII
DEL
CERFOGLIO
Misto
col miele, ben triturato,
contro
il cancro pare sia nato.
Se il
dolore vuoi lenire
con il
vino è da sorbire;
cura
il vomito sovente,
ed
allieva il mal di ventre.
Cap.
LXVIII
DELL’ENULA CAMPANA
I
precordi ben risana
l’erba
enula campana;
se con
ruta tu la prendi
quando
d’ernia soffri,
ne
guarisci e ti riprendi.
Cap.
LXIX
DEL
PULEGGIO (*)
Se
bevi mentuccia a vino mischiata
l’atrabile ne verrà eliminata.
Uso
esterno se applicata
contro
la gotta è ben provata.
*puleggio = mentuccia
Cap.
LXX
DEL
NASTURZIO
Si
dice anche questa,
che il
nasturzio spalmato sulla testa
dei
capelli la caduta arresta,
e dei
denti il mal lenisce;
se col
miele poi s’unisce
gli
eczemi tutti guarisce.
Cap.
LXXI
DELLA
CELIDONIA
Con
quest’erba Plinio afferma
che la
rondine, materna,
ai
suoi nati gli occhi guarisce
e ben
sanati li restituisce.
Cap.
LXXII
DEL
SALICE
Se il
succo nelle orecchie infondi
i
vermi uccidi, piatti e rotondi.
Se la
corteccia in aceto cuoci,
col
decotto le verruche riduci.
Se la
donna il succo beve e il fiore,
prematuro del parto inizierà il dolore.
Cap.
LXXIII
DELLO
ZAFFERANO
Lietamente lo zafferano
ai
depressi dà una mano.
Il
fegato n’è risanato,
è
l’astenico tonificato.
Cap.
LXXIV
DEL
PORRO
Spesso
le fanciulle rende feconde.
Il suo
uso prontamente
le
brutte epistassi sospende.
Cap.
LXXV
DEL
PEPE
Molto
attivo il pepe nero,
efficace e non leggero;
flegma
riduce,
digestion favorisce.
Quello
bianco a stomaco
fa
bene,
dolor
toglie dal petto,
per
febbre è perfetto,
pur
contro brividi ha effetto.
Cap.
LXXVI
SULLA
SORDITA’
Dormir
tosto
dopo
il pasto,
come
il troppo movimento,
ed
ancor l’ebrietà
son
motivi di sordità.
Cap.
LXXVII
IL
RONZIO ALLE ORECCHIE
Moto,
freddo, lunga fame soffrire,
e
percosse, e per cadute patire,
vomito
e vino da morire,
assieme al freddo, sono vecchie
cause
di ronzìo alle orecchie.
Cap.
LXXVIII
MOTIVI
DI DANNO ALLA VISTA
Bagni
, vento ,”Venere” e vino,
con
pepe aglio e porro vicino,
le
lenticchie, le cipolle,
e la
fava anche se molle,
il
fumo e il lacrimare,
la
senape, il fuoco attizzare,
la
copula e il faticare,
le
spine e lo spolverare:
tutte
queste sono “cose”
per
gli occhi assai dannose.
E
ancor più, io aggiungo,
il
vegliare troppo a lungo.
Cap.
LXXIX
CAUSE
DI DANNO ALLA VISTA
Chelidonia, verbena, e finocchio
nel
decotto con ruta e con rosa ,
bene
fanno all’occhio.
I
predetti son rimedi
grazie
ai quali acuto vedi.
Cap.
LXXX
CONTRO
IL MAL DI DENTI
Se i
denti sani vuoi serbare
ecco
quanto devi fare:
pepe
in grani con giusquiamo mischiare,
ed
uniti abbruciare;
con
l’imbuto il fumo cattura
ed in
bocca lo aspira..
Cap.
LXXXI
DELLA
RAUCEDINE
Noci,
olio, e anguilla mangiare,
gran
bevute, mele acerbe gustare,
e
freddo al capo patire:
di
raucedine faranno soffrire.
Cap.
LXXXII
CONTRO
LE MALATTIE REUMATICHE
I
reumi vuoi evitare ?
Queste
norme dei osservare:
dieta
parca, poco dormire,
far
movimento, al caldo poltrire.
Dal
vino ti astieni,
e i
gas trattieni;
è
catarro reumatico se al petto dà stizza,
alle
fauci branco, alle nari corizza.
Cap.
LXXXIII
TRATTAMENTO DELLE FISTOLE
Mescola zolfo ed orpimento, *
associa calce con sapone:
coi
quattro elementi
componi un unguento:
applica quattro volte
e
saran le fistole risolte.
*orpimento =solfuro di arsenico
Cap.
LXXXIV
NUMERO
DELLE OSSA, DEI DENTI E DELLE VENE NELL’UOMO
Duecentodiciannove dell’uomo son le ossa,
trentadue i denti che in bocca han fossa,
e, se
ben si contano le vene,
trecentosessantacinque si ottiene.
Cap.
LXXXV
QUATTRO UMORI, QUATTRO TIPI COSTITUZIONALI
Quattro son i tipi d’uom classificati,
e dai
quattro umori son segnati:
sanguigno e collerico,
flegmatoso e ipocondriaco.
Sangue
è l’aria,
fuoco
la gialla bile,
flegma
l’acqua,
terra
è l’atrabile *.
Cap.
LXXXVI
DEI
TIPI SANGUIGNI
Son
giocosi, pingui pure,
prediligono il rumore,
aman
Bacco ed anco Venere,
buoni
cibi , il buon ridere,
ed i
lieti conversari.
Agli
studi proprio tutti
sono
abili ed adatti.
Ogni
causa che li attenti
son
piuttosto all’ira lenti.
Son
pasciuti, son contenti,
delle
donne sono amanti,
sempre
pronti per il riso,
al
rubizzo tende il viso,
han
coraggio dentro al cuore,
è
benevolo l’umore.
Cap.LXXXVII
DEI
TIPI BILIOSI
É la
bile gialla umore
che ai
biliosi dà l’ardore;
sopra
tutti voglion stare,
e
ciascun vuol dominare.
Presto
imparano,
molto
mangiano, lesto crescono.
Son
magnanimi, esigenti,
sol
del massimo contenti,
giallo
croco è il lor colore,
segaligni gracili e irsuti,
sono
audaci ed iracondi,
spesso
prodighi,
generosi, ed anche astuti.
Cap.
LXXXVIII
DEI
TIPI FLEMMATICI
I
flemmatici son bassi,
delicati, alquanto grassi,
e di
sangue scarsi.
All’ozio son vocati,
per lo
studio inadeguati.
Pigri
assai, fin sonnacchiosi,
poco
furbi, sputacchiosi ,
smorti
in viso, un poco ottusi.
Cap.
LXXXIX
DEI
TIPI IPOCONDRIACI
Che ci
resta ancor da dire?
Il
malinconico definire:
parla
poco, è sempre triste,
è
malvagio, poco dorme,
molto
studia, tosto lavora.
Sempre
dubbioso,
triste
e invidioso,
avaro
e timidino,
il
colore è citrino.
Cap.
XC
COLORI
DIVERSI; SINTOMI DELLA PLETORA
Si
descrive l’umore che a ciascuno dà il colore:
flegma
dà il bianco, sangue il rubino,
bile
gialla il citrino.
Troppo
sangue fa rubizzo
gota
ed occhio enfio, il corpo intorpidito,
il
polso, molle pieno e accellerato.
Alla
pletora consegue: mal di testa,
basso
ventre costipato, lingua seccata,
sete
aumentata; è dolciastro ogni sapore,
fin lo
sputo ha egual sentore.
Cap.
XCI
SUL
SALASSO E L’ETA’ MINIMA PER PRATICARLO
Le
vene incise non vanno
pria
del decimosettimo anno,
chè
col sangue assieme fuori
dalle
vene escon vigori.
Qualche sorso di vin buono
riaccende tosto il tono,
ma è
più lento assai l’effetto
che
dai cibi io m’aspetto.
Effetti del salasso: migliora la vista,
mente
e cervello schiarisce, i visceri riscalda,
stomaco e ventre assesta, i sensi acutizza,
il
sonno favorisce, i fastidi riduce,
udito,
voce e forze rinvigorisce.
Cap.
XCII
MESI
IN CUI IL SALASSO GIOVA OPPUR DANNEGGIA
I tre
mesi dell’Acquario
che
chiamati son lunari
sono
april, settembre e maggio.
Nel
primo dì di maggio,
negli
ultimi degli altri,
sia
nel vecchio che nel giovane
sangue
mai dovrai cavare,
né
dell’oca carne tastare.
Sia
nel giovane che nel vecchio,
con le
vene troppo piene,
pel
salasso tutti i mesi vanno bene.
Se tu
vecchio vuoi campare
in
april maggio e settembre
dovrai
sempre salassare.
Cap.
XCIII
CONTROINDICAZIONI DEL SALASSO
I I
salassi son dannosi
per i
tipi freddolosi,
nel
clima freddo,
nel
gran dolore,
dopo
il bagno, o il far l’amore.
Nell’uomo molto invecchiato,
o
cronicamente ammalato,
di
stomaco indebolito,
di
cibo e bevanda intasato,
ogni
salasso va evitato.
Cap.
XCIV
REGOLE
DEL BUON SALASSO
Se
vuoi farti salassare,
pria,
durante o dopo,
questo
è il tuo dovere
bene a
mente da tenere:
buona
unzione, bevanda al giusto,
lavaggio e fasciatura a posto,
moderato movimento presto.
Cap.
XCV
ALCUNI
EFFETTI DEL SALASSO
Col
salasso sono i tristi rallegrati,
gli
iracondi placati,
in lor
”follia” gli amanti calmati.
Cap.
XCVI
MISURA
DELL’INCISIONE DELLA VENA
L’incisione media sia,
sì che
‘l vapor ne va via;
ed il
sangue fuor s’avvìa.
Cap.
XCVII
CONSIDERAZIONI SUL SALASSO
Il
paziente, salassato,
per
sei ore va vegliato,
acchè
il corpo indebolito
da
sonno non sia carpito.
Per i
nervi non offendere
con il
taglio non eccedere.
Dopo
il salasso, al momento
non
assumer nutrimento.
Cap.
XCVIII
DA
EVITARE DOPO IL SALASSO
Eviti
accuratamente
il
salassato i latticini,
ed
anche i troppi vini.
Fugga
le brume,
e i
giorni freddolosi
con i
cieli nuvolosi.
La
luce dà sollievo,
come
pure il buon riposo,
troppo
moto è dannoso.
Cap.
XCIX
“MALATTIE ED ETA’ INDICATE PER IL SALASSO E QUANTO SANGUE CAVARE IN OGNI
STAGIONE”.
Per
morbo acuto e peracuto
il
sangue cava presto;
abbondante nella mezza età,
con
giovani e vecchi scarso va.
In
primavera
il
doppio leva di vena,
in
altre stagioni
metà
appena.
Cap. C
QUALI
MEMBRA E IN QUAL STAGIONE SALASSARE
In
primavera ed in estate,
a man
destra salassate;
in
autunno ed in inverno
a
sinistra operate.
Al
bisogno d’alleviare
testa,
cuore, fegato, piede,
primavera va pel cuore
fegato
in estate;
gli
altri due alfine curate.
Cap.
CI
VANTAGGI DEL SALASSO ALLA SALVATELLA
Della
salvatella l’incisione
gran
vantaggi propone :
fegato
, milza petto e voce migliora,
e il
dolor del cuore allevia ognora.
Cap.
CII
SUI
DOLORI DI TESTA
Se
dopo aver molto bevuto
mal di
capo è arrivato,
ber
tanta acqua è indicato;
ma se
troppo s’è bevuto
sarà
il mal febbrile e acuto:
se
tempia, o fronte,
pel
calor sarà dolente,
con
tepido decotto di morella *
sfrega
entrambe dolcemente.
*La morella corrisponde alla calendula,
utilizzata ancor oggi in fitoterapia
Cap.
CIII
“LE
QUATTRO STAGIONI DELL’ANNO”.
In
estate il digiunare
fa le
membra prosciugare.
In
ogni mese il vomito giova,
che
scorie dallo stomaco rimuova.
Primavera, estate, autunno
con
l’inverno compion l’anno.
A
primavera umida e tiepida
il
salasso è consigliato;
sia
l’amore moderato,
tanto
moto praticato,
come
il bagno e il sudar molto.
Va
tenuto il ventre sciolto,
grazie
a quei medicamenti
che il
depuran più frequenti.
In
estate, col gran calore
l’acqua in corpo è un po’ minore;
è
rossa bile a dominare.
Freschi cibi hai da mangiare,
in
amore non strafare,
il
salasso tralasciare
e i
bagni limitare.
Fa la
quiete molto bene,
parco
bere si conviene.
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26 ottobre 2020 a cura di Alberto "da Cormano" alberto@ora-et-labora.net