San Benedetto
conosceva la regola di Rabbula?
Estratto e
tradotto da: "Did Saint Benedict Know
the Rule of Rabbula?" di Dale A. Johnson
Cistercian Studies Quarterly, 37:3 2002, pag. 273 -277. Gethsemani Abbey
È molto probabile che la
Regola di Rabbula fosse conosciuta
da san Benedetto. La Regola di Rabbula, che è stata scritta forse già nel 411, è stata
incorporata nella Vita Rabbulae
contenuta nella vita di Alessandro
l'Acemeta, che a sua volta è stata tradotta in latino circa nel 460.
Abbiamo un solo testo latino che si riferisce
alla Vita di Alessandro e questo fu tradotto anche in greco. Il
manoscritto greco del X-XI secolo è stato pubblicato nel secolo scorso
(Verso il 1850. Ndt.) insieme con una versione latina
[1].
L'accurata analisi dei testi originali rivela un sottostante originale
siriaco scritto circa negli anni 450-460, poco dopo la morte di Alessandro e
di Rabbula
[2].
Ciò che è importante riguardo alla
Vita di Alessandro è che quasi un
terzo dei contenuti nei manoscritti, sia in latino che in greco, concerne la
Vita di Rabbula. Ciò significa che
san Benedetto, più di 100 anni dopo, avrebbe potuto disporre della
Vita di Rabbula in latino.
Incorporate nella Vita di Rabbula
sono le sue regole monastiche. Di conseguenza abbiamo un legame tra la
Regola di Rabbula e Rabbula come
presunto autore.
Come chiarisce la traduzione seguente, la
Regola di Rabbula sembra aver influenzato la
Regola di San Benedetto. Come si sia verificata questa influenza non
lo sappiamo ancora. La Regola di
Rabbula ha influenzato per prima la
Regola dei Quattro Padri, la
Seconda Regola o la
Regola del Maestro? Può darsi che
la Regola di Rabbula, che sembra
essere anch'essa tratta da fonti precedenti, come la
Didascalia
[3],
sia soltanto un ramo separato dello sviluppo legislativo monastico in
Occidente che sbocciò nella Regola di
San Benedetto. Abbiamo persino un linguaggio quasi identico in almeno
due brani ed un linguaggio notevolmente simile in quattro brani. Pertanto,
si devono prendere sul serio ed ulteriormente indagare le possibili
connessioni tra la Regola di Rabbula
e quella di Benedetto.
[1]
MS Corp. Par. Graec. 1452 (CPG):
Corpus Paroemiographorum
Graecorum.
[2]
Si veda A. Vööbus,
History of Asceticism in the
Syrian Orient, 2 vols. (Louvain: Peeters, 1960) 2:185.
[3]
La Didascalia dei 318 niceni è uno
dei nomi, con tutta probabilità il più antico, sotto il quale è
tramandato un testo composto da una sezione iniziale di carattere
dogmatico, da una seconda, più estesa, di carattere normativa che è
una vera e propria regola monastica, e di un'appendice di istruzioni
per i preti. Questo testo è stato elaborato verso la seconda metà
del IV sec., forse in Egitto, ma con una precoce circolazione in
ambiente palestinese. La
Didascalia è tramandata, oltreché in greco, ove il testo conosce
particolare fortuna e ricchezza di tradizione, anche in armeno,
copto, arabo ed etiopico, mentre non ne sono note versioni latine o
siriache.
Estratto
da "La versione etiopica della
Didascalia dei 318 Niceni sulla retta fede e la vita monastica"
di Alessandro Bausi - Ed. Patrick Cramer
2004.
Ritorno alla pagina iniziale "Regole monastiche e conventuali"
| Ora, lege et labora | San Benedetto | Santa Regola | Attualità di San Benedetto |
| Storia del Monachesimo | A Diogneto | Imitazione di Cristo | Sacra Bibbia |
21 novembre 2017
a cura di Alberto "da Cormano" alberto@ora-et-labora.net