I manoscritti trovati nelle grotte di Qumran
Estratto dall'articolo "Gesù di Nazaret e i manoscritti del Mar Morto", di G. De Rosa S.J., La civiltà cattolica - 2004-III
I manoscritti trovati nelle grotte di Qumran sono circa 800: essi includono
copie di una stessa opera ed estratti di opere. Il numero di opere in copia
unica è di circa 230. I manoscritti rappresentano la più antica scrittura
ebraica sinora ritrovata e vanno dalla fine del III secolo a.C. al 68 d.C.,
quando Qumran fu distrutta completamente dai romani. La parte più cospicua
dei libri era scritta su pelli di animale. Soltanto tre dei 127 documenti
biblici provenienti dalla grotta 4 erano stati copiati su papiro, materia
più costosa della pelle che si ricavava da montoni, capre e gazzelle. Questa
veniva ripulita dai peli e dal grasso immergendola in una soluzione salina,
veniva poi stesa per essiccarla e lisciata con la pietra; infine veniva
conciata e tagliata in fogli di diverso formato. Poiché spesso i libri
richiedevano parecchi fogli di pergamena, questi venivano cuciti insieme con
fili di lino e poi arrotolati. Talvolta i rotoli erano molto lunghi. Così il
Rotolo del Tempio riunisce 19 fogli ed è lungo 8,75 metri!
I manoscritti rinvenuti a Qumran sono di tre generi: testi biblici, che
costituiscono la Bibbia ebraica, ossia quegli scritti ritenuti «canonici»
verso la fine del I secolo a.C. dai giudei della Palestina e di Alessandria;
testi apocrifi, cioè testi la cui autenticità era messa in dubbio dai
giudei; testi di creazione essena o propriamente qumranica. I manoscritti
«biblici» sono di grande importanza, perché ci dicono la fedeltà scrupolosa
con cui sono stati trasmessi i libri sacri che oggi noi leggiamo.
Un terzo dei manoscritti trovati a Qumran comprende opere di composizione
essena o comunque qumraniana. Si tratta di testi di natura diversa:
commentari e florilegi di scritti biblici, preghiere, codici di disciplina,
regole di condotta e così via. I testi più importanti sono: il Documento di
Damasco, che tratta della persecuzione di un gruppo esseno cacciato da
Gerusalemme «nel paese di Damasco»; sviluppa inoltre questioni di purità
rituale e con tiene una regola particolareggiata per i membri della Nuova
Alleanza; la Regola della Guerra dei figli della Luce contro i figli delle
Tenebre, che tratta di una guerra escatologica (alla fine dell'era terrestre
dell'umanità) che durerà 40 anni, al termine dei quali i «giusti», o figli
della Luce, sconfiggeranno — sotto la guida del Messia
[1]—
i loro nemici, i figli delle Tenebre, vale a dire i giudei di Gerusalemme e
i loro sacerdoti, le nazioni pagane come Moab, Edom, i Filistei e i Romani;
il Rotolo del Tempio, che riporta le interpretazioni particolari che la
comunità di Qumran dava delle Leggi di Mosè, in una fedeltà estrema, ben
lontana dalle interpretazioni lassiste dei sacerdoti di Gerusalemme e dei
farisei, definiti «cercatori di attenuanti»; la Regola della Comunità, che
parla del rituale del Rinnovamento dell'Alleanza e dà una grande importanza
al calendario solare sacerdotale di 364 giorni (4 trimestri di 91 giorni),
perché tale calendario dà la possibilità di celebrare le feste sempre nello
stesso giorno ogni anno. Così, per Qumran, la Pasqua, il 14 del mese di
nisan, cadeva sempre la notte del martedì sera, mentre nel calendario
solare-lunare di 354 giorni le feste erano a giorno variabile e potevano
cadere di sabato, come avvenne nell'anno 30 d.C.
[1]
«Il vero messia guerriero viene da Giuda e dalla stirpe di David».
«La sua designazione ufficiale è quella di "principe della
comunità"». Per assolvere il suo compito «di costituire il regno del
suo popolo per l'eternità» (1
QSb 5,21) dovrà spezzare la resistenza dei suoi avversari. «Dio
ti faccia corna di ferro e zoccoli di ferro, affinché tu colpisca
come un giovane toro i popoli [...]. Poiché Dio ti ha posto come
scettro sui dominatori: davanti a te si prostreranno, i popoli ti
serviranno» (1 QSb
5,24-27) (M. HENGEL, Gli
Zeloti, Brescia, Paideia, 1996, 314 s).
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26 gennaio 2019
a cura di Alberto "da Cormano" alberto@ora-et-labora.net