INCIPIVNT MONITA SANCTI PORCARII ABBATIS | Iniziano LE ESORTAZIONI di san Porcario, abate |
Testo latino estratto da “Les Monita de l’abbè Porcaire”, di André Wilmart O.S.B. - Revue Bénédictine 26 (1909): 475-480. | Tradotto dal testo latino estratto da “Les Monita de l’abbè Porcaire”, di André Wilmart O.S.B. - Revue Bénédictine 26 (1909): 475-480. |
In mente habe quia hospes es in hoc corpore, quod tibi brevi tempore commodatum est. Impedimenta omnia perhorrescens, omni nisu atque conatu para tibi hospitium illud ubi in brevi es 5 migraturus. Cogita ergo quia totus mundus îlluc nimia velocitate delabitur. Contende intrare, Domino adhortante, per angustam portam, quia lata et spatiosa via est quae ducit ad mortem (Mt 7,13). | [Capitolo 1: La transitorietà della vita presente] [*] Tieni presente che sei un ospite in questo corpo, che è messo a tua disposizione solo per un breve lasso di tempo. Guardati bene da tutti gli ostacoli e con grandi sforzi e fatiche allestisci per te stesso un alloggio dove tra breve tempo dovrai migrare. Rifletti dunque su come il mondo intero stia scivolando via con una smisurata velocità. Sforzati di entrare per la porta stretta, come esorta il Signore, perché larga ed ampia è la via che conduce alla morte. (Mt 7,13) |
Caput antiqui serpentis (Gen 3,15; Ap 12,9), id est cogitationum principia
semper observa. Omnibus praetermissis, studium in hoc impende ut 10 Christo unigenito placeas, qui te semper adiuvat et sustinet, ut vere piissimus pater miseretur, custodit et diligit. Semper cum Domino loquere, si fieri potest. Orationi nihil praeponas tota die, vel maxime matutinis et vespertinis horis Deo adhaerere contende. (Sal 73(72),28) | [Capitolo 2: Essere graditi a Cristo] Sii sempre attento alla testa del serpente antico (Gen 3,15; Ap 12,9; Cassiano : Istituzioni 4,37; Collazioni 1.19.1), cioè all’origine dei pensieri. Una volta che li hai trascurati tutti, impegnati con energia per essere gradito a Cristo, l'Unigenito, che sempre ti viene in aiuto e ti sostiene e che, proprio come un tenerissimo padre, sempre ha pietà di te, si prende cura di te e ti ama. Conversa sempre con il Signore, se è possibile. Non anteporre nulla alla preghiera per tutto il giorno e sforzati di aderire a Dio (Sal 73(72),28), soprattutto alle Lodi e ai Vespri. |
15 Vaniloquia evita (2 Tm 2,16), serius esto et gravitatem tene. Pone custodiam ori tuo (Sal 141 (140),3), quia vir linguosus non dirigitur super terram (Sal 140(139),12); et cum ira te vicerit, excipe te et statim emenda, ne te nimius furor praeoccupet et separatus a Christo in praecipitium scandali devolvaris. Omni studio reprime mores tuos, ne turbes eos per quos 20 requiescis, et qui nécessitâtes tuas explere contendunt. Non sis facilis ad iniurias inrogandas, nec statim emittas verbum cum amaritudinem pateris. Paululum differ, ut salubriori consilio sine peccato prudentius agas. Cum silentio et patientia et oratione age quod agis in veritate. | [Capitolo 3: Responsabilità per la propria ira] Evita le chiacchiere oziose (2 Tm 2,16), sii sobrio e mantieni un atteggiamento serio nei confronti della vita. Metti una protezione alla tua bocca (Sal 39 (38),2; 141 (140),3; Sir 22,27)), perché un uomo maldicente non dura sulla terra (Sal 140 (139),12); e se il sentimento dell'ira ti prende, riprenditi e rimedia subito alla situazione, per evitare che uno scatto d'ira ti colga di sorpresa e così, separato da Cristo, ti getti a capofitto nella contesa. Fai il massimo sforzo per controllare le tue reazioni, per non disturbare coloro che ti permettono di vivere in tranquillità e che si impegnano per soddisfare le tue necessità. Non essere pronto ad infliggere ingiurie e non parlare subito non appena incontri acrimonia. Aspetta un po', in modo che, una volta adottata una linea di condotta più salutare, puoi agire con maggiore prudenza ed evitare così di commettere peccato. Ogni volta che ti trovi nel mezzo di una situazione concreta, agisci rettamente in ciò che fai con silenzio, pazienza (2 Cor 6,4-6) e preghiera. |
25 Intellege quia ira et omne scandalum laqueus diaboli est. (1 Tm 3,7; 6,9) Subitos irae stimulos et sordidas cogitationes non dubites diaboli esse venenatas sagittas. Praeoccupa semper cogitationes malas ut possis evadere. Memor esto novissimorum tuorum, et non peccabis (Sir 7,36). Statue tecum ut ultra iam daemoniis non oboedias. 30 Pugnam esse intellege contra invisibiles adversarios. Contende in oratione semper. | [Capitolo 4: L'origine demoniaca dei pensieri cattivi] Renditi conto che l'ira e tutte le contese sono un'insidia del demonio (1 Tm 3,7; 6,9). Non dubitare che gli improvvisi scoppi d'ira ed i pensieri meschini sono le frecce velenose del demonio. Afferra sempre di sorpresa i pensieri cattivi per sfuggirli. Ricorda i tuoi ultimi giorni e non peccherai (Sir 7,36). Prendi la decisione di non obbedire più ai demoni. Renditi conto che si tratta di una lotta contro avversari invisibili (Ef 6,12). Impegnati sempre nella preghiera. |
Omni custodia serva cor tuum, quia ex ipso vita procedit. Quotienscumque amarissima tribulatio tibi advenerit, gaude et exulta in corde tuo, ut de patientia fructum habeas, et diabolo 35 conculcato atque devicto Deum promerearis, quia non sunt condignae passiones huius temporis ad futuram gloriam quae revelabitur in nobis (Rm 8,18). Indura cor tuum quasi lapidem contra tristitiam. Respice ad illum qui se petram voluit nominare (Sal 118(117),22; Lc 20,17-18). | [Capitolo 5: La cura del cuore] Sii estremamente attento a preservare il tuo cuore, perché da esso scaturisce la vita (Pr 4,23). Ogni volta che attraversi una prova di dolorosissima tribolazione (Rm 12,12), rallegrati ed esulta nel tuo cuore (Lc 6,23). Così facendo, verrai a possedere il frutto della tua pazienza; e poiché il diavolo è stato calpestato e vinto, otterrai il favore di Dio. Le sofferenze del tempo presente, infatti, non sono degne di essere paragonate alla gloria futura che sarà rivelata in noi (Rm 8,18). Rendi il tuo cuore solido come pietra contro lo scoraggiamento. Guarda a colui (Cristo) che ha voluto definirsi una roccia (Sal 118 (117),22; Lc 20,17-18; 1 Cor 10,4; 1 Pt 2,2-4). |
Quare non intellegis quod te diabolus semper obsidet et nimia 40 securitate decipit ? Cogita illam nimiam confusionem, cum ante eos apparueris quos vidisti sacerdotes magnos, lucernas ardentes, et lampades Christi rutilas (Lc 12,35). Imitare, si potes, hos qui indesinenti luctu et oratione continua beatorum splendidissimam requiem et sedem paradisi occupaverunt. Iacta in Deum cogitatum tuum, et 45 ipse te enutriet (Sal 55(54),23). | [Capitolo 6: Esortazione all'impegno] Non ti rendi conto che il diavolo ti assedia sempre e cerca di ingannarti con un senso di sicurezza eccessivo? Pensa al terribile imbarazzo che proverai quando ti presenterai davanti a coloro che vedevi come grandi sacerdoti, come lampade accese e come luci sfolgoranti di Cristo (Ct 8,6; Gv 5,35; Lc 12,35; Mt 25,1-13). Segui, se puoi, l'esempio di coloro che sono arrivati ad abitare dove i beati trovano un riposo di ineguagliabile splendore e sono arrivati a sedere sul trono del paradiso grazie al loro incessante pianto ed alla loro continua preghiera. Getta su Dio le tue angosce ed egli stesso ti sosterrà (Sal 55(54),23). |
Iram superbiam contumaciam maledicta extingue et detestare. Detractionem invidiam amaritudinem blasphemiam extingue et detestare. Odia avaritiam vanitatem et omnem sermonem malum extingue et detestare. Scurilitates et verbosilates vel cogitationem 50 malarum initia et spiritum fornicationis extingue et detestare (Ef 5,3-4). Haec sunt quae te inimicum Dei faciunt et exulcerant et computrescere faciunt animam tuam. Custodi igitur temetipsum et animam tuam. | [Capitolo 7: Il catalogo dei vizi da evitare] Spegni e detesta l'ira, l'orgoglio, l'ostinazione e il parlar male degli altri. Spegni e detesta la maldicenza, la cattiveria, il livore e l'ingiuria. Spegni e detesta l'odio, l'avidità, la frivolezza e ogni conversazione scortese. Spegni e detesta le buffonate volgari (Ef 5,4) ed i discorsi sciocchi, gli inizi di pensieri fastidiosi e lo spirito di fornicazione. Sono queste le attività che ti rendono nemico di Dio (Rm 8,7; Gc 4,4), che peggiorano la tua situazione e fanno marcire la tua anima. Proteggi dunque te stesso e la tua anima. |
Sollicite cogita iam proximum esse diem commigrationis tuae. 55 Observa ne te in ultimis tuis teterrimi et foedissimi daemones excipiant. Observa ne te crudelissimi inferni terrores et mors aeterna suscipiant. Observa ne mors tua luctus sit angelorum. Observa ne gaudium inimicorum devenias. Cogita illam horam qua anima tua aut ad vitam aut ad mortem trahenda est, quia 60 te iam in porta esse manifestum est. | [Capitolo 8: La consapevolezza della morte e del giudizio finale] Considera attentamente come il giorno della tua partenza sia già vicino. Veglia per evitare che demoni incredibilmente orribili e spregevoli ti portino via nei tuoi ultimi giorni. Veglia affinché i più crudeli terrori dell'inferno e la morte eterna non ti colgano. Veglia affinché la tua morte non sia motivo di lutto per gli angeli. Veglia per non diventare motivo di gioia per i nemici. Rifletti sull'ora in cui la tua anima sarà condotta o alla vita o alla morte, perché è indiscutibile che sei già alla porta. |
Tene te ad humilitatem et timorem Dei, benignitatem vel puritatem cordis. Tene te ad patientiam et mansuetudinem, misericordiam et caritatem. Tene te ad caritatis silentium et magnanimitatem et orationis instantiam. Tene te ad crucem, ut non facias 65 voluntates tuas, quasi saeculo iam defunctus, aeterna scilicet ac beata perennitate permansurus. | [Capitolo 9: Il catalogo delle virtù da coltivare] Tieniti legato all'umiltà (Col 3,12-14; Fil 2,3; 1 Pt 5,5) ed al timore di Dio, alla bontà (Gal 5,22) ed alla purezza di cuore (Mt 5,8). Tieniti legato alla pazienza (2 Cor 6,4; Rm 12,12; 1 Ts 5,14) ed alla mansuetudine (Tt 3,1; Gc 1,19), alla misericordia ed alla carità (Col 3,12-14; 1 Tm 6,11; Ef 4,2). Tieniti legato al silenzio caritatevole, alla magnanimità ed alla tenacia nella preghiera (At 6,4; Rm 12,12). Tieniti legato alla croce (Mt 16,24: 19,21; Mc 8,34: 10,21; Lc 9,23: 18,22), per non compiere la tua volontà, e comportati come se tu fossi già morto al mondo, cioè come se tu fossi sul punto di abitare per sempre nella beatitudine eterna. |
Eia te, Samson consecratus deo, excute te de sinu meretricis carnis tuae, ne abradat sanctorum operum crines de anima tua (Gd 16,17), et tradat te inimicis, et eruantur oculi tui, quibus Deum vides, — 70 et lumen oculorum tuorum (Sal 38(37),11), quod est Patris et Filii et Spiritus Sancti gratia, sit tecum. Repara in te crescentes virtutum crines, et una cum inimicis carnis tuae vitia moriantur. | [Capitolo 10: La metafora di Sansone] Ehi tu! Sansone (Gdc 16,1: 17: 19-21) consacrato a Dio, sradicati dal seno della prostituta che è la tua carne, affinché ella non possa radere dalla tua anima i capelli delle tue sante imprese (Gd 16,17), ti consegni ai nemici e ti siano strappati gli occhi con i quali vedi Dio. Sia con te la luce dei tuoi occhi (Sal 38(37),11), che è la grazia del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Rivitalizza in te stesso i rigogliosi capelli delle virtù e lascia che i vizi della tua carne incontrino la loro morte insieme ai nemici. |
Cum haec omnia quae praecepta sunt intento corde perspexeris, et implere tota animi virtute contenderis, amoenitatem paradisi 75 ac dulcedinem futurae vitae et consortium angelorum mereberis obtinere. | [Capitolo 11: Conclusione] Quando avrai studiato attentamente tutte queste prescrizioni con cuore sincero e ti sarai sforzato di adempierle con tutta la forza della tua mente, meriterai di ottenere la beatitudine del paradiso, la dolcezza della vita a venire e la compagnia degli angeli. |
[*]Ndt: La divisione in capitoli con i loro titoli tra parentesi quadre e le citazioni bibliche le ho estratte da “Porcarius of Lérins and his Counsels” (Porcario di Lérins e le sue Esortazioni): A monastic study: Part II, Mark DelCogliano O.S.B. - “The American Benedictine Review”, Volume 54, Numero 1 - Marzo 2003. |
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2 luglio 2023 a cura di Alberto "da Cormano" alberto@ora-et-labora.net