LE CONFERENZE SPIRITUALI

di GIOVANNI CASSIANO

PREFAZIONE ALLA TERZA PARTE

A GIOVINIANO, MINERVIO, LEONZIO E TEODORO


Estratto da "CONFERENZE AI MONACI"

Traduzione e note a cura di Lorenzo Dattrino, 2000, Città Nuova Editrice


Dopo aver composto con la grazia di Dio, su richiesta dei beatissimi vescovi Elladio e Leonzio, così come, da parte mia, mi è riuscito, dieci Conferenze, ne dedicai altre sette al beato Onorato, tale per nome e per merito, e al santo servo di Dio Eucherio. Altrettante Conferenze io ora ho creduto mio dovere dedicare pure a voi, o santi fratelli Gioviniano, Minervio, Leonzio e Teodoro. L’ultimo di voi ha fondato, con l’osservanza delle antiche virtù, nelle province della Gallia, una casa per cenobiti, con tutta la santa ed egregia disciplina richiesta. Gli altri di voi hanno indotto, con i loro insegnamenti, i monaci non solo ad abbracciare la professione della vita cenobitica, ma anche a desiderare ardentemente la vita anacoretica, certamente più elevata.

Di fatto, queste Conferenze sono state congegnate sotto la guida di quei celeberrimi Padri, e sono state adattate in tal modo, in tutte le loro parti, all’una e all’altra professione, per merito delle quali voi avete fatto rifiorire non soltanto le regioni dell’Occidente, ma anche le isole, con il concorso d’innumerevoli torme di fratelli, e questo in modo che vengono ammaestrati non solo coloro che perseverano, con la loro lodevole obbedienza, nella vita cenobitica, ma anche quanti, separatisi dalle vicine dimore cenobitiche da voi istituite, si sono decisi per la vita anacoretica, e così possano dedicarvisi più pienamente secondo le condizioni dei luoghi e la misura del loro stato. A questi ultimi il risultato delle vostre fatiche ha procurato questo vantaggio singolare: essi, già preparati come sono e dedicati ai medesimi esercizi, gradiranno più facilmente i precetti e i consigli di quei vegliardi fino ad accogliere gli stessi autori delle Conferenze nelle stesse loro celle assieme ai volumi delle Conferenze, e così, come parlando con essi, in un certo modo, con quotidiane conversazioni, fatte di interrogazioni e di risposte, saranno in grado di affrontare, al di fuori dei propri personali divisamenti, quell’arduo cammino pressoché ignoto in questa regione e perfino pericoloso: là invece, dove non mancano né sentieri molto battuti né innumerevoli esempi di quanti li hanno preceduti, essi si abitueranno ad apprendere la disciplina anacoretica con maggior profitto proprio per effetto dei precetti dettati da coloro che in tutto e per tutto li istruì un’antica tradizione e la pratica di una lunga esperienza.


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03 giugno 2016                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net