PICCOLO LESSICO DEI TERMINI EBRAICI E GRECI
TERMINI EBRAICI
ANAWA
: “La povertà„, sfumatura della fede, è apertura ed abbandono a Dio. L'opposto
dell'autosufficienza e della fiducia nella propria giustizia.
Anawim: i
“poveri„ (Cf. la prima beatitudine). Si accompagna all'apertura agli altri, ed è
per questo che la parola “anawa„ si traduce in lingua greca con umiltà, dolcezza
(Settanta, Vangeli).
BASAR
: La carne. Nessun senso morale spregiativo in quest'espressione. È
semplicemente la manifestazione
esterna
o sensibile del mio essere profondo
(néfèsh).
BATAH
: Lo slancio di fiducia che porta verso il Dio dell’Alleanza (Cf. latino:
fiducia).
BERAKA
: Benedizione concreta — in particolare quella di una discendenza, a partire dall’etimologia.
BERIT
: Legame d'associazione, trattato.
DÉmut
: Rassomiglianza, termine astratto … Vedere
sélém.
Dabar
: La “parola„ (di Dio) compresa non soltanto come espressione razionale e
verbale di una realtà, ma come questa realtà stessa, come un “atto„ storico.
Parola dinamica. Parola-evento. A tradurre a volte con “storia„ (Ger 1,1; Lc
2,10).
Emet
: La fedeltà di Dio, solida base della sicurezza del credente. Dio è fedele,
vero e stabile come la roccia alla quale ci si appende
(Emoun
= il fedele;
Amen=
è vero, io aderisco). La parola definisce l'atteggiamento interiore
dell’Alleanza. Cf.
héséd.
Gaal
: Riscattare un valore consacrato. Applicato alla redenzione di Babilonia dal
Secondo Isaia. Cf.
pada.
Hallel
: Adorazione e lode dinanzi a questo fatto quotidiano: Dio esiste ed agisce con
forza (nella natura — nella storia d’Israele).
Alléluia:
Dio sia lodato!
Hakam
: (plurale:
hakamim)
il “saggio„. Cf.
sophes
Hassidim : I “pii„, i giusti nella Bibbia, coloro che vivono la héséd.
HÉsÉd
: La bontà e la condiscendenza divine. Essa è misericordia, carità, ma affatto
debolezza e cieca tenerezza. Nell'uomo richiama una “consacrazione„ personale a
Dio, un ritorno d'amore. Cf.
pietas.
È la relazione stessa che definisce l’Alleanza. Cf.
émét.
Iada
: “Conoscenza„ … non intellettuale ma “concreta, viva, personale, stringente.
Definisce la religione sotto l'aspetto dell'intimità.
Ish
: Uomo;
ishsha=
la donna, femminile della parola precedente.
Kippour
: Espiazione. Designa generalmente il
giorno dell'espiazione solenne dei peccati, che si celebrava con un sacrificio
annuale di rito particolare (Lv 16).
Nahash
: Il serpente … il tipo stesso dei “mostri„ che gli dei babilonesi hanno dovuto
vincere. Personifica il male.
Nedibim
: i “volontari„
a
partire dai quali Dio ricostituirà il “piccolo resto„, l’Israele fedele e di
qualità.
NÉfÈsh
: Il centro di coscienza e d'unità del potere vitale. L'essere vivente, la
persona vivente, l’ “io„. Cf.
basar
e
ruah.
Ot:
Segno sensibile della presenza e dell'azione del Dio trascendente.
Pada
: Riscatto applicato nel Deuteronomio alla redenzione d'Egitto che culmina con
la creazione del popolo di Israele. Cf.
gaal.
PÉsha
: Rifiuto dell’Alleanza; ribellione contro Dio; specie d'aggressività inerente
al peccato.
QÛm
: Stare in piedi, sorgere (il termine ebreo della resurrezione).
Ruah
: Il soffio vitale, la forza vitale che viene da Dio — che Dio infonde
nell'uomo. La
néfèsh
(la persona umana) è viva soltanto se Dio la “ricarica„ costantemente di
ruah.
E, venendo da Dio, la
ruah
è anche il principio della forza e dell'azione ostentate dall'uomo. La parola ha
un sapore sovrannaturale.
SÉdÉk
YahvÉ
: La giustizia di Dio — “la sua potenza nel fare rispettare l'ordine morale
iscritto nelle condizioni dell’Alleanza„. Più ampliamente: l'attività salvifica
di Dio.
SÉlÉm:
L'immagine, la rappresentazione molto concreta (statua). Cf.
démut.
ShÉol
: Luogo
dove
i morti scendono indistintamente e conducono “una vita diminuita, senza
attività, quasi senza personalità„. La loro
néfèsh,
come fosse svuotata ed estenuata, sussiste rallentata (questi morti sono
chiamati
refaim=
“i deboli„).
Sopher
: Lo scriba (plurale:
sopherim).
Tannin
: Drago. Varietà dei mostri delle origini (Léviathan, Rahab, Nahash).
Tehillah
: Respirazione. Termine usato per designare la preghiera dell'uomo biblico.
Titolo ebraico del salterio.
Zenout
: (greco:
porneia).
Si dice di un'unione illegittima che comporta degli impedimenti (proibitivi o
dirimenti). La traduzione “fornicazione„ è pesante.
TERMINI GRECI
Agapè:
Amore, ma nel senso di amore gratuito, amore che è puro dono da parte di colui
che ama.
EikÔn
: Immagine, nel senso di copia, ma avente forza riproduttrice.
Eros
: Amore, ma nel senso di amore-bramosia, che indica una mancanza, un bisogno in
colui che ama.
Hybris.
— La dismisura che consiste per un uomo nel volere farsi Dio con una pretesa
insostenibile.
Kairos
: Momento provvidenziale. È, nella Bibbia, il tempo concreto dell'intervento di
Dio (Cf. “il tempo favorevole„). (Ndt.: nel capitolo IV del libro
si parla dell’Esilio come “tempo favorevole, in cui Yahvé fa uscire il popolo
dalle sue sicurezze per parlargli al cuore„).
Koinonia
: Comunione personale.
MorphÈ
: Immagine nel senso di “forma„, di partecipazione; più di una semplice copia
(eikôn).
Porneia
: Fornicazione. Cf.
zenout.
SôMa
: Il corpo. Nelle prospettive platoniche, si comparava volentieri il corpo con
la “tomba„ dell’anima, giocando sulle parole: sôma = corpo; sêma = tomba.
SynthÈkÈ
: Trattato d'alleanza (Cf. latino:
foedus)
—
Diathèkè=
Testamento.
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4 dicembre 2014 a cura di Alberto "da Cormano" alberto@ora-et-labora.net