LE NOTIZIE SULLA VITA DI PACOMIO

Estratto e tradotto da: " Desert Christians: An Introduction to the Literature of Early Monasticism" di William Harmless S.J. - Oxford University Press, 2004

 

Le fonti

Una schiera di antichi biografi - quasi tutti anonimi - ha narrato la professione monastica di Pacomio. La varietà dei documenti è formidabile.

Le Vite Copte

Ventidue recensioni sopravvivono in Copto, la maggior parte in forma molto frammentaria. Ventuno di queste sono state scritte in Copto Sahidico, il dialetto dell'Alto Egitto (di cui era originario Pacomio). La maggior parte sono brevi, alcune solo una pagina o due, altre da venticinque a trenta pagine. La versione rimanente è in Copto Bohairico, il dialetto del Basso Egitto e del Delta del Nilo. Questa Vita Bohairica di Pacomio offre il racconto meglio conservato in Copto, costituito da oltre 200 pagine in un'edizione moderna. Esso ha alcune lacune, ma gli studiosi sono stati in grado di colmarle usando frammenti Sahidici. (Questa ricostruzione è quindi abbreviata con la sigla SBo.) Altrettanto importante è la Prima Vita Sahidica che, sebbene frammentaria, offre scorci affascinanti - ed in qualche modo imbarazzanti – dell'inizio della professione monastica di Pacomio.

 

Le Vite Greche

Otto recensioni sopravvivono in Greco. Di queste, la prima e la più importante è la Prima Vita Greca di Pacomio (o Vita Prima, solitamente abbreviata G1). Gli studiosi ritengono che sia stata composta nel 390 da un monaco Pacomiano che viveva vicino ad Alessandria nel monastero della Metanoia. L'autore, benché fosse di madrelingua Greca, conosceva il Copto. Ammette di non aver conosciuto personalmente Pacomio, ma afferma di aver parlato con quanti lo conobbero [1]. La Prima Vita Greca è parallela alla Vita Bohairica, non solo negli episodi che racconta, ma anche nella stessa formulazione che usa. Essa è più sobria delle versioni Copte, soffermandosi meno sul fantastico e sembra, a tratti, esserne un riassunto. Ci sono altri due documenti chiave in greco. Uno è il Paralipomena [2], una miscellanea di aneddoti su Pacomio. L'altra è la l'Epistola di Ammone, scritta da un vescovo Egiziano che, da giovane, aveva trascorso tre anni nel monastero Pacomiano di Pbow. Ammone parla dell'incontro col successore di Pacomio, Teodoro, e ci trasmette degli episodi che ha sentito riguardanti Pacomio.

 

Altre Narrazioni

Una versione latina della vita di Pacomio, basata in gran parte sulla Seconda Vita Greca, fu tradotta all'inizio del VI secolo da Dionysius Exiguus (cioè Dionisio il Piccolo). Inoltre, ci sono diverse versioni Arabe. Queste versioni Arabe si basano su originali Copti e sono state usate dagli studiosi per ristabilire l'ordine dei frammenti Sahidici sopravvissuti, per colmare le lacune e per correggere gli errori contenuti nella Vita Bohairica sopravvissuta. Oltre a questi materiali biografici ci sono le collezioni delle Regole di Pacomio – conservate specialmente in latino - ed una miscellanea delle sue lettere e catechesi.

Anche esperti studiosi trovano sconvolgente questa miriade di biografie. La ricerca sul Pacomio storico è un compito complesso quanto la ricerca sul Gesù storico. Ed i metodi che gli studiosi del Nuovo Testamento usano per studiare i Vangeli - disponendo i testi in colonne parallele, cercando unità narrative orali dietro il testo scritto, indagando l'orientamento del redattore - sono stati applicati allo studio dei documenti Pacomiani. Per quasi un secolo, all'incirca dal 1880 fino al 1970, gli studiosi condussero erudite controversie su quali fossero le fonti più antiche e più affidabili. Il fervore raggiunse il culmine intorno all'anno 1950 nel brillante, anche se aspro, dibattito tra Louis-Théophile Lefort, che sosteneva la priorità della fonte Copta e Derwas Chitty, che sostenevano la priorità della fonte Greca [3]. La conclusione sembra essere questa:

1. Le versioni più antiche di tutte le tradizioni - Copta, Greca, Latina ed Araba - conservano materiale autentico (per un grafico delle principali fonti e della loro interconnessione, vedere l'appendice 5.1).

2. Queste diverse versioni attingono ad un complesso di reminiscenze che era originariamente Copto ed orale.

3. Le due grandi compilazioni, la Vita Bohairica e la Prima Vita Greca, condividono una fonte scritta comune, ora persa, che chiarisce l'analogia del loro ordine e della loro fraseologia.

4. Nessuna di queste Vite può essere considerata letteralmente come "storica". Abbiamo visto ancor prima (nel 358 circa) che Atanasio ha attribuito un formidabile programma – sia politico che teologico - alla sua Vita di Antonio. Anche le Vite di Pacomio presentano un programma sia politico che teologico, benché gli interessi delle due Vite siano piuttosto diversi.

Quali che siano i loro condizionamenti, le Vite di Pacomio ci permettono di delineare le linee principali della sua professione monastica.

 

APPENDICE 5.1

Le Versioni della Vita di Pacomio

Le Vite di Pacomio hanno chiaramente una genealogia complessa. Il grafico fornito in seguito è basato su quello proposto da Armand Veilleux; si veda la sua Pachomian Koinonia I, CS 45: 1-17. L'ho un po' semplificato ed ho scritto i titoli completi delle singole opere.

SBo

L'originale SBo era un'opera Copta Sahidica, ora persa. Tuttavia, è stata ben conservata in due traduzioni abbastanza complete: la Vita Bohairica e la Vita Araba trovate in Vaticano. Frammenti della SBo sono stati conservati in una famiglia di frammenti Sahidici: le Vite Sahidiche terza, quarta, quinta, sesta, settima e quattordicesima. L'intero gruppo di questi documenti trasmette praticamente la stessa Vita.

GRECO

La più importante delle fonti greche è la Prima Vita Greca. Da questa derivano tutte le altre fonti Greche. Le altre fonti Greche combinano in vario modo altri documenti, come le Regole, i Paralipomena, la Storia Lausiaca di Palladio e l'Ascetica (cioè le Lettere, le Istruzioni, ecc.).

 

FONTI PERSE

Veilleux ipotizza che alle spalle del documento SBo ci fossero originariamente due documenti separati, una breve vita di Pacomio ed una vita di Teodoro, entrambi persi. L'ipotesi di Veilleux su questo argomento è stata recepita in modo contrastante..

Fonti delle Vite di Pacomio


[1] Prima Vita Greca 98.

[2] Nota del traduttore: I Paralipomena, in italiano Paralipomeni, ovvero "fatti dimenticati o tralasciati", sono una raccolta in lingua greca di aneddoti riguardanti la vita di Pacomio. Insieme alla Prima Vita Greca ed all'Epistola di Ammone sono stati pubblicati per la prima volta con questo nome dal bollandista Papebroch nel 1680, che si basò su diversi manoscritti che contenevano tutte le tre opere.

[3] Per una rassegna della controversia, si veda James E. Goehring, The letter of Ammon and Pachomian Monasticism, Patristische Texte und Studien 27 (Berlin: Walter de Gruyer, 1986),3-33. Per una bozza della controversia, si veda Derwas J. Chitty, "Pachomian Sources Reconsidered," Journal of Ecclesiatical History 5 (1954): 38-77, e Louis-Théophile Lefort, "Les sources coptes Pachômiennes," Le Muséon 67 (1954): 217-229.


Ritorno alla pagina sulla "Vita di Pacomio"

Ritorno alla pagina iniziale "Regole monastiche e conventuali"


| Ora, lege et labora | San Benedetto | Santa Regola | Attualità di San Benedetto |

| Storia del Monachesimo | A Diogneto | Imitazione di Cristo | Sacra Bibbia |


5 aprile 2019        a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net